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Malavasi: “Per me l’antifascismo non è uno slogan, ma azioni concrete”

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Malavasi: “Per me l’antifascismo non è uno slogan, ma azioni concrete”.

 Non si fa attendere, per ora unica nel panorama politico locale, la replica dell’onorevole del Partito Democratico, Ilenia Malavasi, al j’accuse che l’avvocato Italo Rovali ha indirizzato alla politica reggiana, circa la mancanza di azioni concrete a favore dell’intricata, e sotto molto aspetti, paradossale vicenda dei mancati risarcimenti che lo Stato dovrebbe liquidare agli eredi delle stragi nazifasciste durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il tema del contendere

L'aia dove è stata compiuto l'Eccidio di Cervarolo

Il tema del contendere è quello che Redacon ha sviscerato due giorni fa, relativamente a dieci eredi ancora in vita dei 24 uomini trucidati dalle truppe nazifasciste il 20 marzo del 1944, che hanno diritto a vedersi risarcito il danno, il tutto grazie a una sentenza passata in giudicato e alla capienza del fondo (61 milioni di euro), messo a disposizione dal Governo – grazie a un Decreto del 2022, sotto la presidenza Mario Draghi – per tutti gli eredi purché ne abbiano titolo; ma che, tuttavia, che non vengono sbloccati per l’emersione di continui cavilli giuridici e procedurali.

“Raccolgo volentieri l’appello dell’avvocato Rovali

“Per quanto mi riguarda, l’antifascismo non è mai stato uno slogan, ma si è sempre tradotto in azioni concrete. E chi mi conosce lo sa – spiega l’onorevole Malavasi -. Raccolgo dunque volentieri l’appello dell’amico Italo Rovali in merito alla proroga della scadenza per accedere ai risarcimenti a favore delle vittime dei crimini e degli eccidi compiuti da fascisti e nazisti durante la seconda guerra mondiale, proprio perché non è vero che gli esponenti politici locali si siano disinteressati di questa vicenda”.

In particolare, l’attenzione dell’onorevole Dem, è incentrata sull’iniziativa del senatore Parrini che, attraverso un contatto diretto con l’avvocato Rovali, ha segnalato la presenza di un’interpellanza per prorogare la scadenza per poter accedere al fondo al 30 aprile di quest’anno: “La proposta avanzata dal senatore Parrini, sul potenziamento del fondo, è stata depositata anche alla Camera, a mia prima firma – prosegue Malavasi -. Sempre alla Camera abbiamo anche predisposto e depositato, qui e non al Senato, perché è alla Camera che se ne sta discutendo, un emendamento al “Milleproproghe” sull’allungamento dei termini per ottenere i risarcimenti e per evitare che venga vanificato il diritto delle vittime dei crimini nazifascisti e dei loro familiari ad ottenere il doveroso ristoro per quanto subito”.

“Inoltre, per dare ulteriore forza a questa azione, ho fatto anche un’interrogazione, insieme al collega On. De Maria, per chiedere al Presidente del Consiglio e al Ministro dell’Economia e delle Finanze quali iniziative, per quanto di competenza, si intendano intraprendere per evitare che venga proprio vanificato quel diritto”, aggiunge l’onorevole Dem.

“Queste azioni, sono le ragioni del mio impegno politico”

L'onorevole Ilenia Malavasi

 Azioni diversificate e sinergiche tra Camera e Senato, messe in campo, secondo l’on. Malavasi, per cercare di tutelare tutti coloro che non hanno mai smesso di lottare per ottenere riconoscimenti e giustizia per un passato che nessuno vuole si ripeta, e che, soprattutto: “Sono argomenti che non solo mi stanno molto a cuore, ma che hanno sempre rappresentato le motivazioni stesse del mio impegno politico”.

“Conosco, naturalmente, la professionalità, l’impegno e la grande competenza sul tema dell’avv. Rovali e nutro profondo rispetto per lui e per tutti i familiari delle vittime, che ringrazio per l’azione incessante di richiesta di verità e ai quali dedico il mio impegno quotidiano – conclude la parlamentare del PD -. Questa è un’occasione proprio per ribadire il mio impegno e quello di tutto il Partito Democratico. Siamo al lavoro per sollecitare il Governo, affinché si possa ottenere risposta ai nostri interrogativi e incardinare le leggi già depositate nella commissione competente, affinché possa approdare in aula. Resto ovviamente a sua disposizione, pronta ad ogni confronto e approfondimento ritenuto utile per questa battaglia comune”.

 

 

2 COMMENTS

  1. A mio avviso stiamo superando i limiti, sono quasi 80 anni che si parla di antifascismo e si grida al lupo al lupo, semplicemente perchè qualcuno continua a vedere la pagliuzza nell’occhio del vicino e non vede, volutamente, la trave nel proprio.
    Ben vengano i risarcimenti a favore delle vittime dei crimini e degli eccidi compiuti da fascisti e nazisti durante la seconda guerra mondiale come chiede l’on. Ilenia Malavasi; chiunque ha compiuto crimini deve pagare e possibilmente risarcire, fascista o comunista che sia, ma la cosa che non accetto e che non accetterò mai, è il silenzio tombale da parte di certi politici, dei “crimini” commessi del tipo nel triangolo della morte e in altri luoghi, delle foibe, fino all’uccisione del povero seminarista quattordicenne Rolando Rivi; pene giuste e non condanne irrisorie non esecutive nella maggior parte dei casi; se di giustizia si parla deve esserlo per tutti, così dovrebbe essere in un paese serio e democratico.
    A questo punto sono portato a pensare che il “fascismo” terrorizzi quei politici che negli ultimi decenni hanno portato questo paese Italia allo sfascio totale, delinquenza, impunibilità, droga, corruzione, occupazioni abusive, immigrazione clandestina, imbrattamenti, redditi e contributi a chi non aveva diritto, violenza sulle donne, soldi agli immigrati e non ai poveri Italiani che dormano in macchina o sotto i ponti e mille altre cose; onestamente, stando a ciò che mi diceva mio padre, antifascista dalla testa ai piedi, il fascismo non lo avrebbe permesso, la legge era legge e andava rispettata.
    Le azioni concrete di cui parla l’on. Ilenia Malavasi, a mio avviso, dovrebbero essere mirate a porre rimedio rimedio a tutto questo, più che gridare all’antifascismo, che per me è veramente uno slogan per chi non ha altro da dire e da fare.

    Lino Franzini

    • Dobbiamo tutti augurarci che si riescano a sbloccare quanto prima i fondi in questione, così da poter accedere ai risarcimenti, e procedervi materialmente, secondo l’auspicio già espresso qui da Lino Franzini, nel cui pensiero mi ritrovo pure laddove parla del silenzio di taluni nei confronti di altri drammatici e luttuosi eventi di quella tragica stagione, un silenzio che non aiuta di certo a perseguire la cosiddetta “memoria condivisa”, che sentiamo spesso evocare, pur trattandosi di meta non facile, e ammesso che la si voglia effettivamente raggiungere, ma senza la quale ognuna delle parti continuerà a ricordare separatamente i propri caduti e le proprie vittime.

      P.B. 21.01.2024

      • Firma - P.B.