Home Cronaca La mostra “Mathilde von Canossa” porta con sé anche il territorio

La mostra “Mathilde von Canossa” porta con sé anche il territorio

837
0
Immagine romantica del castello di Canossa, 1856

Donatella Jager Bedogni, curatrice della mostra “Matilde von Canossa” ai microfoni di Redacon illustra il progetto che vede al centro le terre matildiche diventando vettore indubbio di promozione turistica all’estero.

L'intervista

Professoressa Bedogni, può illustrarci il progetto?

Mathilde von Canossa è il titolo della mostra dedicata alla Collezione privata Giuliano Grasselli che si terrà in Germania a Weilburg. a partire dall’8 marzo fino al 21 aprile 2024. È ospitata nello spazio espositivo del museo locale, il Bergbau-und Stadtmuseum. La nostra vision è di parlare di Matilde di Canossa in Germania per uno scambio culturale tra i nostri paesi e per proporre al pubblico tedesco di visitare in modo esperienziale il nostro territorio".

Come mai proprio in Germania?

"E’ la prima volta in assoluto che si esporta la Grancontessa Matilde in Germania, il paese a cui era legata da rapporti di parentela con la stirpe imperiale dei Salier. Enrico III era il cugino della madre Beatrice di Lorena e il famoso Enrico IV che venne a Canossa era suo secondo cugino. Italia e Germania sono da sempre legate da un rapporto solido ma contrastato, come si usa tra sinceri innamorati. Noi i creativi, loro i metodici".

Da cosa è dipeso la scelta della sede?

"La sede della mostra è Weilburg, città gemellata con Quattro Castella da oltre 14 anni e questo evento nasce da un intenso rapporto di gemellaggio tra le due cittadine, avendo alle spalle anche il partenariato di oltre 30 anni tra la Regione Emilia-Romagna e il Land Hessen, l’Assia e quindi il patrocino della Regione Emilia-Romagna. La condivisione di interessi comuni nell’ottica di una collaborazione internazionale in nome della cultura, dei rapporti tra cittadini e la valorizzazione dell’Europa unita guida questo evento, questa mostra che mette in risalto la storia comune di mille anni fa".

Avete avuto anche contatti con Mutzeberg, paese dell’Assia gemellato con Carpineti?

"Certamente. Non appena saputa la notizia una corrispondente tedesca a Münzenberg, Vera Reisinger, gentilissima e entusiasta, ci ha contattati e ben volentieri ci incontreremo. La forza dei gemellaggi è lo scambio tra persone".

J. Fox, il perdono di Canossa versione inglese, 1636

Qual è l’oggetto dell’esposizione?

"La mostra si apre con la storia della collezione Giuliano Grasselli, un collezionista d’antichità, che nel corso di 50 anni ha raccolto oltre 1200 oggetti tra antiche incisioni e quadri, libri e oggetti che riguardano Matilde e la storia dei territori detti canossani dove visse e agì, da Canossa a Monteveglio".

Come è strutturata la mostra?

P. Crozat, Il perdono di Canossa, 1746

"Si articola in tre sezioni. La prima è 'Matilde di Canossa0' La personalità di donna forte governante di un vasto territorio nel cuore d’Italia, inquadramento storico e geografico, relazioni con la Germania e imprese salienti della sua vita. La seconda si identifica con il titolo 'L’incontro'. A Canossa avviene uno degli eventi storici più importanti d’Europa nel Medioevo. Matilde incontra Enrico IV e si prodiga come mediatrice per favorire la composizione del contrasto tra il cugino e il papa Gregorio VII in nome della conciliazione e della pace. 'L’eredità di Matilde' corrisponde alla terza sezione che riconduce alla modernità del personaggio con il mito perpetuato nel territorio dove visse con i suoi castelli, le sue pievi e i suoi borghi, oggi fonte di cultura e attrazione turistica. A questo si aggiunge l’Ars Canusina, geniale ispirazione della dottoressa Bertolani del Rio nel recupero dell’arte romanica delle pievi matildiche per la cura dei malati di mente".

Quante saranno le opere esposte?

"Circa una settantina".

Oltre ai materiali di Giuliano Grasselli cosa troveranno i visitatori d’oltralpe?

Monumento di Gianlorenzo Bernini, incisione del 1750

"La mostra, oltre i preziosi oggetti della collezione Giuliano Grasselli, è corredata da oggetti d’Ars Canusina, pannelli fotografici e riproduzioni artistiche, da filmati sui castelli gentilmente forniti da Carpineti e Canossa, dal Consorzio delll’aceto balsamico tradizionale e dal Borgo Vercallo che scorreranno sul grande schermo interno alla sede espositiva con una intensa sequenza delle nostre principali attrazioni turistiche e storiche e da un catalogo in tedesco e italiano".

Professoressa che legame c’è tra mostra e territori matildici?

"Portiamo i castelli della collina, Bianello, Canossa, Carpineti e Sarzano, le pievi, il fascino di antichi borghi come Vercallo, l’Ars Canusina, la storia e la cultura delle abbazie padane, l’aroma dell’aceto balsamico nato dai monaci della basilica di Sant’Apollonio a Canossa e l’inconfondibile bontà del parmigiano reggiano".

Quanto lei descrive sono le perle che contraddistinguono la nostra provincia. Ci risulta però che ci sia anche qualcosa di innovativo?

"Esattamente, si tratta della tecnologia della realtà virtuale che fa rinascere Matilde nell’esperienza You are Matilde, un tour virtuale di forte impatto esperienziale".

P. Sanesi, Matilde a cavallo, 1855

Dove è possibile provare questo tipo di attività e da chi viene promossa?

"EmiliaLand e Fontana Viaggi di San Polo sono i promotori di questo moderno Virtual Reality Tour ieale da proporre alle scuole, validissimo per le famiglie. Alla fine del tour il visitatore si sente veramente coinvolto nella realtà del luogo e dei personaggi, quasi facesse esperienza  in prima persona. Anche il turista straniero può seguire il tour in inglese e tedesco e ne resta affascinato".

Quali sono i partner che vi accompagnano in Germania?

"Hanno aderito al progetto e lo hanno sostenuto con patrocinio il Comune di Quattro Castella e la Regione Emilia-Romagna, lo hanno sponsorizzato Ognibene Power. AEMI BLU, Studio Davide Grasselli, EmiliaLand, Fontana Viaggi, Borgo Vercallo, Venturini Baldini, Consorzio Aceto Balsamico Tradizionale di Reggio Emilia e due associazioni di service Il Rotary Terra di Matilde e lo Zonta Club International Reggio Emilia".

Come è organizzato il soggiorno?

"Il primo giorno Venerdì 08 Marzo 2024 partiamo da Quattro Castella e dopo 890 chilometri raggiungiamo Weilburg e li parteciperemo all'inaugurazione della mostra. La mattina del secondo giorno sarà dedicata alla visita della città di Weilburg, pittoresca città situata sulle rive del fiume Lahn, circondata da verdi colline.  Andremo poi alla  scoperta di Wetzlar, cittadina tedesca in cui Goethe ambientò il romanzo epistolare: I dolori del giovane Werther. A seguire ci trasferiremo al fiabesco Castello di Braunfels, arroccato su una collina che si erge a 100 metri sopra la valle del Lahn. Il terzo giorno si rientra dopo dopo una breve sosta nella vicina Limburg an der Lahn, per la visita del caratteristico centro storico che sembra uscito direttamente da una cartolina".

Ci sono ancora posti liberi? Se qualcuno si volesse aggregare last minute…cosa dovrebbe fare?

"C’è ancora qualche posto. Basta rivolgersi all’Agenzia Fontana viaggi, (Per informazioni: [email protected], Per prenotazioni: [email protected], Lun. – Ven. 09.00/13.00 – 15.00/19.00 - 0522 879145)".

Cosa si aspettano gli organizzatori da un evento simile?

"Ci aspettiamo di sentirci dire che è il momento giusto per creare un evento culturale e turistico importante, che allo stesso tempo che si rivolge a un pubblico vasto e al turista tedesco in particolare, quello che ama lo slow roads, ovvero il muoversi anche in auto evitando le autostrade e il traffico urbano per esplorare e fare esperienze uniche sul territorio vasto della collina e dell’Appennino reggiano magari cedendo alle tentazioni di una superba cucina di tradizione".