Home Cronaca Tragedia al Rally dell’Appennino, in nove all’Udienza preliminare

Tragedia al Rally dell’Appennino, in nove all’Udienza preliminare

1280
0

Si sono concluse le indagini sulla tragedia che funestò l’ultima edizione del Rally dell’Appennino.

Quello tenutosi nel week end del 28 agosto del 2021. Un avvenimento tragico, con la fuoriuscita stradale di una Peugeut 208 che era in gara, nella zona di Riverzana, e che causò la morte di due giovani: Davide Rabotti, all’epoca di 20 residente a Reggio, e Cristian Poggioli, 35, residente a Lama Mocogno in provincia di Modena.

Un'auto impegnata in un'edizione passata del Rally dell'Appennino

‘Archiviati’ pilota e navigatore che formavano l’equipaggio dell’auto che volò su un parapetto a lato di una semicurva dopo aver perso il controllo,  la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, ha completato le indagini per altre nove persone.

Il Carlino riporta che l’avviso di fine indagini è pervenuto loro a fine dicembre del 2022, e si è in attesa della fissazione della data dell’udienza preliminare.

Gli indagati sono: Alen Carbognani,  come legale rappresentante dell’Asd Grassano rally che organizzò la manifestazione; Simone Bettati, direttore di gara; Luca Meneghetti, delegato all’allestimento; Brunello Demitri, supervisore tecnico del percorso; Pietro Martinelli, commissario di percorso; Eugenio Dallari e Andrea Montecchi, come equipaggio di una macchina apripista; Edoardo Ferranti e Daniele Bandieri, equipaggio di un’altra auto apripista.

Il Tribunale di Reggio

Sempre secondo il quotidiano, tra le contestazioni a vario titolo vi sarebbe quella di: “Non aver identificato l’area identificata del progressivo 34 del tracciato della seconda prova speciale come zona pericolosa per lo stazionamento del pubblico”, così come l’assenza di transenne o nastri: “con distanza minima di 30 metri dal percorso di gara. Nonché aver riscontrato, anche prima del rally, la presenza di pubblico nel tratto del progressivo 34 senza segnalarla al direttore di gara" e senza intervenire neppure dopo, quando "nell’area del progressivo 34 gli spettatori si sono posizionati a un’altezza di 1,5 metri dal livello stradale e le vittime a soli 80 centimetri”.

Tra i legali coinvolti nella difesa degli indagati, l’avvocato Marco Baroncini tutela gli interessi di cinque di loro e annuncia già la richiesta in sede di udienza preliminare di una perizia cinematica con valore di incidente probatorio (quindi con l’obiettivo di cristallizzarla anche nell’evenienza di un successivo dibattimento, ndr) oltre a un atto istruttorio volto a chiarire le precise responsabilità (qualora vi siano) dei vari soggetti indagati.