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Malpeli (Ventasso Laghi): “Mancano posti letto, ma ora ci si muove in giornata”

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Claudio Malpeli (Ventasso Laghi): “Mancano posti letto, ma ora ci si muove in giornata”.

Lapam Confartigianto ha pubblicato i dati sul turismo dove emerge che in Appennino sono calati i posti letto. Quindi, vero che si assiste ad un calo dei pernottamenti ma, anche in base ai dati relativi alla ristorazione, ne consegue che ormai c’è più un turismo ‘mordi e fuggi’.

Claudio Malpeli, direttore e coordinatore della stazione sciistica di Ventasso Laghi, in una video intervista realizzata da Gabriele Arlotti, ci spiega cosa succede. Proprio in questi giorni Ventasso Laghi è balzata agli onori della cronaca nazionale perché secondo il quotidiano Repubblica si tratta della stazione sciistica più economica in Italia

L’intervista

Perché avete fatto queste scelte?

Il nostro obiettivo è quello di attirare sempre più possibile le famiglie, soprattutto provenienti dalle zone limitrofe per portarle proprio per far sì che loro possano risparmiare però senza perdere l’occasione di stare sulla neve, si stare su una stazione sciistica che comunque nel nostro piccolo abbiamo cercato sempre di tenere in funzione. Quindi la nostra politica di venire al Ventasso è spendete poco ma avrete comunque buon servizio.

Di quali numeri parliamo qua a Ventasso?

Dipende molto dal tempo: parliamo di cinquecento o seicento persone durante il fine settimana che possono raggiungere gli ottocento o mille unità. Purtroppo però abbiamo negli ultimi tempi scarsità di neve, le precipitazioni sono contenute, quindi si ha l’afflusso maggiore nei fine settimana perché le persone non vogliono perdere l’occasione.

Claudio da quanti anni è qui?

Tanti. Sono cinquanta anni.

Quindi ha visto gli albori di questo impianto sciistico. Cosa è cambiato da allora, c’è meno neve?

In realtà non è che venga meno neve, viene purtroppo in modo diverso. In passato quando nevicava, la neve si fermava perché le temperature rimanevano sempre basse, quindi per due o tre mesi non si scioglieva. Oggi ci sono questi sbalzi di temperature: magari arriva mezzo metro di neve ma il giorno dopo si scioglie.

La gente viene a Ventasso anche a camminare?

Sì. Il nostro fiore all’occhiello è il lago, per noi è importante, costituisce una attrattiva per tutto l’anno, soprattutto il sabato e la domenica, e questo ci aiuta tanto perché fa sì che il Ventasso sia comunque un luogo frequentato.

Lapam Confartigianto ha pubblicato i dati sul turismo. Emerge che in Appennino sono calati i posti letto: quindi è vero che si assiste ad un calo dei pernottamenti ma, anche in base ai dati relativi alla ristorazione, ne consegue che ormai c’è più un turismo ‘mordi e fuggi’’. Quindi la gente c’è secondo lei? Come interpretarli?

Il nostro turismo è ‘passeggero’: i numeri importanti arrivano dalle presenze giornaliere, la gente che trascorre la sua giornata qui o a Cerreto, si appoggia ai ristoranti e questi sono numeri non riportati.

Certamente ci sono delle carenze, come quella di creare posti letto perché quassù da noi ce ne sono davvero pochi. Io sento tanta gente che vorrebbe fermarsi a soggiornare ma non trova posto: abbiamo questa lacuna che dipende da moltissimi motivi ma che sicuramente è una mancanza.

Un albergatore ha dichiarato che a Marola prima c’erano dieci alberghi, ora ne sono rimasti due. Forse se ci fossero le richieste (in linea con le strutture ricettive, ndr), ce ne sarebbero di più: non è che davvero è cambiato il modo di fare turismo che oggi la gente si ferma meno volentieri a dormire?

No. In realtà paghiamo quello che è successo negli anni 2000 dove effettivamente c’era un problema di gestione di questi alberghi. Penso a Cervarezza, a pochi km da qui, dove c’erano sette otto alberghi, arrivava gente da tutta Italia. Ora ce ne sono due.

Cito Cervarezza ma se si pensa che noi abbiamo ad esempio tantissimi clienti che arrivano dal camping Le Fonti di Cervareza, qui ci sono i bungalow e c’è tanta gente che ha trovato in quella località la possibilità di soggiornare e girare l’Appennino. Tanti chiedono ma non abbiamo posti per ospitare.

Da quali province proviene l'utenza che sta popolando queste stutture?

Prevalentemente Parma, Reggio e Modena ma anche la Toscana (La Spezia, Massa Carrara…).