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Una bandiera per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese

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Una bandiera per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese.

Per esprimere solidarietà alla popolazione palestinese, lo scorso sabato 9 marzo, alcune persone del gruppo “Cittadini per Gaza” e altri simpatizzanti hanno deposto simbolicamente una bandiera palestinese e un mazzo di fiori davanti al “Monumento alle donne cadute per la Resistenza”, collocato nel parco di via Roma 9, a Castelnovo ne’ Monti.

“Un gesto - si legge in una nota del gruppo - per esprimere solidarietà e rendere omaggio al popolo palestinese, da cinque mesi massacrato e affamato nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania, e in particolare alle sue vittime innocenti’, in prevalenza donne, anziani e bambini. Civili innocenti per i quali Resistenza oggi, significa innanzitutto sopravvivere alle torture collettive imposte dallo Stato di Israele e non impazzire di fronte ad esse, e poi sostenere, come possono, la lotta per la liberazione palestinese dall’oppressione genocida, disumana e criminale dei sionisti e dei loro sostenitori occidentali. Crediamo che la lotta per la libertà e la dignità dei popoli sia una sola, come lo fu per i nostri nonni e nonne, qui in montagna, contro la barbarie nazifascista”.

Nella notte si spiega che “questa iniziativa è stata svolta in prossimità della festa internazionale dell’8 marzo per onorare il valore e il sacrificio di tutte le donne impegnate ovunque a sostegno della causa della libertà, oggi come ieri. Lo stesso gruppo, inoltre, giovedì 7 marzo, ha inviato ai Comuni dell’Unione Montana e altri dell’Appennino e Provincia reggiana, una proposta di Ordine del giorno per chiedere di fare pressione su Israele affinché interrompa questo massacro disumano, al fine di permettere ai palestinesi di vivere con dignità e uguaglianza di diritti nella loro terra, senza subire una deportazione forzata imposta con la fame e le bombe, nel silenzio complice dell’Italia e dell’Occidente”.

“Nell’OdG – specificano - si chiede anche di fare pressione affinché vengano ritirate le navi militari italiane impegnate nel Mar Rosso e nello Stretto di Bab el Mandeb contro il movimento yemenita Ansarallah, che non sta minacciando il commercio marittimo internazionale ma solo le navi che sostengono e alimentano il genocidio compiuto da Israele e quelle dei Paesi che se ne rendono complici proteggendo tali forniture. Il popolo italiano non è in guerra né con lo Yemen né con il mondo musulmano o arabo e non vuole essere complice della loro vessazione. Si chiede, infine, di fare pressione sulla comunità internazionale per difendere i luoghi di culto, i luoghi sacri patrimonio dell’umanità, e il diritto dei fedeli di accedervi”.

E concludono: “E’ un documento inviato ai Comuni è aperto e invitiamo tutte le persone e i gruppi che ne condividono il contenuto a farlo proprio, presentarlo ad altri Comuni e Istituzioni e a farlo circolare