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L’Unione Appennino ribadisce l’impegno contro la violenza di genere

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L’impegno dei Servizi sociali dell’Unione Appennino nell’ambito della sensibilizzazione contro la violenza di genere è quotidiano.

La morte di Giulia Cecchettin, così come la morte di 106 donne (ad oggi) per femminicidio nel 2023 impone una riflessione necessaria su un'emergenza che ognuno deve sentire come propria attraverso un'assunzione di responsabilità collettiva.

 “La morte di Giulia – si legge nella nota diramata dai servizi in occasione del 25 novembre, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne - ci tocca da vicino per la giovane età della vittima e dell'autore di reato, per l'apparente normalità di questi ragazzi, delle loro famiglie, del contesto sociale dove vivevano, dei loro studi, del loro futuro. Una morte su cui oggi facciamo fatica a dire 'No, a me non succederà mai', a non interrogarci, a non voler dire con forza basta. L'Unione dei Comuni dell'Appennino ribadisce il proprio forte impegno contro la violenza di genere”.

Aggiungono il Presidente dell’Unione, Elio Ivo Sassi, e il Delegato dell’Unione ai Servizi sociali, Enrico Bini: “Dobbiamo essere consapevoli che l'impegno deve essere di tutti e che tutti possiamo fare qualcosa per scardinare la violenza e la sopraffazione. L'Unione dei Comuni promuove nel nostro territorio annualmente interventi di prevenzione nelle scuole. La scorsa settimana ad esempio Alessandra Campani, referente della formazione dell'associazione 'Nondasola' ha incontrato trenta insegnanti delle scuole del territorio, un numero importante che dice dell'impegno e della scelta di consolidare e farla diventare prassi comune all'interno dell'attività didattica della scuola. È fondamentale affrontare questo tema con i ragazzi, puntando sulla prevenzione di episodi di prevaricazioni e maltrattamenti che purtroppo incontriamo anche sul nostro territorio”.

Lo scorso anno i Servizi sociali dell’Unione hanno anche partecipato in collaborazione con le scuole, al progetto del Comune di Reggio Emilia con l'affissione dell'opera d'arte collettiva di Elena Mazzi "Parole, parole, parole" visibile ogni giorno in via Roma e che ci ricorda le parole di cui è intrisa la violenza. Conclude la nota dei Servizi sociali dell’Unione: “Come dice Bianca Sorrentino dobbiamo interrogarci anche sulle piccole azioni che ogni giorno distrattamente attuiamo e alle quali non diamo peso, mettiamoci in discussione senza sentirci feriti nell'orgoglio e proponiamoci di non trascurare crepe e punti di rottura”.