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Stefano Fioroni centra l’ennesima pietra miliare della sua carriera

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Che Stefano Fioroni sia uno dei piloti-icona del Campionato Italiano Velocità Fuoristrada non è certo una novità, ma l’ultima tappa stagionale del C.I.V.F., disputata nel fine settimana sugli sterrati parmensi di Rubbiano di Solignano, ha decisamente contribuito a consolidare la fama del pilota reggiano.

Stefano Fioroni in azione

A Rubbiano, Fioroni ha anzi tutto chiuso con un ottimo secondo posto l’ennesima cavalcata in campionato: alla vigilia della sesta prova stagionale, Fioroni aveva ancora teoriche chance di agguantare il titolo, ma un paio di contrattempi nelle due prime prove ha fatto svanire i sogni di gloria del noto ‘dottore volante’: “Nella frazione d’apertura mi si è incendiato uno dei due motori della mia Suzuki W4 – spiega infatti Fioroni – e, per la prima volta in carriera, ho dovuto fare uso dell’estintore”.

L’episodio non ha fermato Fioroni il quale, con freddezza, ha saputo domare le fiamme e riprendere la competizione con le proverbiali grinta e generosità: “Una volta spento l’incendio, sono subito risalito in macchina e sono riuscito a ritornare in gara, sebbene fosse incastrata in una posizione critica - prosegue il 63enne pilota originario di Costabona -. Purtroppo, i minuti persi mi hanno subito estromesso dalla lotta per il vertice. Peraltro, nella seconda prova ho perso uno pneumatico posteriore, finendo la manche su tre ruote e perdendo altro tempo. Così, nelle tre prove del secondo giorno di gara, ho pensato ad amministrare, chiudendo alla fine nono assoluto. Per com’era partita, direi che è stata comunque una bella prova…”.

Stefano Fioroni

Il piazzamento ha comunque permesso a Fioroni di chiudere tranquillamente secondo in classifica generale e di laurearsi ancora una volta campione di classe B4: “Chiudo per la quinta volta al secondo posto; quest’anno poteva davvero essere l’occasione giusta – riflette il cardiologo – ma credo di poter dire di essere stato poco fortunato: ero in testa alla classifica sino a due terzi di campionato, poi a Veglio ho capottato e rotto ed a Rubbiano si sono verificati questi due contrattempi. E pure a Sassello e Cingoli ho perso due vittorie nel finale per situazioni analoghe… Onore comunque al campione Giudici, che è stato sempre molto bravo e regolare”.

Sulla pista parmense, Fioroni ha raggiunto una pietra miliare nella storia della specialità che, da anni, lo vede tra i suoi assoluti protagonisti quello delle cento partecipazioni consecutive al Campionato Italiano Velocità Fuoristrada. Un record celebrato con una bella festa, sabato sera: “Ci tenevo molto a raggiungere questo traguardo. Ma il momento più significativo è stata la festa: una sorpresa incredibile, molto emozionante e commovente - esclama entusiasta -. Ad organizzarla sono stati mia moglie e Duilio Lonati (ex campione della specialità, ndr) e vi hanno partecipato 160 persone, molti venuti apposta da lontano. Un'esperienza che non dimenticherò, che vale quanto un titolo vinto e che conferma quanto bello sia l’ambiente che regna nel C.I.V.F. È stato bello rivedere tante persone e, grazie ai video ed alle interviste proiettati, rivivere i momenti salienti dei miei anni in questa specialità. Sono infinitamente grato a mia moglie, a Duilio ed a tutti coloro che hanno partecipato a questa stupenda serata”.

Questo titolo di vice campione dal sapore speciale – visto, appunto, la ‘quota cento’ raggiunta in concomitanza – vale una dedica speciale: “Penso a mio papà Romolo, scomparso da diversi anni – chiude Fioroni -, perché è stato lui a permettermi di essere quello che sono, nelle corse e, soprattutto, nella vita”.