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Elezioni 2024: il centrosinistra si compatta

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Paolo Ruffini

Il Partito Democratico del circolo di Castelnovo ne' Monti si è recentemente fatto promotore di un importante incontro delle forze di centro-sinistra, in vista delle elezioni comunali previste per il 2024. L'obiettivo principale di questa iniziativa è stato quello di preparare un percorso di condivisione su questioni cruciali per il territorio, al fine di promuovere un progetto di consolidamento e rilancio che metta al centro l'interesse della comunità, piuttosto che di una specifica fazione politica.

Le forze politiche partecipanti, tra cui Italia Viva, Azione, Federazione dei Verdi, il Movimento 5 Stelle e Sinistra Italiana, hanno accolto con interesse questa proposta, avviando una serie di approfondimenti su temi di particolare rilevanza per il territorio. Tra questi, spiccano il ruolo dell'Unione, l'istruzione, l'ambiente, la sanità territoriale, il turismo, i servizi educativi e la viabilità. Questi argomenti costituiranno il fulcro di ulteriori incontri e consultazioni di coalizione, mirati a costruire un dialogo inclusivo e ad ampio raggio con l'intera cittadinanza.

Ne abbiamo parlato con Paolo Ruffini, coordinatore del partito democratico della montagna.

Paolo quali sono gli obiettivi principali dell'incontro delle forze di centro-sinistra in previsione delle elezioni comunali del 2024?

L'obiettivo principale di questo incontro è stato quello di verificare la possibilità di allargare la partecipazione delle forze politiche del centrosinistra nella fase preparatoria delle elezioni comunali del 2024. Occorrono dei momenti di confronto sui temi che riguardano la vita della nostra comunità, sui progetti che si possono sviluppare, e poi vedere se ci sarà convergenza.

I temi sono complessi e vitali per un territorio come il nostro, come verranno gestite le divergenze tra le diverse forze di centrosinistra che potranno sorgere?

È proprio così. C'è una semplificazione in corso, un impoverimento del dibattito politico, mentre invece i temi sono complessi e vitali. Bisogna però che la politica si confronti, a maggior ragione nel nostro Comune. Nel nostro panorama politico ci sono delle differenze rispetto alle forze di centrosinistra, ed è evidente, ma se queste differenze non sono ideologiche ci aiuterà a guardare in modo più completo quali possono essere le scelte e i progetti per migliorare la vita dei nostri cittadini, per soddisfare le esigenze di una società così complessa ma anche così frammentata. Le differenze possono essere utili e ci aiutano ad avere sguardi più ricchi, anche se magari questo aprirà qualche conflittualità e qualche discussione.

Nel 2024 sono diversi i Comuni che andranno al voto, ci sono già indiscrezioni sui nomi dei papabili sindaci?

No, non ne abbiamo parlato, non abbiamo sentito proprio il bisogno di parlare di candidati, papabili né non papabili. Abbiamo parlato di cose molto concrete, delle nostre differenze rispetto ai temi che dicevo prima e come queste differenze possono diventare anche una risorsa. Sarebbe un errore parlare adesso di candidati. È meglio prima creare una coalizione, preparare un programma e riuscire a condividerlo. Ci sarà tempo anche per discutere dei candidati.

A livello nazionale si fatica a trovare un percorso condiviso, come fare in modo che a livello locale funzioni e non sia solo strumentale alle elezioni?

A livello nazionale è un tema molto difficile, questa frammentazione delle forze del centrosinistra è una frammentazione dolorosa perché si è perso anche molto tempo in questi anni in dispute ideologiche. Le differenze sono utili anche in un partito purché non vengano usate come un oggetto contundente contro l'avversario politico. Dovrebbero essere un modo per costruire dei processi di identità, e i cittadini possono poi scegliere. Non sarà facile neanche a livello locale superare queste differenze ma se riusciamo a evitare le strumentalizzazioni e gli scontri ideologici ma ci concentriamo su temi come la sanità, le opere pubbliche, i servizi sociali, educativi, il commercio, le attività produttive si possono superare gli steccati, possiamo trovare un confronto che poi possa essere presentato ai cittadini. Ci sono dei temi su cui abbiamo bisogno di un confronto vero, ed è bene farlo in modo allargato se questo porterà poi alla nascita di una coalizione che si presenterà unita alle elezioni del 2024 lo vedremo strada facendo. Ognuno di noi ha tante cose da dire su tanti temi, e noi partiamo da lì. Partiamo da cose molto concrete, e poi vedremo di fare i passi successivi.

 

9 COMMENTS

  1. Visto che il Coordinatore PD della montagna ha ritenuto di pubblicizzare questa iniziativa, volta a compattare le forze di centrosinistra in vista del voto amministrativo 2024, come qui si legge, viene da supporre che farà altrettanto per le tappe successive di tale percorso, e c’è allora da augurarsi che in dette occasioni il partito che è stato lungamente egemone sul nostro territorio, entri nel merito dei problemi qui elencati, ossia “il ruolo dell’Unione, l’istruzione, l’ambiente, la sanità territoriale, il turismo, i servizi educativi e la viabilità”, e altri ne andrebbero verosimilmente aggiunti.

    Dicendo cioè fin da ora quali soluzioni ritiene si debbano adottare al riguardo, inquadrandole nel dettaglio o uscendo comunque dai concetti generici. Per fare un parallelo, abbiamo capito, e ce lo hanno anche ricordato di recente, che la Diga vettese è questione di scelta politica, se farla o meno, e per quali usi, ovvero di che portata, ma i nostri “decisori” sembrano invece aver preferito il rinvio della scelta, rimandandola all’esito di altri studi e altre valutazioni, mentre chi governa da tempo un territorio dovrebbe sapere in che direzione andare (io perlomeno immagino).

    P.B. 18.09.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • Credo di avere da qualche parte i programmi elettorali di molti dei candidati sindaco ed in ognuno ci sono i temi da lei indicati ma poi quanti li hanno coerentemente mantenuti? Stessa “coerenza” la ritroviamo sia a livello regionale che nazionale, sia a destra che a sinistra, sia be chiaro. Ma soprattutto mi auguro che il programma (di chiunque) si dichiari favorevole alla diga di Vetto ma che poi passi ai problemi di Castelnovo. La diga deve essere tema del programma di Canossa, Traversetolo, ecc. Credo che le liste si debbano misurare su temi concreti. Due esempi. Si venda il polivalente all’Ospedale come richiesto in passato, per contribuire al rafforzamento della struttura. Si crei in centro una zona pedonale dal grattacielo alle poste sabato sera e domenica tutto il giorno. Se si, avranno un potenziale elettore se no vedrò attentamente cosa dicono gli altri.

      mc

      • Firma - mc
  2. Esperienze, anche politiche, e tanti anni di vita vissuta, mi hanno dato una certezza, che vale per tutti i partiti, quando si parla di ricompattarsi in vista di elezioni lo si fa nel timore di perdere qualche sedia; il resto è solo sterile propaganda politica, i problemi si affrontano durante la legislatura non prima delle elezioni. In questo periodo più che affrontare i reali problemi della nostra montagna, penso da sempre, o quasi, amministrata dalla sinistra e se le cose non vanno in termini di sanità, opere pubbliche, servizi sociali e tutto il resto la sinistra, o il centrosinistra dovrebbe solo fare mea culpa, ma da anni ci viene detto che abbiamo i migliori servizi sociali o la migliore sanità (se paghi); se parliamo di opere pubbliche mettiamoci le mani nei capelli; da Vetto a Ramiseto si transita ancora su due guadi e una strada non facile per autocarri e autotreni, già questo dovrebbe far capire, a chi ha la mente libera da ideologie, come siamo messi su queste terre, di peggio credo non esista altrove, niente fondovalli, ne Val d’Enza, ne Val Lonza, ne Val Secchia, niente ferrovia, il tracciato della SS 63 forse risale ai tempi dei Romani, niente traforo per la Toscana, niente di niente. In merito alla Diga di Vetto, come accenna il Sig P.B. stendiamo un velo pietoso, credo sia chiaro a tutti che i partiti di centro sinistra si sono sempre opposti a quest’opera, voglio ricordare che il Comune di Vetto votò contro il progetto Marcello, con quali competenze tecniche?. Ma ora si vuole fare molto peggio, si vuole dare il colpo di grazia ai paesi montani, si propone un piccolo invaso da 27 milioni di metri cubi, che da i danni di tutte le dighe ma non porta i benefici che porterebbe la Diga come da progetto da 130 milioni di metri cubi, in termini di risorsa idrica in estate a valle, di energia pulita prodotta, di evitare le esondazioni a Valle, di portare turismo e sport acquatici sul lago, di royalty e di sovracanoni BIM ai Comuni, ma ora diranno che quanto successo in Libia può succedere anche qui, senza dire le motivazioni del perchè in Libia è successo e senza dire, o sapere, che le normative Italiane sulle Dighe sono tutt’altra cosa. Pertanto se i partiti di sinistra si ricompattano per dire di NO a tutto, non faranno certo il bene dei cittadini ma di lupi e cinghiali, loro non hanno bisogno ne di strade, ne di scuole, ne di sanità, ne di servizi sociali, cosa diversa se dicessero cosa vogliono in termini di opere concrete e non belle parole ma vuote di contenuti.

    Franzini Lino

    • Firma - Franzini Lino
  3. Parole e parole, null’altro. Castelli in aria, traballanti alle fondamenta. Quando dietro un velo si malcela una paventata perdita dello scranno, mentre alla luce si indossa un’ipocrita veste di umiltà e si sbandierano alleanze che finiranno in briciole subito dopo il voto. Quando l’ideale della sinistra sembra ormai il vessillo sgualcito e logoro di personaggi arrivati, parvenue di sostanza ma davvero poveracci nei valori. Fuori e dentro il sacco, una bugia dietro l’altra, mentre l’elettore si trova a smascherare tutta la loro baldanza con la sola arma di una scheda bianca. Eppure, forse, un giorno dalla nebbia uscirà un giovane sindaco, dal cuore meno polveroso, rutilante di entusiasmo, a cui importerà del proprio territorio, senza svenderlo invece per una bisaccia di monete. La speranza, si sa, è l’ultima a morire… al contrario, la sinistra risulta, agli atti, morta e sepolta.

    MCB

    • Firma - MCB
  4. Colgo come spesso accade,che un’intervista viene interpretata come
    ” pubblicizzare” oltre a ricalcare un consunto canovaccio di critiche e disfattismo preventivo,oltre la immancabile questione diga,inoltre chi accomuna destra e sinistra nel qualunquismo del ” tutti uguali”,
    una modalità alquanto distruttiva di recepire il messaggio politico.
    Certo è facile promettere…. “costruiremo”,…..”faremo”, “…è colpa di chi ci ha governati prima”,…..lo slogan ” PRONTI ” che ha campeggiato sui palchi elettorali fino a 12 mesi fa……..ma oggi ????? Dimenticato?????
    Un buco nell ‘ acqua grande quanto 1000 dighe!!!!
    Ci vuole equilibrio,onestà intellettuale, apprezzare chi ancora sa
    dosare il peso delle parole e delle promesse, in una società dove
    l ” IO” ha soverchiato il ” NOI ”
    Cordialmente Seregni Gianluca.

    Seregni Gianluca

    • Firma - Seregni Gianluca
  5. Sembra che a Gianluca Seregni non piaccia il termine “pubblicizzare”, ma d’altronde io non saprei come definire diversamente, e con quale altro vocabolo, il proposito, o l’atto, di rendere pubblica una propria iniziativa od opinione, onde farla conoscere a quanti più lettori possibile, come avvenuto nella fattispecie, e come peraltro capita a noi ogni qualvolta esterniamo il nostro legittimo punto di vista attraverso un organo d’informazione.

    Legittimo ma nondimeno a rischio di venir bollato quale “consunto canovaccio di critiche e disfattismo preventivo”, se non si allinea al cosiddetto “pensiero politicamente corretto”, mentre non succede ovviamente altrettanto se il bersaglio è invece il Governo in carica, cui si imputa “lo slogan PRONTI che ha campeggiato sui palchi elettorali fino a 12 mesi fa … .ma oggi ????? Dimenticato????? Un buco nell‘acqua grande quanto 1000 dighe !!!!”

    Nel senso che il centrodestra può essere censurato senza che le critiche ad esso rivolte abbiano a configurarsi come disfattismo preventivo, ma possono invece esser fatte passare quale utile suggerimento ad usare “equilibrio, onestà intellettuale, ecc ….”, il che mi dà l’impressione che i suggeritori vadano di fatto a rivendicare una sorta di superiorità culturale, da respingere perché non diventi a sua volta l’anticamera del pensiero unico.

    P.B. 21.09.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  6. Gent.le Sig P.B,mi permetta cortesemente di ribadire un concetto: lei vorrebbe fare passare con una sua libera interpretazione, il termine
    ” PUBBLICIZZARE “,con la bene esplicata in alto nel titolo definizione ” ” INTERVISTA “.
    È una differenza nel merito sostanziale! Che inficia la corretta informazione,problema dilagante in questi ultimi tempi.
    Lei come tutti,( senza scomodare ” il pensiero unico ” e ” il pensiero politicamente corretto “) è nella piena libertà di esprimere ciò che meglio crede,quindi anche di esporsi a pareri discordanti,ma che nulla hanno a che vedere con ideologie estreme o peggio ancora totalitarismi di qualsivoglia ispirazione,un sano confronto può essere positivamente costruttivo.
    Cordialmente.
    Seregni Gianluca.

    Seregni Gianluca

    • Firma - Seregni Gianluca
  7. Egr. Gianluca Seregni,
    sono dell’avviso che anche l’intervista sia una forma di comunicazione volta a pubblicizzare le rispettive opinioni, per il semplice motivo che ci si può benissimo sottrarre al venir intervistati, qualora non si voglia far conoscere agli altri come la pensiamo sull’uno o altro argomento.

    A me sembra peraltro del tutto legittimo, per non dire scontato, che un esponente politico voglia far sentire la propria voce, ma mi aspetterei pure, per reciprocità, che interloquisse con chi, nel commentare il suo dire, esprime idee diverse o non collimanti, così da potersi confrontare.

    Il che avviene invece piuttosto raramente, almeno dalle nostre parti, e io non riesco a capirne il perché, salvo pensare che il politico volta volta in causa, in modo un po’ elitario ed autoreferenziale, ritenga irrilevanti le altrui opinioni (ma forse Lei può spiegare le ragioni di tale “silenzio”)

    P.B. 24.09.2023

    P.B.

    • Firma - P.B.
  8. Gent.le Sig .P.B, a mio avviso lei è fortemente tentato dal riscrivere il mitico dizionario della lingua italiana Devoto- Oli,o rieditare il Garzanti, ma ho dei fondati dubbi che gli Accademici della Lingua Italiana le approvino come ” sinonimi” due espressioni antitetiche come ” PUBBLICIZZARE ” e ” INTERVISTA “,inoltre non le posso essere d ‘ aiuto in merito alle ” ragioni del silenzio “, non appartengo all ‘ufficio stampa di nessuno,ho mani e pensiero libero da qualsivoglia retropensiero,al contrario di ciò che lei vorrebbe insinuare.
    P.S: un suggerimento : rilegga l ‘ intervista in oggetto ,vedrà che il ” silenzio ” si trasforma in significato compiuto.
    Non ho altro da aggiungere.
    Cordialmente Seregni Gianluca.

    Seregni Gianluca

    • Firma - Seregni Gianluca