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Gli anziani: una risorsa enorme

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Gli anziani: una risorsa enorme.

Il fenomeno dell'inverno demografico rappresenta una vera e propria emergenza in Italia e a soffrire maggiormente di questa tendenza sono le aree interne e montane.

“E’ vero, viviamo più a lungo ma la società non ci sa mantenere. Gli ultrasettantacinquenni nel nostro Paese sono 7 milioni: se pensiamo tre milioni sono non autosufficienti, 280 mila sono nelle Rsa dove si spendono 12 miliardi; 150 mila anziani non hanno più di 500 € al mese. Ecco perché ci vuole la rivoluzione culturale”.

Sono le parole pronunciate da monsignor Vincenzo Paglia nel corso dell’evento pubblico ‘La grande età. Dalla Carta per i diritti delle persone anziane e i doveri della comunità ai progetti per il futuro’, che si è svolto il 22 febbraio nell’Aula Magna ‘Pietro Manodori’ di Unimore, organizzato dal Cupla (Coordinamento unitario pensionati lavoro autonomo) provinciale e nazionale, in collaborazione con Federfarma, provinciale e regionale. L’incontro è stato moderato dalla consigliera regionale Stefania Bondavalli.

Oltre a monsignor Paglia hanno preso parte all’incontro Gian Lauro Rossi (Coordinatore nazionale Cupla), Achille Gallina Toschi (Presidente regionale Federfarma), Giovanni Gelmini (medico specialista in geriatria e gerontologia, membro del direttivo nazionale della Società italiana di geriatria e gerontologia, Direttore di distretto presso l’Ausl di Parma, e Manuela Mastrodomenico (Consigliere ordine professioni infermieristiche).

Nel corso del convegno si è sottolineata la collaborazione ed il dialogo tra Cupla e Federfarma che nelle scorse settimane distribuito, presso le farmacie aderenti a Federfarma di Reggio città e provincia, della ‘Carta per i diritti delle persone anziane e i doveri della comunità, la cui introduzione è firmata proprio da Monsignor Paglia.

"Vi è un tema al centro della Carta distribuita in 10mila copie nelle farmacie reggiane, vale a dire l’esigenza di operare perché le persone anziane, anche quelle che presentano maggiori bisogni di assistenza sanitaria, possano vivere nella propria abitazione, perseguendo inoltre l’obiettivo che la nostra possa essere sempre di più una sanità territoriale vicina al cittadino".

 

L’Età Grande’ e la legge per gli anziani.

Monsignor Paglia, presidente della fondazione ‘L’Età Grande’ e autore di numerose pubblicazioni in materia e presidente della Pontificia accademia della vita, ha spiegato che “il Covid ci ha fatto scoprire una realtà in maniera drammatica, ci ha mostrato un nuovo popolo per la prima volta così numeroso, quello degli anziani, che però non è sostenuto. Per un verso la società ci fa vivere venti o trent’anni in più, per l'altro verso non ci sa mantenere. Noi vecchi siamo cresciuti senza fare confusione, ma siamo un importantissimo soggetto culturale, spirituale, economico e politico".

Un ‘invecchiamento attivo’ per gli anziani con autonomia, con partecipazione alla vita sociale e culturale; misure concrete per sostenere le persone non più autosufficienti, per le quali l’allontanamento dalla propria casa significa abbandono; moltiplicare i centri diurni e farli diventare multidimensionali: questo e tanto altro è previsto nella legge per gli anziani entrata in vigore lo scorso 31 Marzo.

"I nonni sono risorsa e non problema. Abbiamo fatto un calcolo con la nostra commissione: il tempo che i nonni spendono con i nipoti vale una finanziaria – sottolinea monsignore - Ecco perché una nuova alleanza tra generazioni è una delle frontiere a mio avviso più importanti da percorrere. Oggi manca un’assistenza socio sanitaria continuativa che permetta agli anziani di vivere nelle proprie case. E’ possibile ridare la speranza. Troviamoci tutti il 27 aprile in piazza San Pietro, nonni e nipoti. Dobbiamo creare un grande patto intergenerazionale. Un paese che non accudisce i vecchi non è degno di questo nome”.

Hanno detto

“Come Cupla abbiamo fatto nostra la ‘Carta’, e abbiamo deciso di diffonderla-ha dichiarato Gian Lauro Rossi -, siamo contenti della risposta e della collaborazione avuta da Federfarma. La farmacia spesso è la prima risposta ai tanti problemi degli anziani”.

Achille Gallina Toschi ha illustrato alcune caratteristiche della farmacia, “presente anche dove non ci sono i medici e sempre aperta, con professionisti a disposizione senza bisogno di prendere appuntamento”. Ha poi messo in rilievo due argomenti che penalizzano molto lo sviluppo della sanità territoriale: “la più grande distribuzione diretta d’Italia, che costringe i pazienti ad andare in ospedale, facendo talvolta decine di km, a ritirare i farmaci che potrebbero invece ritirare nella farmacia sotto casa, e la telemedicina, che ha risorse già erogate dallo Stato ma che non si riesce a far decollare. Siamo disponibili a qualunque iniziativa, pur di ribadire la tutela di tutti i pazienti, soprattutto i più fragili”.

Giovanni Gelmini ha brillantemente passato in rassegna (con frequenti collegamenti tra medicina, chimica, arte, storia e cultura) le scienze che si occupano dal punto di vista medico della terza età’: “Dove non si trovano i medici, le farmacie sono rimaste l’unico presidio sanitario a disposizione degli anziani. La vera sfida è affrontare le fragilità, e tra le fragilità dobbiamo inserir anche le politerapie. Dobbiamo intercettare in tempi e modi corretti queste fragilità. Gli anziani devono poter vivere sicuramente nelle loro case, quando possibile e nel miglior modo possibile, ma delle strutture per anziani non se ne potrà mai fare a meno: dobbiamo investire sulla qualità di queste strutture. Dobbiamo studiare negli ospedali reparti ad hoc per gli anziani”.

Toccante e preciso anche l’intervento di Manuela Mastrodomenico: “Siamo di fronte ad un cambiamento epocale della sanità territoriale. Siamo tutti coinvolti nel processo di cura. Dobbiamo lavorare sul come riconoscere le fragilità esistenti e come strutturare i modelli di sanità territoriale. Grande importanza la rivestono anche gli infermieri di comunità, il cui ruolo è anche quello di intercettare bisogni e fragilità degli anziani”.