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A un anno dalla sua scomparsa, il ricordo di Dario Zambonini

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Dario Zambonini

A un anno dalla sua scomparsa, in Appennino è ancora vivo il ricordo di Dario Zambonini, venuto a mancare prematuramente il 17 febbraio del 2023, a soli 50 anni, presso l’ospedale Santa Maria Nuova di Reggio, dove era stato ricoverato in seguito a una malattia. Originario di Asta, in comune di Villa Minozzo, viveva con la famiglia a Carpineti, dove la sua morte improvvisa aveva scosso profondamente la comunità. 

Nato il 5 luglio del ’72 a Castelnovo Monti, Dario aveva trascorso l’infanzia e l’adolescenza in montagna e aveva iniziato a lavorare molto presto, a 14 anni. In seguito era andato a lavorare a Reggio, prima come manutentore per l’azienda alimentare Aia e poi come conduttore di centrale termica presso l’azienda di latte Giglio. Sempre con la mansione di conduttore di centrale termica era poi passato ad Agac (ora Iren, ndr), dove nell’ultimo periodo lavorava da remoto.

Molto noto in Appennino, benvoluto e stimato da tutti, era sempre disponibile e pronto ad aiutare gli altri e si era sempre impegnato nel mondo del volontariato, spendendosi in particolare per la Protezione civile e la Croce rossa locale.

Appassionato di autocross e rally, aveva partecipato a numerose corse e, in passato, nell’ambito dell’autocross, aveva vinto anche un Campionato italiano dell’Unicef. Inoltre era appassionato di trattori e di armi, anche se era una persona molto pacifica, e amava andare a pesca.

I funerali, svoltisi il 20 febbraio del 2023 a Reggio, erano stati molto partecipati. Nel primo anniversario della sua morte, i figli Diego, di 23 anni, Ernesto, di 21, i genitori Caterina e Francesco, il fratello Renzo, i parenti e tutta la comunità lo ricordano con affetto: “Il destino ti ha tolto troppo presto all’affetto della famiglia, ma non ti toglierà mai dalla nostra memoria”.