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Il nuovo Comando integrato Polizia Locale e Provinciale: “Un unicum in Emilia Romagna”

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Il nuovo Comando integrato Polizia Locale e Provinciale: “Un unicum in Emilia Romagna”

La nuova sede del Comando integrato della Polizia Locale e Provinciale

E’ questo l’aspetto di riflessione che spicca maggiormente al termine della mattinata di ieri culminata con la cerimonia di inaugurazione della nuova sede del Comando integrato della Polizia Locale e Provinciale dell’Unione dei Comuni dell’Appennino Reggiano, in via Dante, a Castelnovo ne’ Monti: che, ancora una volta, a differenza di ciò che accade nel capoluogo di provincia (dove, va detto, la ‘complessità’ – termine fin troppo spesso usato, molte volte a titolo giustificativo e non come sprone a risolverli i problemi – delle problematiche sociali sono più ampie e variegate), le istituzioni riescono a lavorare facendo sistema per offrire alla cittadinanza un servizio che dia risposte rapide ed immediate ai bisogno delle persone.

Quello che è avvenuto ieri è un’altra testimonianza di come l’Appennino, avrebbe molto da offrire alla sua gente, qualora lo volesse.

Un’inaugurazione in tre fasi

E’ stata una mattinata suddivisa in tre momenti principali. La prima è stata la messa di suffragio per il San Sebastiano, che è il patrono della Polizia municipale. Successivamente le autorità presenti – dal Presidente dell’Unione, Elio Ivo Sassi, i sindaci con in primis quello di Castelnovo ne’ Monti, Enrico Bini, l’Assessore regionale Alessio Mammi, il prefetto di Reggio, Maria Rita Cocciufa, i comandanti provinciali dei Carabinieri e Guardia di Finanza, Milani e Bixio, il questore Maggese, oltre agli alti rappresentanti del Comando della Polizia locale reggiana – si sono spostate in via Dante Alighieri, proprio nel cuore di Castelnovo ne’ Monti, sede, appunto, del nuovo comando, dove si è proceduto al taglio del nastro, dopo l’ascolto dell’Inno di Mameli, e ad una visita dei locali dello stesso.

Infine, la terza parte, quella più ricca di simbologia e di contenuti: le dichiarazioni delle autorità nella Sala Consigliare del Comune di Castelnovo, conclusa con gli attestati ed i riconoscimenti nei confronti degli agenti che hanno operato in Romagna in occasione della terribile alluvione della primavera scorsa e di quelli che hanno prestato servizio durante il periodo pandemico.

Le parole dei protagonisti

Elio Ivo Sassi: “Al servizio dei cittadini”

“Questo Comando integrato, al servizio dei cittadini e delle comunità del nostro Appennino, è la prima in Emilia Romagna – spiega il Presidente dell’Unione Elio Ivo Sassi -. E’ un grande successo perché rappresenta la sinergia che si è creata tra i rappresentanti della Provincia e dei Comuni dell’Unione. Questa è la risposta, che credo sia importantissima per due elementi fondamentali: quello di poter lavorare assieme, e di rendere capillare la presenza e conoscenza sul territorio. Con un continuo scambio di competenze ed informazioni tra polizia Locale e Provinciale. Con una particolare attenzione ai grandi eventi legati al turismo e alla valorizzazione del nostro territorio”.

“Soprattutto vi è la voglia di dare sicurezza e risposte concrete alle esigenze delle nostre genti, rispondendo anche alle necessità del singolo cittadino – conclude Sassi -. Un risultato, questo, particolarmente apprezzabile, perché come Amministratori siamo andati oltre gli steccati politici per arrivare a dare una risposta unitaria e sinergica a un bisogno dell’Appennino”.

Il sindaco Enrico Bini: “Per noi è un onore che la sede sia a Castelnovo ne’ Monti”

“Quella di oggi (ieri per chi legge, ndr) è una giornata importante, per noi come Comune di Castelnovo e per tutto l’Appennino – sottolinea, facendo gli onori di casa, il sindaco Enrico Bini -. Perché il nuovo Comando integrato è un fatto nuovo, inedito, frutto di un lavoro, anche impegnativo, tra le varie istituzioni che hanno concorso alla sua realizzazione. Perché è proprio grazie al sistema dell’Unione Montana, che una realtà come il Comando integrato può aver visto la nascita. Per noi è assolutamente un onore e una gioia poter condividere con tutti, associazioni di volontariato, autorità, e cittadinanza, una giornata davvero importante per l’Appennino reggiano”.

Il prefetto Cocciufa: “Lo Stato fa squadra con gli enti locali per il bene dei cittadini”

 “Quando le forze sono poche, bisogna mettersi assieme e lavorare con quello che si ha – dichiara il Prefetto Cocciufa -. E questa è stata la straordinaria intuizione che ha portato alla nascita delle Unioni dei Comuni e a cascata all’integrazione delle varie forze di polizia amministrativa, come quella che celebriamo oggi (ieri per chi legge, ndr)”.

“Non a caso oggi è presente quella che io chiamo ‘la squadra’ dello Stato al completo, il Prefetto e i vertici delle forze dell’ordine, perché lo Stato fa squadra con gli enti locali, perché il bene comune e la sicurezza dei cittadini. Perché qui, spesso e volentieri, i bisogni sono singoli e al singolo va data risposta”.

“Oggi è stata data una risposta importante, mettendo assieme varie forze locali, con l’auspicio (rivolgendosi all’assessore Mammi, ndr), che gli organici possano essere aumentati. Io ringrazio tutti, perché, in questi territori, quando accade qualcosa di rilevante, vi è proprio la corsa a chi interviene – conclude la dottoressa Cocciufa -. Ma la cosa più importante è che i cittadini abbiano la percezione che lo Stato o l’ente locale siano al loro fianco”.

L’assessore Alessio Mammi: “Si scrive ‘sicurezza’, ma si legge ‘libertà’ e 'democrazia'”

“Nei dieci anni in cui ho fatto il sindaco a Scandiano ho potuto toccare con mano molto bene le attività e i compiti della polizia Locale – è il sunto dell’intervento dell’Assessore Regionale Alessio Mammi che ha avuto il compito di portare il saluto del Presidente, Stefano Bonaccini -. Da una parte vi è l’Amministrazione che pone obiettivi e linee guida, dall’altra vi sono i cittadini con le loro richieste ed esigenze. La polizia sta esattamente nel mezzo, all’interno di una società sempre più disgregata dove, spesso, gli individualismi prevalgono”.

“Si scrive ‘sicurezza’, ma si legge ‘libertà’. Se in una società non c’è sicurezza, è difficile vi sia la libertà – aggiunge Mammi -. E se non c’è libertà, non c’è democrazia. Quindi il presidio del territorio, in tutte le sue forme, è importante”.

“Dobbiamo continuare, come avete fatto qui, a investire in tecnologia, nell’informatizzazione dei processi. Dobbiamo sempre di più investire sulla formazione del personale, e la Regione ha una scuola di formazione degli agenti, oltre ad altri bandi, di cui uno già presente in questi giorni, oltre ad altri investimenti in progetti sulla sicurezza in generale – rimarca l’Assessore Regionale -. Mi è stato chiesto di innalzare gli organici, un impegno che riporterà alla Presidenza, ma dobbiamo aiutare le Amministrazioni comunali ad avere le risorse per poter, loro stesse, aumentare gli organici”.

“Soprattutto, in presenza di argomenti ritenuti fondamentali – scuola, salute, sicurezza -, occorre fare una scelta politica chiara, ma soprattutto non ci possono essere rigidità o impedimenti – conclude Mammi -. Su questi temi, se serve, come credo sia il caso, dover incrementare gli organici non vi possono essere limiti o impedimenti come quelli del così detto ‘patto di stabilità’. Bisogna avere, quindi, il coraggio di cambiarle le regole d’ingaggio”.

Il comandante Reggiani: “A noi poliziotti amministrativi è chiesto un qualcosa di più. Dobbiamo essere in grado di darlo”.

L’ultimo a prendere la parola è stato il Comandante Flaminio Reggiani, responsabile del nuovo ufficio che ha visto la luce ufficialmente ieri. Un dottor Reggiani visibilmente emozionato: “Ringrazio il sindaco Bini per l’ospitalità e tutte le altre autorità presenti. Nella nostra attività il concetto di ‘compiere il proprio dovere’ ha un quid superiore. Limitarsi alla normale amministrazione è poco appagante, quasi deludente, in relazione all’aspettativa della comunità. La gente, il cittadino, si aspetta qualcosa di più, una diligenza superiore. La polizia Amministrativa ha la funzione di calarsi nel tessuto sociale ed essere un punto di riferimento consapevole”.

“Non solo, quello che noi poliziotti non dobbiamo mai dimenticare è il profilo di umanità – conclude Reggiani -. Inteso nel saper cogliere le sofferenze e le criticità presenti nella società e intervenendo con l’ascolto, restando ‘alla pari’, prevenendo e colpendo i comportamenti illeciti, soprattutto garantendo i bisogni delle persone più deboli”.