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Troppo caldo, impianti chiusi in anticipo. Giannarelli: “Danno grave, ma lavoriamo per soluzioni alternative”

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Troppo caldo, impianti chiusi in anticipo. Giannarelli: “Danno grave, ma lavoriamo per soluzioni alternative”

Anche quest’anno, come già avvenuto nel 2023, purtroppo, Madre Natura ci ha messo lo zampino. Il caldo anomalo di un febbraio che sembra aprile, e le piogge cadute in questi giorni, quando ad una certa quota dovrebbero cadere i fiocchi di neve, hanno fatto sì che gli impianti di risalita spegnessero ancora una volta i motori, dopo averli accesi da poco.

Marco Giannarelli

“La montagna senza il ‘bianco’, non è montagna”.

 Così al Cerreto, la più importante stazione sciistica dell’Appennino reggiano, sono stati costretti a chiudere gli impianti. Non c’è neve, e soprattutto non si riesce a ‘farla’: le temperature sono troppo alte e non ci sono gli strumenti per poterla creare artificialmente anche in condizioni ‘estreme’ (ma al contrario), come avviene nelle principali stazioni, per esempio, a Modena.

“Purtroppo in alta montagna ‘senza il bianco’, ossia senza le cime innevate e le stazioni aperte, non è montagna – è la considerazione, amara, di Marco Giannarelli, direttore di Turismo Appennino a Cerreto Laghi -. E il fatto che noi dobbiamo chiudere gli impianti crea un danno enorme per tutto l’indotto”.

Giannarelli molto concretamente va al punto: “Se io apro gli impianti una domenica, mi arrivano almeno 1.500 persone, per sciare, ma poi ci sono almeno 4 persone in più per sciatore, che sono quelli che compongono il nucleo famigliare – analizza Giannarelli -. Alla fine si arriva a 5000 presenze in un giorno. Lei capisce che si crea un indotto per tutte le componenti che fanno di Cerreto Laghi una stazione sciistica apprezzata. Ora, se non ci sono le piste aperte, il paese si svuota. Ma è così anche per le altre stazioni del comprensorio nostro. Veda Febbio. Il giorno in cui riaprono gli impianti, la gente arriva. Lo si diceva anche durante il convegno sullo sport e territorio dell’altro giorno a Castelnovo ne’ Monti, l’indotto che produciamo è pari a 42milioni di euro. Non sono numeri di poco conto”.

Ovviamente il tema della chiusura impianti si riverbera su un’economia che è proprio in questo periodo che dovrebbe trovare il suo climax, con il periodo delle settimane bianche e delle scolaresche che salgono al Cerreto proprio per trascorrere una settimana tra sport e natura: “Alcune scolaresche hanno cancellato, purtroppo – spiega il direttore di Cerreto Laghi -. Mentre con altre siamo riusciti a rimediare trasformando la ‘settimana bianca’ in ‘settimana verde’. Mi rendo conto che non è la stessa cosa, ma insomma, abbiamo ovviamente cercato di salvare il salvabile”.

Aleggia, chiaramente, anche il tema dei possibili aiuto/ristori come già avvenuto quest’anno per i mancati introiti dall’inverno -caldo anche quello – del 2023: “Ma in realtà noi di ristori non ne chiediamo. Quello che sarebbe ideale è trovare un aiuto o un sostegno per gli investimenti che dovrebbero essere fatti per migliorare strutture e dotazioni. Per esempio a Sestola si scia tutta la stagione, ma perché hanno una strumentazione per l’innevamento che possono utilizzare tutto l’anno. L’avessimo anche noi, ci potremmo permettere di far sciare i tanti, tantissimi turisti, anche stranieri che magari vengono su al Cerreto per la prima volta, per periodi più lunghi, senza questi continui 'stop and go'. Salvando il nostro lavoro e quello delle 25 famiglie che contribuiscono all’indotto di questa zona dell’Appennino reggiano”.

“Destagionalità, abbiamo progetti in atto”

 Ma non c’è solo critica nelle parole di Giannarelli. Vi è anche la costruttività che nasce dalla necessità di evolvere l’offerta cercando di rendere il Cerreto un luogo attrattivo anche al di fuori del periodo – apparentemente sempre più risicato – dedicato allo sci.

“Infatti, l’obiettivo, che anche noi di Turismo Appennino abbiamo fatto nostro, è quello di provare ad avviare progetti che possano essere utili per fare in modo che anche durante l’estate o nei periodi non dedicati allo sci, possano giungere da noi una buona fetta di turisti – aggiunge il diretto interessato -. Nel concreto? Abbiamo in cantiere l’allestimento di un campo giochi per bambini che possa essere utilizzabile nel periodo estivo come in quello invernale, quindi che abbia una doppia valenza: con neve e senza neve. Inoltre, un altro progetto che vogliamo implementare, è quello di riattivare le biciclette con pedalata assistita da poter utilizzare sulle nostre piste quando non c’è neve, nei periodi caldi”.

“E infine – conclude Giannarelli -, vorremmo proporre iniziative per i giovani. La serata organizzata dal Marabù (rimandata più volte per le condizioni meteo non favorevoli, ndr) è l’idea iniziale di una serie di eventi che vorremmo allestire al Cerreto e che possano essere un’attrattiva per i giovani, cercando di unire divertimento e apprezzamento per questi luoghi

1 COMMENT

  1. In diverse località sciistiche gli impianti funzionano per molti mesi all’anno per la discesa delle bici con i gommoni. Si potrebbe allestire il lato sinistro (scendendo) della pista n. 1 con i salti e le difficoltà che cercano gli amanti di questo sport, che pare siano non pochi. Ovviamente la seggiovia dovrebbe garantire il funzionamento per tutta la stagione, o quanto meno con un calendario chiaro e garantito di apertura.