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Gino Ricò: “Vogliamo sviluppare altri settori all’interno dell’azienda”

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Gino Ricò: "Vogliamo sviluppare altri settori all’interno dell’azienda"

Tutto nasce dall’esperienza di Giorgio Ricò che ha saputo tramandare la passione, le competenze e il desiderio di seguire le stesse orme al figlio Gino, attuale titolare dell’attività. Ma la forza dell’impresa Ricò, che da più di 50 anni è radicata sul territorio di Reggio Emilia, precisamente nella frazione di Taviano, nel comune di Ramiseto, ed è un punto di riferimento per la realtà locale, dove risiede nella famiglia.

L’impresa infatti è a conduzione familiare e, oltre a Gino, in Ricò lavorano la moglie Erika, i figli Samuele, Beatrice, Gioele a cui si aggiunge anche il giovane Isacco che, a 12 anni, saltuariamente si presenta in azienda per capirne già le dinamiche.

L’impresa edile opera nel settore dell’edilizia e si occupa di autotrasporti per conto terzi, linea condotte, linea energia e linea materiali inerti, sgombro neve e salatura, linea asfalti, ripristino frane e ingegneria naturalistica da oltre mezzo secolo. Qualità, serietà, competenza e passione sono gli ingredienti fondamentali.

L’azienda, associata a Lapam Confartigianato, conta oggi otto dipendenti e negli ultimi tempi ha notevolmente aumentato il fatturato.

Lo sguardo dell’impresa Ricò è rivolto anche al futuro

“Siamo un’azienda a conduzione familiare – racconta Gino Ricò – e disponiamo di tutte le attrezzature e dei macchinari per eseguire i lavori richiesti garantendo alla nostra clientela la massima soddisfazione e lavori eseguiti a regola d’arte".

"Qualche anno fa fatturavamo circa 400/500mila euro – continua Ricò –, ora siamo attorno ai 2/3 milioni di euro. Devo dire che da quando sono subentrati anche i miei figli abbiamo avuto una buona espansione, anche in termini di nuovi dipendenti. Abbiamo inoltre acquistato nuovi macchinari al passo con le attuali normative europee che ci permettono di svolgere anche i lavori del PNRR che richiedono macchinari di ultima generazione. Non posso assolutamente lamentarmi dal punto di vista lavorativo, perché di cantieri e opere da realizzare ne abbiamo davvero tante”.

L’impresa edile Ricò lavora prevalentemente con enti pubblici.

"Il privato compone più o meno il 10% del nostro fatturato, il business maggiore lo abbiamo con enti pubblici", continua Ricò, che riveste anche il ruolo di presidente del Consorzio Corma, un consorzio radicato sul territorio che si occupa di lavori pubblici.

"Riscontriamo, però, alcune criticità – prosegue – la prima è sicuramente una burocrazia troppo pesante. Basti solo pensare che fino a qualche tempo fa era tutto cartaceo, ora si tutto digitalizzato ma dobbiamo continuare a mantenere anche il cartaceo, quindi il lavoro è raddoppiato se non triplicato. Una volta che viene tutto informatizzato sarebbe meglio evitare il cartaceo. E poi anche le leggi, vengono attuate troppe modifiche, non facciamo in tempo a studiare una norma che c’è subito una variazione o un aggiornamento. Questo complica in termini di stabilità. E un ultimo aspetto che mi preme sottolineare è relativo ai bonifici bancari: oggi per effettuare un bonifico immediato si pagano commissioni notevoli: a mio modo di vedere ogni bonifico dovrebbe essere immediato e senza commissioni, così si ridurrebbero i margini per truffe e il sistema sarebbe più sicuro".

Con oltre 50 anni di esperienza alle spalle e un proseguo generazionale attualmente in corso, lo sguardo dell’impresa Ricò è rivolto anche al futuro.

"Beh, innanzitutto crescere ancora un po’, ma non troppo. Ma soprattutto vogliamo sviluppare altri settori all’interno dell’azienda. Oggigiorno, per esempio, stiamo sviluppando il settore delle energie rinnovabili che crediamo sia fondamentale. È già da qualche anno che ci stiamo muovendo in questa direzione: abbiamo istituito una centralina idroelettrica e vogliamo realizzarne una seconda”.

2 COMMENTS

  1. Trovo che l’articolo-intervista colga un aspetto piuttosto importante, nonché delicato, e avente altresì carattere e valenza generale, laddove si parla di leggi riguardo alle quali “vengono attuate troppe modifiche”, cui può risultare difficile e un po’ complesso “star dietro”, specie per le aziende di media e piccola dimensione, che per solito non dispongono di uffici dedicati, o personale dedicato, e noi sappiamo quanto le aziende di tale natura siano preziose nel Belpaese, segnatamente nelle cosiddette Aree Interne, vuoi sul piano occupazionale, vuoi quanto a tenuta del tessuto sociale.

    P.B. 08.03.2024

    • Firma - P.B.
  2. E’ doveroso da parte di tutti noi montanari dire grazie, in primis a Giorgio Ricò, ma non da meno a Gino ai suoi figli e direi nipoti; mai così corretto è il detto “buon sangue non mente”. A questa grande Famiglia va riconosciuto il merito di fare Impresa ma nello stesso tempo fare comunità, dimostrandolo con i fatti e non con le parole o le chiacchiere nei bar; da sempre l’Impresa Gino Ricò ha coniugato gli interessi del proprio lavoro con il bene comune del proprio paese e di questo territorio montano popolato e dissestato.
    Credo che il valore di una Impresa lo si deve vedere dal lavoro ma anche dai valori umani, perchè è qui che sono racchiusi i veri valori dell’uomo; auguro a questa Impresa i successi che merita, i suoi successi saranno anche i nostri, e che il loro esempio sia da esempio per tutti.

    • Firma - Franzini Lino