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A metà strada o in mezzo al guado…

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Riceviamo e pubblichiamo
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Trascorsa una decina di giorni  da quando gli organi d’informazione hanno dato notizia della iniziativa presa dall’attuale Governo, e volta a cancellare il reato dell’abuso d’ufficio, mi sarei aspettato di udire la voce di un qualche esponente della nostra sinistra montana, ma a meno di mie sviste ciò non è successo, pur se l’argomento non pare essere questione irrilevante per le entità comunali, e nonostante si sia letto di Amministratori appartenenti a detto versante politico che, in altre zone del Belpaese, si sono espressi in maniera decisamente favorevole sulla iniziativa in discorso.
Sebbene la materia sia controversa, mi par di ricordare che anche tra quanti non hanno adesso condiviso l’azione intrapresa dal Governo in carica vi fosse chi riteneva si dovesse rivedere quel reato, casomai circostanziandolo meglio, pur fermandosi nondimeno lì, nel senso di limitarsi a un astratto enunciato senza tuttavia dire come arrivare a una sua riformulazione, e dando così l’idea di fermarsi a metà strada, o in mezzo al guado, come si usa dire, quasi mancasse la capacità di andare oltre, ossia di decidere (salvo poi disapprovare chi una decisione ha saputo prenderla).
La  tematica  può anche essere divisiva, e pure complessa, ma se il 95% delle cause per abuso d’ufficio si risolvono con assoluzioni o archiviazioni, stando almeno  a quanto ci è dato di apprendere, qualcosa della norma andava verosimilmente cambiato, e la parte politica che propendeva per la revisione-rimodulazione del reato, anziché vederlo rimosso, avrebbe  potuto o dovuto avanzare proposte concrete in proposito, il che invece pare non essere finora  avvenuto, sempre salvo mie sviste, e al riguardo mi sembrerebbe interessante poter conoscere il pensiero della sinistra di casa nostra.
P.B.