Home Cronaca “Elezioni Bonifica, fondamentale che la gente vada a votare”

“Elezioni Bonifica, fondamentale che la gente vada a votare”

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Le elezioni della Bonifica dell’Emilia Centrale, previste dal 2 all’8 di ottobre, si stanno sempre più avvicinando.

Il rischio è che una tornata elettorale importante per una delle istituzioni che nel corso degli anni a venire potrebbe assumere un ruolo rilevante nella gestione di questioni dirimenti come i cambiamenti climatici, lo sfruttamento idrogeologico e la massimizzazione delle possibilità che l’ambiente può fornire all’uomo, passino sostanzialmente sotto silenzio.

L'ex deputato reggiano del Movimento 5Stelle, Davide Zanichelli

Il rischio astensione è alto. E sarebbe un errore. Lo sottolinea in modo fermo l’ex deputato reggiano del Movimento 5Stelle, Davide Zanichelli, che sul tema afferma: “Anche se Tv e giornali nazionali non ne parlano più, l'alluvione in Romagna è un ricordo ben presente nella nostra regione, e dovrebbe esserlo specialmente nella nostra provincia, in cui l'alluvione di Lentigione del dicembre 2017 e poco prima, quella nella vicina Bassa modenese del 2014 ci hanno ricordato quanto sia fragile il nostro territorio e quanto sia importante la manutenzione della rete idraulica”.

La questione del ruolo della Bonifica e di ciò che essa rappresenta in un mondo che cambia a velocità repentine e che ha messo al centro del dibattito la sostenibilità ‘idro-ambientale’, con tutte le politiche ad essa connesse, è strettamente legata a un’elezione in cui gli aventi diritto al voto sono 275.591: “Sarebbe interessante sapere quanti di questi aventi diritto hanno ricevuto notizia delle prossime elezioni – aggiunge l’ex onorevole pentastellato -. Sicuramente vi è una riflessione da fare sulla percezione che la gente, il cittadino comune, ha dell’istituzione in oggetto. Non so quanti abbiano davvero cognizione delle elezioni della Bonifica, e se vi sia un reale interesse da parte di chi punta a gestire l’ente a far sapere che a inizio ottobre vi sono le elezioni”.

Quello che, nella visione di Zanichelli, si vorrebbe evitare è: “che non si ripeta l'affluenza da prefisso telefonico che c'è stata nel 2018 per un ente che gestisce la risorsa idrica e con un bilancio di quasi 40 milioni di euro l'anno. L'elezione del Consorzio di Bonifica dovrebbe essere all'attenzione della collettività affinché i principi di salvaguardia dell'ambiente, di tutela e sicurezza del territorio e di una risorsa preziosa come l'acqua, risultino argomento d'attualità quotidiano”.

L’acqua alla fine è un tema impattante per il territorio in generale, e se guardiamo con un occhio più attento, anche a quello Appenninico dove l’utilizzo di questo bene prezioso per attività di allevamento e per uso comune acquisisce un’importanza ancora maggiore (e con esse anche tutte le istituzioni ed i portatori d’interesse che hanno a che fare con la risorsa idrica). “Il consumo di acqua per gli allevamenti è decisamente rilevante ed è una dinamica che le istituzioni preposte, in primis la Bonifica, dovrebbero monitorare attentamente – spiega Zanichelli -. Se è aumentato il numero degli animali allevati negli anni, è possibile che sia cresciuto di pari passo anche il fabbisogno idrico. Su questo tema, è giusto riflettere”.

“Così come è giusto sfiorare anche quello del grande invaso – chiosa l’ex onorevole del Movimento 5Stelle -. Il rischio, nel parlare della diga di Vetto, è quello che, penso soprattutto agli agricoltori, alcuni confondano il bisogno di acqua con quello di avere una diga. Il mio timore è che un’opera che ha un costo importante e che viene sentita come necessaria da vari portatori di interesse, molti dei quali di carattere privato, è che venga costruita per poi non servire all’obiettivo originario. La soluzione? Che si raccolga la disponibilità affinché una buona fetta del costo di costruzione e messa in funzione sia a carico di privati che avrebbero l’interesse a sfruttare al massimo i benefici di un invaso simile”.

2 COMMENTS

  1. Bene ha fatto Zanichelli a ricordare che si vota per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Bonifica. A Ramiseto a diffondere questa notizia, convocando anche il Consiglio della Municipalità, penso di essere stato l’unico; ma ho fatto di più, ho proposto due candidati della montagna; purtroppo tempo sprecato; di queste votazioni nessuno deve sapere nulla e nessuno andrà a votare.
    Per il resto non so come Zanichelli abbia trovato il coraggio di parlare della Diga di Vetto, ben sapendo come si è sempre espresso il Movimento 5 Stelle su quest’opera, inoltre vorrei dire che la Diga di Vetto deve farla lo Stato e i suoi benefici devono andare agli agricoltori, che pagherebbero l’acqua che usano e ai Comuni della Val d’Enza, in termini di royalty e di sovracanoni BIM sulla produzione di energia pulita.
    A trovare i privati disponibili a fare l’opera come accenna Zanichelli non credo sia difficile, penso ad Iren per esempio, farebbe una piccola diga da 20/27 milioni di metri cubi a sue spese, per dare acqua ai rubinetti di Reggio Emilia e Parma, altri Comuni e alle industrie e farsela pagare come oro blu; ne ricaverebbe i profitti come fa la Romagna Acque con Ridracoli e come fa Iren con la diga del Brugneto sull’Appennino tra Piacenza e Genova; peccato che non darebbe un euro ai paesi montani, ai comuni a valle, non eviterebbe le esondazioni, non ridurrebbe il prelievo di acque colorate da Po o da falda, non porterebbe un minimo di turismo in montagna e produrrebbe energia pulita per alcuni lumini dei cimiteri; probabilmente questo è quello che capiterà, grazie a qualche partito del NO alla diga da oltre 100 milioni di metri cubi, meglio sarebbe 200, grazie a qualche Amministrazione Comunale e a certi partiti, non per niente il “Mondo va al Contrario” come dice il Gen.Vannacci.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino