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Comune di Casina, nessun rischio di infiltrazioni? Il procedimento non è concluso

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Nessun rischio di infiltrazioni mafiose al Comune di Casina? In realtà manca l’ufficialità perché il procedimento non è ancora concluso.

La commissione di indagine si è insediata il 31 marzo scorso ed attivata dall’ex prefetto Iolanda Rolli per verificare l’esistenza di tentativi di infiltrazione, o collegamenti alla criminalità organizzata, all’interno dell’amministrazione comunale. Questo dopo che era stata negata l’iscrizione dell' impresa di Tommaso Manfreda, allora assessore, alla white list. La commissione, dopo una proroga di tre mesi non rinnovabile, doveva per legge terminare i lavori il 30 settembre.

Ora, nei giorni scorsi la commissione prefettizia ha concluso i lavori relazionando il prefetto Maria Rita Cocciufa sugli esiti. Ma questo aspetto, secondo quanto previsto dalla legge e quanto confermato da fonti di alto rango all'interno della Prefettura reggiana, non completa l'iter previsto.

Al contrario, di fatto, siamo solo a metà dell'opera. Infatti, ora la dottoressa Cocciufa dovrà, a sua volta, relazionare il Ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi. A quest'ultimo, e a nessun altro, spetterà il compito di stabilire, con decreto, se sciogliere il Comune di Casina (eventualità a questo punto, probabilmente scongirata) per infiltrazioni della criminalità organizzata, o, al contrario, archiviare tutto. Solo con il decreto del Ministero dell'Interno e relativa comunicazione all'Amministrazione di Casina, potrà dirsi, effettivamente, e ufficialmente, concluso l'iter della commissione.

PARLA MANFREDA

“Se confermata, sarebbe davvero una bella notizia – commenta Tommaso Manfreda. Abbiamo sempre lavorato alla ‘luce del sole’, con trasparenza e pensando esclusivamente al bene e all’interesse della comunità. Su questo sono tranquillo, e ora, probabilmente, siamo alla verità. Mi auguro davvero che sia la fine di questo incubo. Per quanto mi riguarda, resta comunque l’amarezza e il dolore per essere stato associato, così come il paese, ad un mondo che non ci appartiene. Abbraccio forte gli amministratori che continuano nel loro lavoro per raggiungere gli obiettivi prefissati”.

A settembre il tribunale di Bologna si è espresso per la ripresa dell’attività dell'imprenditore nell’ambito dell’edilizia privata, ma sotto controllo per 18 mesi di un amministratore giudiziario.

LE REAZIONI DELLA POLITICA

Sulla questione sono intervenute, con una nota stampa, Anna Fornili capogruppo di Casina Futura e Barbara Incerti, segretaria PD Casina 

“Siamo sollevati – si legge - che il percorso di verifica da parte della Commissione prefettizia si sia concluso positivamente. Apprendiamo dalla stampa che l’Ente, benchè in attesa di ufficiale comunicazione dalla Prefettura (in realtà è il Ministero dell'Interno, ndr), sia estraneo ad ogni tipo di coinvolgimento in attività illecite e questo è un bene per tutta la comunità di Casina, di cui facciamo parte. Vicende come questa non si prestano a polemiche o lotte politiche, come dimostrano le nostre posizioni in questo lungo periodo, posizioni di cautela e garantismo per il bene della comunità che rappresentiamo. Chi dichiara diversamente insinuando coinvolgimenti partitici di qualsivoglia tipo, si fa portavoce di una narrazione falsa ed estranea a quanto realmente accaduto”.

E aggiungono: “Questa verifica ha riguardato eventuali infiltrazioni all’interno dell’Ente ed è da tenere separata da procedimenti personali che devono essere risolti nelle sedi competenti.
Sono stati mesi difficili per tutti noi perché in gioco c’era la credibilità di una Comunità intera; le vicende degli ultimi anni ci insegnano che non bisogna mai abbassare l’attenzione o minimizzare questi temi”.
“Rimane di indiscutibile importanza il lavoro svolto dalla Prefettura - concludono - poiché rappresenta un elemento di tutela e garanzia fondamentale per la nostra società civile. Come gruppo di opposizione e come coalizione di partito, non abbiamo mai strumentalizzato questa vicenda, al contrario vogliamo rilanciare all’Amministrazione l’idea di attivare nuovi strumenti di promozione della cultura della legalità per il bene della comunità”.