Home Dalla Provincia Truffa via internet e furto di energia elettrica, arriva la condanna

Truffa via internet e furto di energia elettrica, arriva la condanna

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Dovrà scontare una pena di 1 anno e 8 mesi e 27 giorni, un 30enne residente a Bibbiano.

Su di lui, infatti, pende una condanna per furto di energia elettrica – reato di cui si è reso responsabile nel 2022 – e una truffa attraverso internet – reato di cui si è reso responsabile nel 2019 -. Quest’ultima condanna, emessa dal Tribunale di Trieste è divenuta esecutiva e, rendono noto i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, da ieri, l’uomo è rinchiuso presso il carcere della Pulce a Reggio per iniziare a sconfare fattivamente la pena.

Il Tribunale di Sorveglianza di Trieste ha rigettato la richiesta del condannato all’affidamento al servizio sociale, alla detenzione domiciliare e alla semilibertà, ritenendo che le richieste di misure alternative non potevano trovare accoglimento, in quanto, il reato di truffa, non costituisce un episodio isolato. Al contrario, su quest’ultimo gravavano altre denunce a Modena e Sassari, per raggiri compiuti nel 2023.

Non solo, sul conto del 30enne gravano numerose segnalazioni di polizia per reati di furto, ricettazione, guida senza patente, spendita e introduzione nello Stato senza concerto di monete falsificate, trasferimento fraudolento di valori, favoreggiamento personale, truffa, sostituzione di persona, danneggiamento e l’uomo, inoltre, non ha mai espletato alcuna attività lavorativa.

Infine, sul diretto interessato, vi era anche il cumulo delle pene. Infatti, come detto, vi è la condanna per furto aggravato in concorso di energia elettrica, avvenuto nel 2022, e per cui era stato arrestato, assieme ad altri, al termine di un blitz delle forze dell’ordine all’interno di un campo nomadi a Bibbiano. La seconda concernente il reato di truffa a mezzo internet perpetrato nel maggio 2019: fingendo di essere interessato all'acquisto di scarpe sportive messe in vendita, su un sito internet, e facendo intendere di voler accreditare il prezzo convenuto sul bancomat, stando in costante contatto telefonico con la vittima gli faceva fare le operazioni ma anziché pagare il dovuto si faceva accreditare somme di denaro sulle sue carte prepagate.

Dall’altro ieri, però, l’uomo si trova alla Casa circondariale reggiana per scontare la pena cumulata.