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Fabio Ruffini: “Siamo riusciti a realizzare tutto quello che era nel nostro programma”

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Continua la serie delle interviste ‘di fine mandato’ per gli otto sindaci dell’Appennino Reggiano che vanno a conclusione dei cinque – o dieci anni di amministrazione dei loro rispettivi Comuni.

Oggi pubblichiamo l’intervista al sindaco di Vetto Fabio Ruffini.

Sindaco Ruffini, stiliamo un bilancio di questi suoi mandati come primo cittadino. Cosa la rende più orgoglioso del lavoro fatto?

Più che di orgoglio parlerei di soddisfazione. Sono soddisfatto degli investimenti e delle numerose opere, alcune attese da tanto tempo dai nostri concittadini, che ci hanno consentito di migliorare il territorio e di risolvere alcuni problemi. Sono soddisfatto perché siamo riusciti a realizzare praticamente tutto quello che era nel nostro programma, anzi abbiamo fatto di più, senza creare ulteriore debito: l’indebitamento per mutui del comune è infatti sceso, dal 2014 a fine 2023, da circa 2 milioni 340 mila euro a circa 940 mila euro.

E sono ancora più soddisfatto della collaborazione e dell’aiuto che abbiamo ricevuto dalle associazioni del territorio e da tantissime persone. Sono orgoglioso, questo sì, di aver rappresentato la mia comunità; l’ho fatto con il massimo impegno e con tutte le energie. Spero di essere stato all’altezza; è stato un onore e un privilegio.

Cosa invece avrebbe potuto fare meglio o magari chiude la consigliatura con quel piccolo rimpianto”?

Non ho particolari rimpianti. Certo, si poteva fare di più e meglio; sono perfettamente consapevole che, nonostante il massimo impegno mio e di tutti i componenti del consiglio, non tutti i problemi sono stati risolti e non siamo riusciti a dare risposta a tutte le richieste, ma nel complesso ritengo sia stato fatto un buon lavoro. Probabilmente avremmo potuto fare di più su alcuni servizi, in particolare su scuola e cultura.

Il suo rapporto con i cittadini del paese come lo definirebbe?

Schietto, diretto e costruttivo. Come ho già avuto modo di dire più volte, abbiamo cercato di lavorare e ascoltare tutti e di tenere informate le persone su cosa stavamo facendo; abbiamo sempre detto cosa si poteva e cosa non si poteva fare con la massima trasparenza. Abbiamo cercato di non lasciare indietro nessuno, anche chi non ci ha appoggiato, consapevoli che il sindaco è il sindaco di tutti, senza esclusioni.

Depopolamento, tenuta dei servizi, turismo, cambiamenti climatici, quali le sfide che attendono l’Appennino reggiano nei prossimi anni?

Tutte. Sono tutti argomenti, a mio parere legati l’uno all’altro, su cui stiamo già lavorando e su cui, ancora di più, dovremo lavorare nei prossimi anni.

C’è una ‘sua’ ricetta per affrontarle?

Non ho ricette e forse non ne esistono. La montagna e le zone periferiche hanno, in quasi tutta Italia (forse in tutta Europa), problemi simili: spopolamento, tenuta dei servizi, tenuta del tessuto socio – economico, ecc…

Io credo sia fondamentale abbandonare gli slogan, non esistono soluzioni semplici a problemi complessi: lavorare insieme, in sinergia (comuni, comunità, enti, attività produttive,  associazioni, ecc…), e valorizzare le tante risorse e le numerose bellezze del nostro Appennino.

Si ricandiderebbe per un terzo mandato?

Ci sto, anzi ci stiamo pensando; è una scelta che non riguarda esclusivamente me, coinvolge il mio “gruppo” e non solo quello. Abbiamo iniziato a parlarne, stiamo valutando pro e contro di questa e di altre possibilità; la cosa più importante, che va al di sopra delle ambizioni personali, è trovare un candidato che rappresenti al meglio la nostra comunità e che porti a compimento i nostri progetti.

Come vede il futuro di Vetto negli anni a venire? Quale gli elementi su cui concentrarsi di più per svilupparlo e farlo crescere ulteriormente?

Chi fa o ha fatto il Sindaco vede sempre, nonostante i problemi di cui parlavamo prima, tante possibilità e tante opportunità. Sicuramente ci si dovrà concentrare sulla valorizzazione delle risorse naturali e ambientali e delle bellezze che abbiamo, sul miglioramento dei servizi e sul miglioramento della viabilità; inoltre sarà necessario rendere i nostri paesi e i nostri borghi più belli e più attrattivi, supportare le attività economiche (che sono fondamentali in tutti i paesi), sostenere le iniziative pubbliche e private e continuare a lavorare insieme per il bene del paese. Una attenzione particolare dovrà essere infine rivolta ai progetti che potrebbero concretizzarsi sul torrente Enza.

5 COMMENTS

  1. Riguardo alle opere eseguite, il rifacimento della piazza antistante al Municipio mi sembra riuscito dal punto di vista estetico, con valido abbinamento cromatico, e suppongo altresì che il materiale sia drenante, ossia tale da lasciar filtrare l’acqua piovana, dal momento che la percolazione dell’acqua viene consigliata da più parti per tutte le superfici che la rendano possibile (per quanto posso capirne, il piano di una piazza dovrebbe rientrare in detta casistica), e credo che gli interventi pubblici dovrebbero seguire una tale indicazione

    Osservo nel contempo che la piazza è ancora interdetta all’entrata degli autoveicoli, essendo transennata sul lato prospiciente la via provinciale, mentre in precedenza era invece permesso l’accesso, nonché il parcheggio nei relativi stalli di sosta appositamente delimitati da segnaletica orizzontale, la quale sembrerebbe ora difficile da ricavare sulla nuova pavimentazione, tanto da far presumere che il divieto di entrata per le auto non abbia carattere temporaneo, bensì definitivo, e quindi con un diverso utilizzo della piazza rispetto al passato.

    Se quest’ultima ipotesi fosse confermata, ciò significherebbe verosimilmente che non possano accedere alla piazza neppure i mezzi spazzaneve, il che porta allora a chiedersi se non fosse possibile realizzare l’opera ricorrendo ai cosiddetti masselli autobloccanti filtranti, che vengono dati come molto permeabili all’acqua e con alta resistenza anche a carichi pesanti, oltre a consentire armoniose combinazioni estetiche, così da unire “l’utile al dilettevole” come si usa dire, ma forse vi sono ragioni tecniche che hanno portato ad escludere una tale soluzione.

    Qualcuno si è pure domandato, nella eventualità che resti permanente la non circolazione delle auto sulla piazza, come possa raggiungere il Municipio chi, con problemi di deambulazione, dovesse recarsi presso gli Uffici comunali, ma viene da pensare che siffatta circostanza sia stata considerata e vi sia dunque modo di rimediarvi (e potrebbe semmai essere che l’accesso alla piazza venga ripristinato, e che siano state valutate forme di rimozione della neve dalla piazza ove i mezzi spazzaneve non vi si potessero immettere).

    P.B. 11.02.2024

    • Firma - P.B.
    • Rispondo alle giuste considerazioni/osservazioni espresse dal signor P.B. in merito alla nuova piazza:
      • i materiali drenanti erano stati inizialmente ipotizzati ma non è stato possibile utilizzarli per ragioni a) tecniche: era necessario, dato il sottofondo presente e il budget disponibile, usare un materiale che potesse avere spessori ridotti e variabili per raccordare pendenze e diverse altezze lungo il perimetro della piazza, b) estetiche: la resa estetica del calcestruzzo drenante a getto (per gli spessori non avremmo potuto utilizzare i masselli) è molto bassa e non è risultato quindi un materiale opportuno per uno spazio in una posizione così centrale e importante. Non sono comunque state aumentate le superfici impermeabili rispetto allo stato preesistente.
      • sulla piazza è possibile utilizzare il sale per il disgelo stradale. E’ sconsigliato, invece, l’uso dei “tradizionali” trattori spalaneve; per la spalatura verranno utilizzati mezzi più piccoli e più idonei (ad esempio turbine) come per i marciapiedi;
      • la piazza è, per ora, chiusa (viene utilizzata solo per il mercato domenicale o per particolari necessità) in quanto mancano alcuni trattamenti che possono essere effettuati solo in primavera;
      • sull’utilizzo della piazza come parcheggio non è stata presa nessuna decisione perché riteniamo sia una scelta che deve essere condivisa con la gente e i commercianti del paese. Gli stalli, qualora si decida di riutilizzare l’area anche come parcheggio, possono essere segnati con l’apposizione di appositi segnali (possibilità già prevista in fase di progetto);
      • chi ha problemi di deambulazione, se si deciderà di non ripristinare i vecchi parcheggi, potrà raggiungere agevolmente il municipio dal parcheggio presente dietro l’edificio (ora temporaneamente utilizzato come area di cantiere).

      Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.

      Cordiali saluti, Fabio Ruffini sindaco di Vetto

  2. Ringrazio il Sindaco per la celere risposta al mio precedente commento, ma non riesco tuttavia a trovare convincenti le argomentazioni portate a sostegno dell’intervento eseguito nella piazza, e rimango pertanto dell’idea, ovviamente del tutto opinabile, che si potessero utilizzare i masselli autobloccanti filtranti, che da quanto capita di vedere in giro sembrano essere molto “duttili” riguardo alla loro posa in opera, e il cui costo non dovrebbe superare quello di altri procedimenti in materia – se non esserne casomai inferiore, ma occorrerebbe disporre dei relativi dati – oltre ad avere il vantaggio della permeabilità, condizione molto in linea con le eco soluzioni oggi parecchio caldeggiate e perorate (e dunque da concretizzare e “cantierare”, onde far sì che i concetti diventino realtà, col passare dalle parole ai fatti).

    Sul piano estetico poi, sempre da quanto ci è dato di osservare in giro, non mi pare che l’uso di detti masselli faccia sfigurare spazi anche importanti, vista la possibilità di scelta sul tipo del materiale da impiegare volta a volta, mentre consente ogni forma di utilizzo, il che non è poca cosa, parcheggio incluso – anche con possibilità di identificare ad es. gli stalli mediante colori diversi rispetto alla corsia di transito – e in un Capoluogo che vede molto passaggio l’offrire la più ampia possibilità di parcheggio nella zona centrale può spingere a farvi una sosta, favorendo così il recarsi presso gli esercizi commerciali e punti di ristoro locali (posso sbagliarmi, ma fatico ad immaginare quali possano essere le ragioni in grado di persuadere i titolari di dette attività, ove fossero consultati, a non vedere con favore il ripristino dei parcheggi).

    P.B. 12.02.2024

    • Firma - P.B.
  3. Signor/a P.B.,
    Vivendo a Vetto credo che l’ultimo dei problemi siano i parcheggi.
    A non piu di 30 metri,sul lato frontale della Casa Comunale vi è un parcheggio da circa 40 posti auto proprio a servizio delle attività commerciali che si trovano in prossimità e nelle immediate vicinanze.
    In questo caso il vero problema per le attività è chi parcheggia l’auto per poi andare al lavoro con colleghi rientrando a sera ed anche la sosta dei dipendenti stessi di suddette attività.
    Problema facilmente risolvibile utilizzando il buonsenso andando ad utilizzare il parcheggio da oltre 70 posti auto situato anch’esso a 30 metri dalla Casa Comunale ma sul retro.
    Durante la settimana questo piazzale è costantemente vuoto se non nel quarto d’ora in cui escono gli scolari delle elementari,che a Vetto purtroppo non sono a migliaia.
    Senza considerare parcheggi e parcheggini che ogni singola attività sull’asse centrale ha proprio davanti alla propria porta di ingresso.
    Gli otto stalli che erano davanti al Comune(perché di otto posteggi stiamo parlando)non credo siano di vitale importanza nemmeno per l’utenza di passaggio perché nel giorno di maggiore afflusso(Domenica)questa area è da sempre occupata dal mercato settimanale.
    In più fino agli anni novanta in questa piazzetta,si trovava il tanto rimpianto Monumento ai Caduti che ne occupava quasi la metà,monumento smantellato tra le critiche proprio per creare un inutile ed ulterire parcheggio in asfalto.
    Quindi,se si vuole fare critiche ad ogni costo,lo si può fare a livello estetico ma a mio avviso un area pedonale di fronte al Comune e che collega i due rinnovati parchetti da più ordine rispetto ad un parcheggio.Si può contestare tecnica di realizzazione e materiali utilizzati(senza entrare nell’ambito del tuttologo) ma non di certo per l’aspetto funzionale/disagio.

    Cordialmente.

    • Firma - A.C.
  4. Forse ad A.C. sfugge che io non ne ho fatto per nulla un problema di parcheggi complessivi, dei quali Vetto peraltro abbonda, ma mi sono espresso per mantenere quelli della zona centrale, la cui disponibilità mi sembrerebbe favorire la sosta di chi si trova a transitare per il Capoluogo, o per chi da fuori viene a “farvi spesa”, e anche perché capita di osservare che i “circa 40 posti auto” di cui parla A.G. (a dire il vero gli stalli segnalati non paiono superare la trentina) vengono spesso alquanto utilizzati, specie negli orari di punta delle giornate feriali (e non solo).

    Nella mattinata odierna, mercoledì 14 febbraio, chi fosse passato di lì verso le 11, avrebbe potuto notare che tutti i posti auto apparivano occupati, e alla stessa ora il secondo piazzale che, sempre a detta di A.C., dovrebbe essere costantemente vuoto salvo il momento in cui escono gli scolari, ospitava quasi 25 auto, a comprova del quanto vi si ricorra, e a testimoniare altresì una certa qual “vitalità” del Capoluogo vettese, e se otto parcheggi non sono vitali, secondo la tesi di A.G., non vedo comunque perché privarsene (almeno questa è la mia semplice opinione).

    Parcheggi a parte, torno sulla pavimentazione della piazza – e lo stesso potrebbe valere per i vialetti pedonali dei giardini, se vi è stata impiegata analoga soluzione – perché l’uso di materiali drenanti avrebbe ridotto al minimo il problema delle pendenze, almeno mi sembra, visto che l’acqua dovrebbe scendere direttamente nel sottosuolo, alimentando nel contempo la falda, ma può essere che tale aspetto non interessi ad alcuno (ho ritenuto di farvi cenno perché oggi si parla tanto di transizione ecologica e gli Enti pubblici dovrebbero essere in prima fila nel darvi corpo).

    P.B. 14.02.2024

    • Firma - P.B.