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Far conoscere i Gessi Triassici al mondo

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Massimo Ercolani, Gabriele Arlotti, Stefano Lugli, Gordana Beltram

"Un luogo straordinario poco conosciuto nel mondo”, così Gordana Beltram, ispettrice incaricata dell'organizzazione internazionale per la conservazione della natura, IUCN, definisce i Gessi Triassici. Un anno fa ha visitato i nostri territori per valutarne l'idoneità alla nomina a "Patrimonio mondiale dell'Umanità. E’ tornata in Appennino, intervistata di Gabriele Arlotti con Stefano Lugli, docente di Geologia per l'Università di Modena e Reggio Emilia. Quindi Massimo Ercolani, già presidente della Federeazione speleologica dell'Emilia-Romagna.

Gordana Beltram è stata gli occhi anche le orecchie di fatto di questa organizzazione.

“Sono rimasta molto colpita dal carsimo dei Gessi perché ero abituata, come la maggior parte delle persone, al carsismo dei calcari e quindi per me è stata una novità molto favorevole perché si tratta di una cosa poco conosciuta nel resto del mondo. Un’altra impressione favorevole è stata vedere coinvolte in questo processo tantissime persone, a partire dagli speleologi a partire dalle università e da tutti coloro che sono i portatori di interesse e tutti quanti volevano interagire volevano far vedere il loro punto di vista. Adesso abbiamo la responsabilità di farle conoscere al resto del mondo e riusciremo a farlo in modo adeguato e appropriato”.

Anche Massimo Ercolani, già presidente della spiega come è nata l’idea ad un certo punto di candidare questo fenomeno geologico a Patrimonio mondiale dell’umanità.

“La proposta è dal professor Paolo Forti dell’Università di Bologna. E’ il risultato – racconta Ercolani - di oltre cinquanta anni di ricerche, di studi prodotti da generazioni di speleologi in un confronto continuo con le Università, di Reggio e Modena, di Bologna e anche da altre parti d’Italia e d’ Europa con la Sovraintendenza: quindi una ricerca continua una esplorazione continua che ci ha fornito tutte quelle conoscenze necessarie che ci hanno portato a ritenere che fenomeni carsici nelle evaporiti dell’Emilia Romagna fossero degni di essere Patrimonio dell’umanità”.

A sottolineare la straordinarietà di questo luogo è la velocità con cui è avvenuto questo riconoscimento. Spiega Ercolani: “Basti pensare che ci vogliono oltre 10 anni perché questo avvenga, qui abbiamo iniziato l’iter nel 2016. L’ Italia ha un bellissimo paesaggio che merita di essere tutelato e conservato, questo è il sesto patrimonio mondiale ambientale”.

Ercolani sottolinea la “grande responsabilità e l’impegno di conservare questo bene e soprattutto di fare da qui a dicembre del prossimo anno quello che l’Unesco chiede per poter mantenere questo riconoscimento: dobbiamo riferire come intendiamo gestire questo sito ‘seriale’, come pensiamo di gestire il problema del flusso turistico per no arrecare danno all’ambiente e come intendiamo proteggerlo”.

(Gabriele Arlotti, Monica Errico)

 

1 COMMENT

  1. Un ringraziamento al Prof. Stefano Lugli, grande studioso della realtà dei Gessi Triassici.Appassionato del territorio e di questa realtà che ha trasmesso anche a noi studenti.
    Grazie davvero di cuore per avermi trasmesso non solo nozioni ma passione e amore per la geologia.

    Benedetta Bonini