Home Cronaca Evangelisti (FdI): “Cosa impedisce la riapertura del punto nascita di Castelnovo?”

Evangelisti (FdI): “Cosa impedisce la riapertura del punto nascita di Castelnovo?”

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Marta Evangelisti

Dopo la tragica perdita di un bambino da parte di una madre che si era recata al pronto soccorso di Castelnovo ne' Monti, la consigliera regionale Marta Evangelisti, capogruppo di Fratelli d'Italia, ha posto una serie di domande alla Giunta regionale riguardo alla riapertura dei punti nascita, sia a Castelnovo ne' Monti che in tutte le aree montane della Regione, un’interrogazione firmata anche dai consiglieri FdI Luca Cuoghi e Giancarlo Tagliaferri.

Evangelisti ha chiesto alla Giunta di fornire informazioni sull'iter per la riapertura dei punti nascita, considerando che il primo annuncio in merito risale al 24 gennaio 2020. Ha anche sollecitato la Regione a spiegare quali siano gli impedimenti attuali che impediscono la riapertura di tali strutture e se siano disponibili informazioni sulla lievitazione dei costi per la realizzazione dell'Ospedale Maternità e Infanzia di Reggio Emilia (Mire). I costi previsti inizialmente erano di 30 milioni di euro, ma sono saliti a 70 milioni di euro, e la consigliera vuole conoscere le motivazioni di tale aumento.

La consigliera Evangelisti ha anche chiesto se la Regione intenda avviare verifiche riguardo al tragico episodio avvenuto e al divieto della Direzione sanitaria siglato nel dicembre 2017. La madre che ha perso il suo bambino era stata trasferita d'urgenza a Reggio Emilia dopo che i medici di Castelnovo ne' Monti avevano diagnosticato il distacco della placenta. Nonostante il tempestivo intervento chirurgico, il bambino è purtroppo deceduto.

La mancata riapertura dei punti nascita nelle aree montane ha suscitato numerose preoccupazioni da parte di medici, consiglieri comunali, sindaci e associazioni. La consigliera Evangelisti ha citato anche la risoluzione presentata dal capogruppo di Fratelli d'Italia Tommaso Foti, che sollecita le Regioni ad attivarsi per la riapertura dei punti nascita che non raggiungono una media di 500 parti all'anno. Questa risoluzione impegna anche il Governo a consentire tali riaperture attraverso l'adozione di nuovi criteri operativi.

Nel gennaio 2020, la Regione Emilia-Romagna aveva annunciato la riattivazione dei punti nascita di Alto Reno Terme, Pavullo, Castelnovo ne' Monti e Borgo Val di Taro, che erano stati chiusi nel 2017. Ad oggi i punti nascita rimangono chiusi, e la consigliera Evangelisti ritiene che la loro riapertura sia ancora più urgente, soprattutto considerando gli investimenti in corso per la realizzazione del Mire a Reggio Emilia.