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Inaugurata la mostra dedicata a monsignor Nando Barozzi

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Sabato 5 Agosto 2023 alle ore 11.30 negli ambienti espositivi della Biblioteca Bresciani - Casa della Cultura “Ada Gregori” di Casina, alla presenza dell’Assessore alla Cultura Alessandro Torri Giorgi unitamente all’esposizione fotografica di Elia Mattioli e a quella di bonsai in ricordo di Giorgio Domenichini, è stata inaugurata la mostra “Il Seminatore” della pittrice Lavinia Giovannini Jvanchic e dedicata alla figura di mons. Nando Barozzi.

Queste le parole dell’Assessore alla Cultura: Sono tante le cose che testimoniano lo spirito, l’iniziativa, il coraggio e la determinazione di questo grande Parroco che, nonostante la nomina a Monsignore, preferiva farsi chiamare, semplicemente, Don Nando".

"Anche per questa sua dedizione al bene comune e alle persone della comunità, gli dedichiamo la strada che collega il Santuario della Madonna del Carrobbio al Castello di Sarzano e accogliamo in biblioteca questa mostra in suo ricordo”, ha aggiunto.

Lavinia Giovannini Jvanchic

Lavinia Giovannini Jvancich, nasce a Bobbio (PC) il 19-2-1944. Giunge a Casina nel 1950, dopo la morte del padre, con la madre e la sorella si stabilisce nella casa dei nonni.

Frequenta qui le Scuole Elementari e la sua maestra Ada Gregori intuisce subito la sua predisposizione a dipingere, incoraggiandola a continuare, parlandole dei pittori Bazzani e Davoli.

Successivamente a Reggio Emilia conosce il pittore Giuseppe Incerti che la presenta ai pittori Lodovico De Pietri e Carlo Destri. Autodidatta, timida e un po’ schiva, dipingeva dal vero o a memoria dal vero, poi sottoponeva a questi pittori i suoi lavori. Destri le disse che la sua strada era la figura umana e su questa strada indirizzò tutto il suo interesse.

Il primo committente fu Don Archimede Guasti, parroco di Compiano. Unitamente a De Pietri, che si occupò dei cieli e degli sfondi, dipinse per lui “La presenza di Cristo nei Sacramenti”.

I locali della mostra a Don Barozzi

Dopo questa esperienza arrivarono altre commesse, ecco le più importanti: “Memoria di Marconi e collaboratori” per l’ospedale Sant’Anna di Castelnovo ne’ Monti; “Crocefisso e Resurrezione di Cristo” Pala d’altare collocata in San Giacomo Maggiore, chiesa de Il Bocco di Casina; “San Benedetto conduce l’Umanità a Cristo”; opera collocata a Parma, Monastero di San Giovanni; “Orfeo ed Euridice” opera a tempera su muro; “Le stagioni”, ciclo di sei opere sempre a tempera su muro, (collezione privata a Castelnuovo Sotto). Seguirono poi mostre personali e collettive.

Curatore della mostra Ubaldo Montruccoli che così si è espresso:

Una mostra di chiaro intento celebrativo per omaggiare chi, generosamente e a piene mani, ha sparso nella comunità di Casina e nella montagna reggiana tutta, il seme fecondo della Parola che illumina ogni uomo".

"Una pregevole raccolta di opere pittoriche che, sapientemente attingendo da alcuni episodi del Vangelo di Matteo, intendono qui significare i momenti salienti della storia della Salvezza - rimarca Montruccoli- Lo stile di Lavinia è ormai inconfondibile, da artista conosciuta e apprezzata, per diverse sue opere sparse nei luoghi più significativi del territorio e in mostre certamente innumerevoli"

"I cromatismi e i chiaroscuri, sempre col garbo delicato e gentile che la caratterizzano e a cui da diverso tempo ci ha piacevolmente abituati, fascinosamente rimandano ai dipinti parietali della pittura pompeiana, pittura di spessore - conclude -.  Il valore aggiunto di questa singolare raccolta che ha fortemente voluto, attinge da uno dei suoi diversi periodi artistici. Si rivelano a noi, al di là delle indiscutibili abilità figurative, innegabili testimonianze di valori forti che sono poi quelli di una fede robusta, per una più diffusa luminosità subliminale da cui l’uomo inquieto e un po’ smarrito di oggi può lasciarsi serenamente guidare con fiduciosa certezza.”

La mostra rimarrà aperta fino al 24 Agosto