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L’azienda Cofar ha compiuto i suoi primi 50 anni

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Alessandro Ginanneschi, amministratore delegato Cofar

La Cofar ha compiuto i suoi primi 50 anni. Quella che oggi è una società partecipata con sede a Reggio Emilia, in via Volta 5, era stata costituita in forma cooperativa, con il nome di “Cooperativa Operaia Forestali dell’Appennino Reggiano”, il 18 febbraio del 1974, nel bar Pigoni di Castelnovo Monti, davanti al notaio Gian Domenico Serri, con un capitale sociale di 460.000 lire, da 22 braccianti agricoli (Franco Belli, Marino Bianchi, Marino Biggi, Enrico Bucci, Ultimio Attoni, Cesare Coli, Didimo Fiorini, Renato Gaccioli, Domenico Gebennini, Innocenzo Giorgioni, Cirillo Lorenzi, Armido Malvolti, Archimede Manari, Armado Pietro Marchiò, Paolo Mercati,  Mario Pietrucci, Nino Pietrucci, Ferdinando Puglia, Domenico Vito Rossi, Romualdo Salomoni, Domenico Dimonelli, Goffredo Zampolini).

Lo scopo iniziale era quello di assumere e realizzare lavori di forestazione e difesa del suolo, gestire vivai e attività agricole tipiche dei territori montani. Da impresa forestale, quale era in origine e com’è rimasta per diversi anni, si poi è gradualmente trasformata in “Impresa generale per il verde e l’ambiente”, allargandosi sul mercato anche su opere stradali e urbanizzazione, grazie alla sinergia con aziende più specializzate in questo settore, ed è arrivata ad avere certificazioni e abilitazioni nazionali che la rendono leader nel settore.

Il primo presidente è stato Armido Malvolti (fino al giugno 1992), con vicepresidente Enrico Bucci, a cui sono seguiti Rosanna Bacci, dal ’92 al ’97, e William Casalini, dal ’97 al 2007. Nell’'84 Cofar ha raggiunto i 117 soci cooperatori, che, anno dopo anno, sono aumentati fino a superare i 150 soci negli anni Novanta. Nei primi mesi del 2003 c’è stata una prima svolta della società, quando Cofar Scrl è stata incorporata da Unieco Scrl, per dar vita alla nuova società Cofar Srl. Dal 2003 al 2007 l’azienda ha conosciuto un periodo di transizione, in quanto la società controllante Unieco ha cercato di darle un’impronta differente, cambiando l’assetto organizzativo e ampliando il mercato. Nuovo assetto che poi è rimasto fino ad aprile 2016, con il dirigente di Unieco Giorgio Fornaciari come presidente. Nel 2016 è subentrato nella carica di presidente Alessandro Ginanneschi, che ha seguito l’azienda nel periodo più critico, in seguito al fallimento di Unieco. Nel 2017 Unieco è entrata in liquidazione e la società Cofar è stata gestita autonomamente grazie al fiuto commerciale del compianto Pietro Ugoletti, la gestione organizzativa di Ginanneschi e l’impegno di tutti i dipendenti. Nel 2018 Cofar è stata acquisita da “Emiliana Conglomerati Spa”, società con sede a Reggio, proprietaria di impianti di conglomerati, inerti e calcestruzzo, che ha consentito a Cofar di crescere ulteriormente. Questa ha mantenuto la gestione organizzativa e produttiva in capo all’amministratore delegato Ginanneschi, che fino a luglio 2023 ha guidato, insieme all’amico e collega Ugoletti, l’azienda a 360 gradi. Oggi Cofar annovera una quarantina di dipendenti e lavora principalmente sul territorio reggiano, ma anche modenese e parmense. Le sue attività principali sono la forestazione, la manutenzione del verde, i consolidamenti e le opere stradali.

“Cofar ha compito 50 anni - afferma Ginanneschi -, credo sia un risultato importante per un’azienda che ha radici nel nostro territorio, in Appennino, dove le difficoltà sono tante e il lavoro e le risorse sono sempre meno. Cofar ha vissuto svariate epoche e crisi economiche, ma è ancora qua, grazie anche alle persone del passato e del presente che hanno creduto nell’azienda. Credo che questo debba essere un punto di partenza per arrivare ai prossimi 50 anni, perché Cofar è uno strumento importantissimo, come tante altre aziende della zona, in quanto patrimonio per l’occupazione e lavoro della gente che abita in Appennino”.

Pietro Ugoletti, scomparso nel 2023

“Il rimpianto più grosso è quello di non poter festeggiare questo evento con il mio amico Pietro Ugoletti, scomparso il 7 luglio del 2023. Pietro era dipendente di Cofar dal 2000 e avrebbe compiuto anche lui 50 anni quest’anno. È stato il motore dell’azienda negli ultimi 20 anni, un esempio per tutti noi, lui era la Cofar. Era il ragazzino che Umberto mandava a caccia di lavoro per l’Italia senza rendersi conto dell’uomo che sarebbe diventato vent’anni dopo, il miglior commerciale della Provincia e oltre. Era l’amico che aveva sempre il sorriso anche quando le cose non andavano bene. Era l’uomo che sapeva farsi valere, nel rispetto dei ruoli, quando bisognava portare a casa il lavoro. Era la persona che c’era sempre, in qualsiasi momento. Era il capitano della nuova generazione di Cofar, la bandiera. Oggi manca parecchio, manca il suo sorriso e il suo spirito combattivo. Pietro mi ha insegnato tanto e credo lo abbia insegnato anche ad altri del mestiere, è stato l’immagine dell’azienda, persona corretta e seria. Per me è stato più che un collega, è stato un amico vero, che non finirò mai di ringraziare”.

“Pietro, faremo del nostro meglio per mandare avanti quella che era la tua azienda, la nostra azienda e il tuo ricordo rimarrà indelebile nei nostri cuori, con l’obbiettivo che altri, dopo di noi possano festeggiare i prossimi 50 anni della Cofar”.