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Diga di Vetto: “Si rispetti il percorso intrapreso con il Contratto di Fiume Valle dell’Enza”

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Diga perfettamente identica a quella che sorgerebbe a Vetto

“La Regione non deve dare informazioni in contrasto con gli atti siglati e che venga rispettato il percorso che si sta facendo con il Contratto di Fiume Valle dell’Enza”. Questa la replica di Legambiente Emilia Romagna dopo le affermazioni rilasciate a mezzo stampa dall’Assessore regionale Mammi.

“In risposta a quanto affermato dall’assessore Mammi – scrivono in una nota nota - ci teniamo a ribadire che l’iter per la possibile realizzazione dell’invaso lungo il fiume Enza non ha subito alcuna accelerazione, almeno stando alle comunicazioni ufficiali del Ministero e della stessa Regione.

Al momento esiste una convenzione tra Regione, Autorità di Bacino, Atersir, Consorzio di Bonifica dell’Emilia Occidentale e Consorzio della Bonifica di Parma per la realizzazione del Documento di Fattibilità delle Alternative progettuali per la realizzazione di un invaso nella Valle dell’Enza e di altre azioni volte a soddisfare il fabbisogno idrico della valle.  Questo Documento, secondo il nuovo codice degli appalti, è propedeutico alla realizzazione della progettazione vera e propria e deve prendere in esame tutte le possibili alternative da un punto di vista della fattibilità tecnica, economica e degli impatti ambientali”.

Nella nota si legge che “nei mesi scorsi è stato pubblicato il bando di gara per la realizzazione del Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP), che prevede per altro nel capitolato tecnico l’analisi di una possibilità zero, ovvero di non realizzazione dell’invaso; se questa dovesse rivelarsi la soluzione tecnicamente ed economicamente applicabile, l’invaso non avrebbe alcuna giustificazione di realizzazione. Per altro sempre nel medesimo capitolato vengono indicate, come azioni da sviluppare, studi specifici su alcune attività sinergiche alla realizzazione dell’invaso che potrebbero ridurre il fabbisogno idrico e quindi rendere superflua la realizzazione dello stesso.

Il DOCFAP dovrà essere consegnato entro i primi mesi del 2025; a questo documento, sempre ammesso che la diga sia da realizzare, dovrà seguire il Piano di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) da consegnare entro 270 giorni dall’approvazione del DOCFAP, quindi seguiranno le varie autorizzazioni, la VIA e il progetto esecutivo. Abbiamo ancora diversi anni prima che si possa posare la prima pietra, sempre ammesso che serva posarla”.

“Come Legambiente – conclude - riteniamo che qualsiasi processo di accelerazione di questi passaggi vada in contrasto con il percorso che sta seguendo il Contratto di Fiume “ Valle dell’Enza” (da sottolineare che nel capitolato tecnico di gara per l’assegnazione della realizzazione DOCFAP è previsto proprio che la redazione del Documento avvenga in coordinamento e sinergia con le attività svolte nel Contratto) e riteniamo altrettanto  inopportuno che un assessore regionale dia informazioni non del tutto corrette, che possono indurre la popolazione a credere nell’imminenza di realizzazione di un progetto per il quale in effetti si stanno ancora compiendo studi di fattibilità”.

 

2 COMMENTS

  1. Ringraziamo Lega Ambiente per le precisazioni.
    Leggo però in modo chiaro ed evidente che Lega Ambiente fa comunque il tifo ed un pressing asfissiante affinché non si faccia la diga di Vetto.
    Sono proprio sicuri quelli di Lega Ambiente che sia la soluzione che loro auspicano, la migliore ?
    Se Lega Ambiente non cambia registro e non comincia ad ammorbidire le loro davvero troppo rigide posizioni circa l’ argomento, credo non faccia bene il suo.
    Siamo tutti sulla stessa barca.
    La crisi climatica e le ormai sempre più ricorrenti fasi siccitose, devono e possono essere contrastate solo con obiettivi comuni di tutti.
    Nessuno deve credere di avere la verità in tasca, perché davvero nessuno ce l’ ha.
    Ci vuole molta collaborazione, nessuno deve ergersi a giudice al di sopra degli altri.
    Così si realizzerà la miglior soluzione, di sicuro.
    Forza.
    Ciao Vittorio

    • Firma - Vittorio Bigoi
  2. Sono d’accordo con Vittorio.
    Personalmente penso che a legambiente interessi ben poco l’esito dell’Iter.
    Perché accelerare se l’obbiettivo è quello di impedire a tutti i costi la realizzazione dell’invaso?
    Procrastinare, procrastinare il più possibile e poi nel malaugurato caso (per loro) che l’esito sia positivo allora si passerà alla battaglia.
    Fatevene una ragione, avete fatto perdere troppo tempo alla Val D’Enza e avete dato un danno incalcolabile per il Vs tornaconto politico.
    Tanti invasi artificiali sono stati positivi per le località limitrofe, come l’incantevole invaso del Gramolazzo con il parco annesso, o uno tra i più famosi, il lago di Sainte-Croix meglio noto come il Lago del Verdon, anche lui un bacino artificiale. Non vedo perché la Val D’Enza non possa anelare a tanta bellezza.
    Saluti

    • Firma - Maximiliano Giberti