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Oltre il divieto: il pubblico non molla il Rally

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Lo scenario che si è presentato agli appassionati del Rally dell'Appennino Reggiano quest'anno è stato tutt'altro che ordinario. Quando la gara è iniziata e i fan si sono sintonizzati per seguirlo in streaming, ciò che si sono trovati davanti è stato davvero sorprendente. In passato, lungo il percorso delle Prove speciali, si ammassavano folle di appassionati pronti a vivere l'adrenalina dell'automobilismo a tutta velocità. Ma quest'anno, l'immagine che emergeva dalle telecamere era quella di un deserto. Un rally che un commentatore ha definito "vuoto", un'inesorabile assenza di quella folla appassionata che l'ha sempre caratterizzato.

Fonte Rally Dreamer tv

La realtà sul terreno, invece, è stata molto diversa da quanto previsto, a dimostrazione di quanto sia difficile far rispettare le disposizioni delle autorità. Come riportato da Reggionline nonostante l'ordine ufficiale di tenere il pubblico lontano, lungo le strade della storica manifestazione automobilistica c'era una presenza evidente di appassionati. E in alcuni casi, il pubblico si piazzava addirittura a ridosso della carreggiata, in palese violazione delle restrizioni imposte per garantire la sicurezza dell'evento.

Fonte Reggionline

Gli organizzatori del rally hanno dichiarato di aver fatto tutto il possibile per impedire la presenza del pubblico. Hanno offerto dirette streaming in modo che gli appassionati potessero seguire l'azione comodamente da casa e hanno posizionato nastri di delimitazione lungo il percorso per scoraggiare gli spettatori.

Prevedibile? Forse. Il concetto di "porte chiuse," quando non esiste nemmeno una porta fisica, spesso diventa terra fertile per le interpretazioni soggettive. Il trasporto degli appassionati è evidente, ma è chiaro che ignorare le restrizioni di sicurezza può mettere in pericolo la vita delle persone e il futuro stesso dell'evento.