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Frana di Ca’ Lita, chiuso il cantiere di notte ma non finisce l’emergenza

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Chiude il cantiere di notte a Levizzano ma l’emergenza non è finita. Oggi, 29 giugno, sul posto a visionare la frana ci sono insieme al vicesindaco Fabio Spezzani, i rappresentanti dell'Università di Modena, la dottoressa Pellegrini, dirigente dell’Agenzia territoriale Reggio Emilia; l'ingegnere De Simone, il geologo Bertolini e l’Università di Firenze.

“Da tempo - spiega il vicesindaco - l'Università di Firenze sta monitorando la frana di Ca’ Lita; affiancano i colleghi dell’Università di Modena nel loro lavoro tecnico scientifico. Sono rimasti impressionati da quanto accaduto: dallo spostamento di frana e, soprattutto, da quelli che ancora ad oggi sono i volumi del della frana, perché è vero che sta rallentando a monte a centro della colata ma il piede continua a andare esattamente alla stessa velocità cioè 20 cm l’ora. E sotto, il piede di frana si è clamorosamente innalzato e ora superiamo abbondantemente i 20 m di altezza. E ad oggi sono stati asportati 400mila metri cubi di terra”.

E continua: “Ora il cantiere è chiuso la notte e ci hanno aiutato le condizioni climatiche, ma di giorno continua la mole di lavoro. Forse la situazione cambierà visto che sono previste piogge, stiamo valutando".

“Io e il sindaco Fabrizio Corti, con tutta l'amministrazione- conclude Spezzani - siamo grati a tutte le forze e dell’ordine, alla Parenti Costruzioni e Nuovi Marzani Fratelli, così come a tutti i terzisti per il lavoro fatto fino ad oggi; ringraziamo tutti quelli che sono presenti, ai volontari della Croce Rossa locale e Protezione Civile, perché stanno dimostrando un senso etico enorme anche a fronte soprattutto del mancato finanziamento di questi interventi, ad oggi, da parte dello Stato”.

Il territorio è controllato dagli agenti della Polizia dell’Unione Tresinaro Secchia affiancati dalla Polizia provinciale.

 

Perché la frana si è riattivata
Da inizio aprile al 20 maggio, la stazione meteo di Baiso ha registrato una cumulata complessiva di 298 millimetri di pioggia. La riattivazione è iniziata con la destabilizzazione della “Piana” (4,5 metri di spostamento nel giorno 20) a cui, nel giorno seguente, è seguita la “rottura” dell’unghia di frana sul fondovalle, sotto pressione per le spinte provenienti da monte.
La frana di Cà Lita - si estende per 2,5 km dall’abitato di Levizzano sino al fondovalle Secchia nei pressi della località Muraglione. Il corpo franoso, costituito prevalentemente da argilla, ha un volume di circa 10 milioni di metri cubi. La porzione superiore, sotto Levizzano, viene denominata “La Piana” e si muove per scivolamento, in particolare in seguito di precipitazioni. I detriti argillosi prodotti dalla sua disgregazione alimentano la “frana per colata” che raggiunge il fondovalle, con spessore sino a 30 metri.
Già dal 2022, l’Agenzia regionale di protezione civile ha predisposto una rete di monitoraggio idro-geologico inizialmente basata su strumenti a lettura manuale, come inclinometri e piezometri, per il controllo dei movimenti e delle condizioni idrogeologiche all’interno del corpo franoso.
Dal 2013 è attiva una più moderna rete di sensori di movimento e di controllo idrogeologico, sostanzialmente costituita da: cinque antenne fisse GPS, 1 estensimetro a filo, quattro sensori di pressione idrostatica posti a profondità tra 15 e 40 metri nel corpo franoso.
Dal 2020 si sono condotti inoltre rilievi sistematici della vallata franosa con droni, per un controllo continuo e da remoto dell’evoluzione della frana.

 

2 COMMENTS

  1. Mi associo al commento precedente, milioni di euro spesi tra ditte ingegneri consulenti ecc ecc cosi’ ci mangiano tutti, quando con molto meno si spostava la strada non si deturpava il paesaggio sia quello scavato e quello riportato nei campi che fa impressione e se un privato cittadino sposta un metro cubo di terra viene denunciato. Poi anche la casa vicino certo non fara’ piacere traslocare ma meglio trovargli un’altra abitazione che insistere per salvare quella sempre se si salvera’.
    Come al solito il buon senso non e’ piu’ di moda.
    Saluti.

    Mirco

    • Firma - Mirco