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Appennino reggiano, cresce il turismo invernale

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Appennino reggiano, cresce il turismo invernale.

A novembre 2023, come emerge dall’indagine, un’analisi degli studi dell’associazione sul turismo invernale nel reggiano, in previsione della stagione 2023/202, le imprese del settore servizi di alloggio e ristorazione e servizi turistici prevedono di effettuare nei prossimi tre mesi 1.870 assunzioni a Reggio Emilia, risultando lievemente in calo (-6,5%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, per Reggio Emilia la stagione invernale in corso supera i livelli pre pandemia: se si prende a riferimento il trimestre che va da novembre 2019 a gennaio 2020, a Reggio Emilia le entrate recuperano e superano i livelli pre crisi di un 10%.

Carlo Alberto Rossi, Segretario Generale Lapam Confartigianato, commenta: “Le nostre montagne sono la destinazione invernale ideale per chi cerca emozioni sulla neve, ma anche momenti rilassanti ed esperienze diverse dalla città. Le persone stanno riscoprendo un turismo slow e questo permette di godere appieno dei servizi e delle opportunità che solo la montagna può offrire”.

Per esercenti e addetti nelle attività di ristorazione (cuochi, camerieri, personale di sala, etc...) a novembre 2023 in provincia di Reggio Emilia erano previste 520 assunzioni, il 48,5% delle quali di difficile reperimento.

Nel territorio reggiano, i mesi invernali di gennaio, febbraio, marzo e dicembre incidono per il 27,9% delle presenze turistiche (ossia dei pernottamenti) nell’intero anno. Da dicembre 2022 a marzo 2023, dato più aggiornato, si sono registrate più di 216 mila presenze nella provincia di Reggio Emilia. Il 77,8% di questi pernotti corrisponde a turisti italiani. Rispetto alla stagione invernale precedente (dicembre 2021 - marzo 2022) l’aumento tendenziale risulta essere di 51 mila presenze in più a Reggio Emilia, pari al +31,2%. L’incremento dell’ultimo anno è trainato dai pernotti di turisti provenienti da paesi esteri (+72,4%), mentre il turismo domestico aumenta del 22,8%. Tuttavia, rispetto ai dati della stagione invernale 2018-2019 (periodo pre pandemia), il numero di pernotti dell’ultimo inverno risulta ancora inferiore. In provincia di Reggio Emilia si registra un -8,9%, calo che rimane più accentuato tra i pernottamenti da parte di turisti stranieri (-13,1%). Durante l’ultima stagione invernale (dicembre 2022 - marzo 2023) i comuni montani di Reggio Emilia hanno visto un notevole rimbalzo del numero di pernottamenti rispetto all’inverno precedente, pari al +172%. Nell’Appennino Reggiano, grazie alla crescita registrata, i numeri risultano superiori in confronto all’inverno pre pandemia del 16,4%.

“Questi numeri mostrano luci e ombre – conclude Rossi –, ma fortunatamente possiamo constatare che la montagna, dopo un periodo molto cupo, si sta rialzando e lo sta facendo bene. Ora dobbiamo continuare a cavalcare questi trend di crescita: è il momento di investire nei servizi, rinnovare e riqualificare gli impianti più bisognosi di interventi e, soprattutto, poter mettere a terra le risorse che arrivano. Come Lapam Confartigianato abbiamo un ufficio credito e finanza che aiuta le imprese a partecipare ai bandi e a ottenere contributi e finanziamenti per mettere in campo progetti che vadano nella direzione di uno sviluppo dell’area a 360 gradi”.

1 COMMENT

  1. In realtà le stazioni sciistiche sono deserte e non offrono attrattiva alcuna per i turisti.
    In montagna senza la neve in inverno é un vero deserto e basta guardare le varie web cam per verificare quanto da me asserito.
    Negli anni non c’è stata nessuna evoluzione atta a intervenire in attività sport ricreative extra neve ed extra sci. Se poi parliamo di aumento presenze del 2022 rispetto al 2021 forse ci scordiamo degli anni covid?
    La montagna è bella e anche poche cose sarebbero sufficienti per invogliare i turisti a frequentarla, ora come ora purtroppo non è così e la gente è costretta a rivolgersi ad altre realtà dove i servizi sono garantiti.

    • Firma - B. V. 2023