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SS 63, “Vogliamo l’autovelox”: richiesta del comitato

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Comitato SS63 più sicura: "Ancora un nulla di fatto per la messa in sicurezza del tratto carpinetano". 

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Il Comitato SS63 più sicura torna a farsi sentire sulla sicurezza della strada statale provinciale 63 che collega Toscana e Emilia Romagna, da anni al centro del dibattito politico locale soprattutto per quanto riguarda la sicurezza del tratto carpinetano.

Il portavoce del Comitato Irmo Bertani spiega che “c'è delusione ma non rassegnazione nel Comitato alla luce degli ultimi avvenimenti. Tutti gli Enti coinvolti ormai riconoscono che il tratto di 700 metri da Ardaceda alla galleria del Seminario è un tratto ad alto rischio per la sicurezza di abitanti ed automobilisti: 700 metri di strada a carreggiata di 6 metri inserita fra la galleria a 10 metri e il tratto Felina Ardaceda di 12 metri, un imbuto con immissioni di strada provinciale, strade comunali, ingressi ad abitazioni e bar, punti di fermata corriere e punti di raccolta rifiuti”.

Bertani sottolinea che “l’alto numero di incidenti, anche con esito mortale, lo dimostrano al di là di ogni dubbio. La Provincia di Reggio Emilia, riconoscendo questo stato di fatto ha elaborato un progetto di messa in sicurezza del tratto di SS63, inviato con Unione dei Comuni ad Anas. Nell’attesa dei tempi di realizzazione, sempre più distanti nel disinteresse di Anas, diventa tanto più urgente ridurre il rischio di incidenti con interventi puntuali realizzabili dal Comune di Carpineti”.

Al Comitato risponde il primo cittadino di Carpineti Tiziano Borghi sostenendo che “con i sindaci della montagna si mantiene alta l’attenzione e l’impegno per l’allargamento da parte dell’Anas".

Ma andiamo con ordine.

“Le pressioni del Comitato – continua - hanno portato il Comune di Carpineti a presentare una richiesta ad Anas di abbassare la velocità consentita. Anas ha disposto un limite di 50 km su tutto il tratto Felina alla galleria del Seminario. A fronte della consapevolezza che non c'è rispetto dei limiti senza un controllo la Polizia locale di Unione dei Comuni si è attivata per individuare la localizzazione di Autovelox in condivisione con Anas e Polizia stradale. Però a tutt’oggi nessun impianto di Autovelox, di qualsiasi tipo, è stato realizzato”.

“Il Sindaco Borghi – sottolinea il portavoce- non l’ha fatto sul proprio territorio e neanche il Consiglio dell’Unione, che con decisione del novembre 2023, ha ritenuto di non contribuire a farsi carico di tale presidio di sicurezza. Questa è una decisione grave anche perchè, nonostante tutte le nostre richieste, nessun altro presidio di riduzione del rischio per l'incolumità di abitanti ed automobilisti è stato realizzato. Non sono in sicurezza le fermate della corriera, non sono in sicurezza i punti di conferimento rifiuti nè gli attraversamenti stradali in questi stessi punti. Quello che poteva essere un primo tampone al problema della velocità eccessiva, una dissuasione agli automobilisti che non vogliono rispettare i limiti di velocità, diventa carta morta senza un autovelox o alcun altro sistema di sensibilizzazione dell’automobilista irrispettoso delle regole”.

Per il Comitato “allo stato dei fatti il sindaco Borghi per primo e i Sindaci di Unione si sono assunti una grave responsabilità decidendo di non procedere ad attivare un sistema di miglioramento della sicurezza temporaneo nell’attesa di messa in sicurezza strutturale del tratto critico di SS63”.

LE RICHIESTE DEL COMITATO

“Chiediamo ai Sindaci di continuare a fare pressione su Anas e Governo perchè vengano assegnate le risorse per la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza della SS63.

Chiediamo al Sindaco Borghi che proceda con gli Enti competenti, alla messa in sicurezza delle fermate delle corriere e di conferimento rifiuti. Chiediamo al Sindaco Borghi che proceda all’installazione di un qualche tipo di Autovelox nel territorio di competenza. Chiediamo ai Sindaci dell’Unione di recedere dalla decisione di non contribuire a realizzare Autovelox sul nostro territorio. Chiediamo al Presidente di Unione, che ha già espresso la sua disponibilità, di verificare in loco la possibilità di utilizzare, in via temporanea, altri sistemi di sensibilizzazione.

Siamo consci che un atteggiamento punitivo verso gli automobilisti non è la soluzione definitiva ma va vista come una soluzione temporanea da dismettere con la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza di tutto il percorso della SS63.

Tutti gli Enti coinvolti sono chiamati a svolgere il proprio ruolo di tutela della sicurezza ed incolumità dei cittadini. Il Comitato Comitato SS63 si riserva di organizzare presidi ed azioni di sensibilizzazione e protesta coinvolgendo cittadini ed automobilisti se gli Enti competenti non dimostreranno la necessaria sensibilità. Invieremo le nostre richieste e segnalazioni all'attenzione del Prefetto di Reggio Emilia, Maria Rita Cocciufa”.

TIZIANO BORGHI: "CON I SINDACI DELLA MONTAGNA TENIAMO ALTA L’ATTENZIONE E L’IMPEGNO PER L’ALLARGAMENTO DA PARTE DELL’Anas"  

“Della scarsa sicurezza del percorso della SS 63 tra Ardaceda e Ca’ del Merlo me ne sono occupato fin dall’inizio del mio primo mandato, in risposta a petizioni del Comitato antecedenti il mio insediamento.

Nel tragitto Castelnovo – Bocco è l’unico tratto di strada non allargato e non si sa bene il perché, anche se qualcuno ipotizza problemi con i frontisti, ma di questo io non ho contezza. Cinque o sei anni fa, di concerto con l’Agenzia della Mobilità che ne minacciava la soppressione, il comune di Carpineti ha migliorato la sicurezza della fermata del bus di Ca’ del Merlo, direzione nord. I cantonieri però hanno dovuto lavorare nel poco spazio tra il ciglio della strada e la siepe retrostante, rinunciando all’istallazione della pensilina fornita dall’Agenzia, per l’inamovibilità della siepe stessa.

I contatti, le molteplici sollecitazioni e le tante azioni del Comune di Carpineti di questi anni per la messa in sicurezza del tratto Ardaceda-Cà del Merlo, sono ben note al Comitato, delle quali ne ha copia.

Durante la mia presidenza, l’Unione ha chiesto per questo tratto di strada la riduzione della velocità a 50 km/h, propedeutica all’istallazione di un misuratore di velocità, e l’istallazione di un Autovelox.

Ora che sono arrivate le autorizzazioni per l’istallazione dell’Autovelox i cui proventi andrebbero nelle casse dell’Unione, la giunta (organo composto da tutti i sindaci della montagna) ha ritenuto di sostituirlo con un pannello che misuri la velocità e dia messaggi variabili.

Di questo comunque penso che il Comitato sia stato messo a conoscenza dal Presidente dell’Unione.

In ogni caso il sindaco di Carpineti, di concerto con gli altri sindaci della montagna e con la collaborazione del Comitato, tiene alta l’attenzione e l’impegno per l’allargamento da parte dell'Anas del tratto Ardaceda-Cà del Merlo, del quale sappiamo che da tempo se ne stanno interessando anche dei consiglieri regionali”.

7 COMMENTS

  1. Parole parole solo parole…… ma i fatti latitano, passo giorni, mesi anni nulla di nuovo sotto il sole.
    questa strada che mantiene la denominazione STATALE in altri paesi civilizzati sarebbe declassata a strada comunale.
    Si leggono , le richieste del comitato, condivisibili nella messa in sicurezza ed allargamento del tratto, ma soffermarsi solo a quei 700 metri è miopia.
    Vogliamo parlare della trappola della galleria del Seminario, senza estintori, idranti, sistemi passivi di sicurezza in caso di incendio,
    Detta galleria aspetta le promesse da mercante dell’EX Arcoleo e a cascata di tutti i funzionari ANAS che si sono avvicendati.
    A loro discolpa, va ricordato che ANAS è solo il l’esecutore di volontà politiche di Governo nazionale e pertanto lo sfacelo della SS63 va addossato a tutti coloro che a vario titolo hanno seduto in Parlamento e a scendere, Regione, Provincia ecc ecc.
    Nessuno ha creduto nel territorio Montano tranne che nel 1990 grazie alle Colombiadi ed al magna magna del periodo tangentopoli, bei tempi almeno qualcosa si è visto, poi solo mancette elettorali, lavoretti fatti qui e la senza raggiungere un traguardo e cioè l’ammodernamento completo e la messa in sicurezza di questa importantissima arteria.
    La classe politica locale non ha avuto il coraggio di chiedere un collegamento di fondovalle, con connessione delle zone Ceramiche al Mare.
    NON vi è la controprova e mai ci sarà , ma immaginate la nostra a terra attraversata da una strada che da Sassuolo arriva ad Aulla, turismo, spostamenti veloci, ripopolamento del territorio, continuiamo a sognare ma mentre lo facciamo il declino avanza.
    Buona fortuna, ma io ho sempre creduto che se non vi è una soluzione completa per la SS63, il resto è noia…..
    Nota di colore, IL Dott Pietro Ciucci EX presidente di ANAS , percepiva ai tempi del Comitato SS 63 € 750.000, ora a 74 anni in veste di Presidente Società Ponte Stretto di Massina percepisce € 250.000, per lui un ritorno di fiamma in quanto per Ciucci quello alla Società dello Stretto è un ritorno, avendola guidata dal 2002 a quando venne chiusa nel 2013.
    In questi anni percepiva circa € 200.000 che sommava a quello di Presidente ANAS ( dati fonte pubblica amministrazione) .
    Due considerazioni, che abbia ricevuto questo incarico perchè “indigente” o forse figure professionali alternative sul mercato non ne esistono…. oppure è la palese dimostrazione che i soldi pubblici ci sono ma non per alleviare i disservizi di chi viaggia sulle strade italiane

    cordialmente

    • Firma - Malvolti Roberto
    • Ciao Robbi, solo per precisazione. La famosa “Sassuolo – Mare” è stata più volte portata in consiglio regionale partendo dal presupposto che occorrerebbe un prosieguo della Gatta Pianello fino a Giarola, per partire. Elemento indispensabile però è che prima, la Provincia di Reggio Emilia, si “accolli” il tratto di strada da San Bartolomeo alle Fonti di Poiano .. tutt’oggi comunale. Rispondendo a vari question time sul tema, è emerso che dalla Provincia non ci sia questa intenzione, nonostante l’appello a più riprese dei sindaci.

      • Firma - Mattia Casotti
  2. Ok bene, a parte che gli incidenti sono avvenuti diversi km dopo la loc. Cigarello per cui, anche se ci fosse stato, non sarebbe servito. Inoltre gli incidenti scrivono siano avvenuti per colpi di sonno e non credo che il velox possa aiutare a stare svegli. Ma soprattutto, quando pioveranno multe non lamentatevi che i comuni volgiono fare cassa !?

    • Firma - G.M
  3. Da un lato i pianti perchè si vuole arrivare prima a Reggio e Parma, dall’altro l’idea di mettere autovelox su una statale ai 50. Così da creare ancora più incidenti, come se non bastassero quelli che vanno ai 30 E INCHIODANO a ogni curva, o che vanno ai 30 e zizzagano (come successo sabato sera, con un doblò bianco a metano davanti a me che oscillava tra la corsia opposta e le pareti di case/strutture/manufatti….), o che si FERMANO sulle curve in attesa di una qualche epifania. Capisco che non si possa sperare nel buon senso di chi guida, come dimostrato anche negli ultimi tragici incidenti, ma sulla 63 il problema non è tanto la velocità, quanto il fatto che la gente si ritrova con la patente senza saper guidare… L’anno scorso tutti i giorni facevo reggio-castelnovo e la velocità media era da multa per intralcio alla viabilità. Un parto. E vien da dire che forse è meglio chiedere all’anas di salare la statale, che da Croce in giù, in certi inverni, è una lastricata di ghiaccio continua.

    Ma se per voi metterci D-U-E- ore per salire da Rivalta è normale, allora c’è poco altro da dire.

    • Firma - Valentina
  4. Oltre alla necessità di sicurezza segnalata dal comitato, c’è la necessità di utilizzare una strada statale essenziale per la mobilità di tutti i montanari e non solo, come ben evidenzia Valentina. Se la sede stradale è stretta, che si facciano gli espropri ai confinanti e si provveda ad allargare.

    E’ una strada *statale* e deve poter essere percorsa con velocità ragionevole e in sicurezza da chi viaggia per lavoro, per salute, per istruzione e anche per il piacere di visitare i nostri luoghi. Ci lamentiamo della lentezza dei collegamenti con la città e con le zone di lavoro, di come questo penalizza i residenti in montagna e le aziende che non si insediano in montagna per lo stesso motivo, e poi la soluzione è ridurre il limite di velocità e mettere dei velox?

    Che l’ANAS provveda ad allargare la sede della statale e a raddrizzare il percorso. Ne abbiamo diritto e dobbiamo continuare ad insistere. Non solo in zona Pignedolo: tutta la SS63 oltre Castelnovo è una vergogna ed è un insulto ai diritti costituzionali di chi abita il crinale.

    • Oltre alla necessità di sicurezza segnalata dal comitato, c’è la necessità di utilizzare una strada statale essenziale per la mobilità di tutti i montanari e non solo, come ben evidenzia Valentina. Se la sede stradale è stretta, che si facciano gli espropri ai confinanti e si provveda ad allargare.

      E’ una strada *statale* e deve poter essere percorsa con velocità ragionevole e in sicurezza da chi viaggia per lavoro, per salute, per istruzione e anche per il piacere di visitare i nostri luoghi. Ci lamentiamo della lentezza dei collegamenti con la città e con le zone di lavoro, di come questo penalizza i residenti in montagna e le aziende che non si insediano in montagna per lo stesso motivo, e poi la soluzione è ridurre il limite di velocità e mettere dei velox?

      Che l’ANAS provveda ad allargare la sede della statale e a raddrizzare il percorso. Ne abbiamo diritto e dobbiamo continuare ad insistere. Non solo in zona Pignedolo: tutta la SS63 oltre Castelnovo è una vergogna ed è un insulto ai diritti costituzionali di chi abita il crinale.

      • Firma - SC
    • PER -SC

      Qui si va sulla spaccatura generazionale E politica. Perchè, passi non voler vedere il gioiello che la 63 è GIA’, ma la mania di distruggere tutto il circondario pur di non imparare a guidare, fa davvero infuriare. La tutela ambientale (di cui, quassù, vedo che non si interessa nessuno) è nella Costituzione, quindi immagino si trascini dietro il sillogismo “costituzione – italia – italianità- fascismo > quindi: costituzione = fascismo > costituzione = ORRORE (basti notare come l’italia abbia un sistema lavorativo indegno e una marea di pregiudizi in ogni ambito). La tutela ambientale è già nella costituzione, è il diritto di credersi unici abitanti del pianeta, che non c’è ancora.
      Altrimenti, non mi spiego come mai pretendiate un’autostrada a 4 corsie al posto di una strada fatata (perchè non avete mai voluto imparare a guidare, appunto). Ma, ovviamente, meglio non vedere quello che si ha sotto il naso. Quello che già c’è. Fate impazzire. Vivete in Paradiso, è pieno di gente (più o meno) giovane (i giovani che non riuscite a vedere, troppo palesemente presi dai continui lamenti su TUTTO.)

      Se vi fa schifo vivere in montagna perchè apprezzate un certo tipo di paesaggio e di viabilità, andate a Reggio o nella Bassa.
      Poi ditemi, se è più importante la strada gigante, o il saper guidare. 🙂
      Almeno noi possiamo goderci posti incantati, senza rischiare di finire ammazzati per l’incompetenza altrui.

      • Firma - Valentina