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Edoardo Barbieri: “Fantastica la mia vita in mongolfiera!”

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Edoardo Barbieri, giovane figlio d’arte e della nostra montagna (è un carpinetano doc), è uno dei miglior talenti giovani del volo aerostatico in mongolfiera.

Non solo in provincia di Reggio Emilia, ma anche a livello nazionale. Fresco di un importante secondo posto ai Campionati Italiani di Mondovì, Edoardo ha già messo nel mirino competizioni ben più importanti, in Europa e nel mondo.

La mongolfiera: l'ufficio di Edoardo Barbieri

Edoardo Barbieri, che sensazioni le ha dato questo secondo posto agli Italiani?

“Come si suol dire il secondo è il primo dei perdenti! (sorride, ndr). Diciamo che sono sensazioni contrastanti. Se la guardiamo ‘di pancia’ è una posizione che lascia l’amaro in bocca, perché diciamo che il primo posto è stato mancato veramente per poco. Dall’altra, tuttavia, se si ragiona in modo freddo, si tratta comunque di un’ottima prestazione. Il risultato è eccellente, tenuto conto che sono davvero alle prime esperienze di gare in ambito nazionale. Quindi, tutto sommato è il segno che il livello è buono e c’è ancora tanto margine di miglioramento. In più…”

In più?

“In più questo podio mi consente di accedere alle gare più importanti sul piano mondiale. Quindi sì, dai, c’è di che essere soddisfatti”.

Lei è figlio d’arte. E’ in pratica nato con la passione del volo e delle mongolfiere sin dalla tenera età. E’ stato suo padre a trasferirle il talento e il desiderio del volo?

“Ho iniziato sin da piccolo. Sono salito sulla prima mongolfiera che avevo 3 anni e dopo non ho più smesso. Papà mi ha passato questa passione, che poi si è trasformata in un vero e proprio sport”.

Si può dire che è un talento precoce…

“Diciamo di sì. Ma va anche detto che la carriera di uno che fa le gare in mongolfiera è lunga. Non stiamo parlando del calcio, dove la carriera di un atleta è sostanzialmente compressa in pochi anni. Qui si può gareggiare anche ad una certa età, quindi, come ti dicevo prima, ho tantissimi margini di miglioramento”.

Perdoni la banalità, ma una gara in mongolfiera come si svolge?

Edoardo con la coppa per il secondo posto agli Italiani di Mondovì

“Vi sono vari tipi di gara. Vi è quella ‘di precisione’, in pratica si punta a dei bersagli specifici che è la ‘madre’ di tutte le gare. Sono bersagli fisici cui si cerca di arrivare vicino. Poi vi sono quelle di velocità, ma spesso anche di lentezza. In mongolfiera non si hanno i freni, quindi è determinante andare lenti, più che veloci”

E il talento nell’andare in mongolfiera come si esprime?

“Si esprime con il fare. Fare. E ancora fare. Poi certo ci sono qualità, soprattutto mentali che vanno affinate, come quella della pazienza. E, infine, sapersi adattare, nel senso che bisogna cogliere anche il ‘carattere’ della mongolfiera e l’ambiente in cui essa opera”.

Da nativo di Carpineti, il nostro Appennino si presta al volo in mongolfiera?

“Assolutamente sì. Noi voliamo tutto l’anno sia a Carpineti che a Reggio Emilia come luoghi principali. Credo che l’Appennino sia davvero uno dei posti più belli dove poter volare. Per le condizioni dei venti, per le zone che possiamo osservare, per la Pietra che fa bella mostra di sé. Insomma, si, confermo, l’Appennino reggiano si presta ampiamente al volo in mongolfiera”

Lei è titolare della società ‘Volare in Mongolfiera’, assieme a suo padre, oltre che istruttore di volo: è una pratica in crescita? Vi sono molti adepti a questo tipo di volo?

“E’ in crescita. Lentamente, con i ‘suoi ritmi’ si sta allargando. Ed è un aspetto che mi dà molta soddisfazione, al di là degli aspetti professionali, perché è evidente che la conoscenza del mondo delle mongolfiere si sta espandendo. Un volo in mongolfiera, visto in televisione, ha grande impatto ed è molto bello, quindi credo invogli le persone a provarlo”

Anche se i costi non sono proprio alla portata di tutti. E’ così?

“Diciamo che dopo il volo in elicottero quello in mongolfiera è il più costoso. Non è proprio per ‘tutte le tasche’, ma una volta nella vita è una spesa che si può sostenere, anche perché è un’esperienza che nel cuore e nella memoria rimane per sempre”

Ultima domanda: i suoi programmi per il futuro? Ha altre gare in arrivo?

“Beh da una parte si continua a lavorare come istruttore nella mia scuola di volo, e poi vediamo quando escono le date dei Mondiali e per prepararmi al meglio cercherò di fare qualche gara in giro per l’Europa”