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La consigliera Vassallo replica alle affermazioni del dottor Boni

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Leggiamo con una certa delusione le male parole e lo stile baronale che il dottor Boni ci ha rivolto; un modo di trattarci già usato da diversi politici e dai medici loro compiacenti per pretendere di aver ragione nel chiudere il punto nascita di Castelnovo ne’ Monti e tacciare per ignoranti chi non è concorde”.

Nadia Vassallo, consigliere comunale di minoranza di Castelnovo ne’ Monti replica alle affermazioni del consigliere Carlo Boni, pediatra e capogruppo di maggioranza a Castelnovo.  

“Già in settembre quando avvenne il trasporto in elicottero di una donna gravida di Villa Minozzo il dottor Boni ci redarguì – spiega - a suo dire la nostra era polemica poiché la donna sarebbe stata trasportata a Reggio anche con il punto nascita aperto. Ci scusi il dottore se ci permettiamo di dissentire sulla base delle decine di casi di donne e bambini che il Sant’Anna ha salvato in emergenza e dei protocolli d’intervento vigenti all’ospedale di Montecchio”.

Per la consigliera Vassallo “se il punto nascita di Castelnovo ne’ Monti fosse stato aperto o anche solo se la guardia ginecologica non fosse stata smantellata dall’Ausl, la signora si sarebbe potuta rivolgere lì, e lì sarebbe stata fatta una diagnosi competente che avrebbe consentito di decidere cosa fare in relazione alla problematica e all’urgenza: se intervenire in loco attivando contemporaneamente la procedura STEN per il trasporto protetto del neonato o, se il tempo lo permetteva, procedere al trasferimento della donna gravida su Reggio avvalendosi della procedura STAM per il trasporto assistito della madre”.

“Una cosa ben diversa - conclude - dalla fuga fortunosa in elicottero, col rischio di dover agire durante il volo. Comunque sia, chi ha tratto agio nella carriera professionale o politica non siamo certo noi, quella insinuazione sui fini elettorali qualifica pubblicamente chi l’ha fatta”.

 

5 COMMENTS

  1. Non si tratta di fare il professore, solo che se si vuole raggiungere lo scopo di convincere alla riapertura del punto nascite bisogna porre obiezioni fondate, supportate da puntuali cognizioni anche tecniche.
    Per portare la discussione in ambito tecnico occorre la conoscenza di molti aspetti che non fanno certo parte del suo corredo culturale. Dire cose per sentito dire o per semplice deduzione non fa altro che alimentare polemiche controproducenti e dare il fianco a sin troppo facili critiche.
    Insomma si fa solo del danno, allontanando sempre più l’obiettivo che peraltro è al momento già difficilissimo da raggiungere. Parlare di Sten, nel caso specifico ad esempio non ha alcun senso.
    Così facendo si rischia solo il ridicolo.
    Continuando con questo atteggiamento e questi interventi fuori luogo si fa solo danno.

  2. In questo modo si fa confusione, ma non si avvicina l”obiettivo di riaprire il punto nascita
    Non è con l”approssimazione e la poca conoscenza della materia che si contrasta efficacemente chi sceglie di togliere servizi alla montagna
    Non è mia intenzione salire in cattedra, ma certo non posso ammettere di lasciare passare evidenti errori e lacune tecniche perché questi fanno solo danno
    Criticando ancora una volta la scelta di chiudere il nostro punto nascita non è pensabile che riaprendolo si debba fare un salto indietro di decenni nelle pratiche mediche
    Questo naturalmente vorrebbe dire fare del male al nostro territorio e a noi tutti
    Non si può sfruttare ogni occasione per montare polemiche pretestuose
    Queste ci pongono inevitabilmente dal lato della incompetenza e dunque nell”impossibilità di ottenere ascolto e accesso alla discussione.
    Quando si discute e si contrasta è indispensabile essere preparati ed ascoltare assai più che urlare a squsqurciagola presunte verità autoreferenziate

    (Carlo Boni)

  3. Rimane comunque inequivocabile il fatto che la montagna con i suoi pochi residenti resta per l’ennesima volta penalizzata sul fronte dei servizi.
    se davvero avete a cuore la riapertura del punto nascite e l’implementazione dei servizi, lavorate assieme per produrre una proposta credibile. Lavorando assieme su un progetto condiviso, si aumenta anche la “massa critica” di chi a questo progetto crede. Mi pare invece che facciate solo “battibecco politico” senza alcun risultato.
    Dimenticavo, il pres. Bonaccini circa 1 mese fà ha postato sui suoi profili social che per il MIRE hanno stanziato ulteriori 10 milioni di euro……….., alla faccia dei costi contenuti, della celerità nell’esecuzione delle opere e bla bla bla. e soprattutto dell’occhio di riguardo verso i territori montani.
    MB

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