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Erica Spadaccini: “Sorellanza e attivismo, in Appennino le donne fanno rete”

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Erica Spadaccini: "Sorellanza e attivismo, in Appennino le donne fanno rete"

Erica Spadaccini

Nel chiudere la nostra serie di articoli dedicata alle donne dell'Appennino Reggiano, affrontiamo un capitolo positivo, testimoniando la resilienza e l'attivismo femminile. Attraverso le parole di Erica Spadaccini, consigliera comunale e provinciale, presidente della Commissione Cultura del Comune di Castelnovo ne’ Monti, che offre uno sguardo senza veli sulla condizione femminile in politica, ma anche la forza e l'impegno delle donne che vivono e operano in montagna. "Nonostante ci avviciniamo alle elezioni amministrative, la situazione non sembra evolversi: nei nostri Comuni prevalgono figure maschili nei ruoli di sindaco, con rari casi di rappresentanza femminile nelle posizioni di vicesindaco (ndr. una sola vicesindaca, Ilaria Cilloni, a Casina). Se da un lato le donne impegnate in politica si fanno carico delle tematiche legate alle pari opportunità, dall'altro l'interesse generale verso questi temi appare tiepido" osserva Spadaccini.

Sinergie femminili: un esemplare vettore di innovazione sociale

Nonostante gli ostacoli, l'impegno delle donne per il cambiamento sociale nell'Appennino si manifesta attraverso iniziative di solidarietà e collaborazione. "Il lavoro congiunto e la creazione di reti tra donne rappresentano i primi passi verso un cambiamento significativo. Vanessa Piccinini, attivista, filosofa e assessora alle pari opportunità del Comune di Baiso, simboleggia questa spinta verso l'innovazione. Attraverso l'organizzazione di eventi come il Festival Waoo, il Festival delle donne per tentare di abbattere la disparità di genere e promuovere l'emancipazione femminile o Aspasia All World's Women, progetto che ha cercato di mettere in pratica il concetto di sorellanza attraverso una realtà che vuole valorizzare le donne di tutto il mondo e creare varie reti di sostegno per contrastare il sessismo e la misoginia, l'intenzione è di espandere il dialogo e le esperienze positive a una scala più ampia, coinvolgendo comuni limitrofi in una condivisione di valori e progetti", spiega Spadaccini.

La CGIL e la cultura della partecipazione

Un ruolo fondamentale nell'attivismo femminile è svolto anche dal sindacato, come testimonia l'impegno dello Spi Cgil. Con la campagna "Non sediamoci", lanciata in occasione dell'8 Marzo, lo Spi Cgil ha mirato a costruire una rete capillare di supporto per le donne vittime di violenza, coinvolgendo amministrazioni, scuole, associazioni, forze dell'ordine e servizi sociali. "L'obiettivo è creare una rete di servizi e di enti del territorio che possano offrire supporto e ascolto alle donne in difficoltà, garantendo una maggiore efficacia nell'affrontare tematiche delicate come la violenza sulle donne", sottolinea Spadaccini.

Il Club del Cucito Sovversivo: esempio di mobilitazione comunitaria

Una delle testimonianze più vivide dell'attivismo femminile locale è rappresentata dal Club del Cucito Sovversivo, un gruppo nato dall'esigenza di creare spazi di incontro e di scambio tra donne. "Questo gruppo di donne, inizialmente riunitesi per condividere interessi comuni come il cinema e l'arte, si è trasformato in una vera e propria forza motrice per l'organizzazione di eventi di sensibilizzazione su temi importanti, come la lotta alla violenza sulle donne. La manifestazione che abbiamo organizzato a Castelnovo è stata un esempio concreto di come il desiderio di cambiamento possa tradursi in azioni collettive significative, nato da una proposta all'interno del gruppo e successivamente supportato dalla politica ha coinvolto l'intera comunità in un dialogo costruttivo", racconta Spadaccini.

Guardare al futuro con determinazione

Concludendo la nostra conversazione, Spadaccini affronta il futuro con un misto di ottimismo e realismo, basando la sua visione su un solido fondamento di pensiero critico e creatività. "Sono una persona ottimista; non è nel mio carattere abbattermi facilmente. La mia formazione in filosofia mi ha insegnato il valore del pensiero critico. E lavorando in campo creativo, ho sempre cercato di guardare oltre le apparenti limitazioni. Le possibilità davanti a noi sono infinite, ma è anche vero che questa vastità può sembrare soverchiante a volte. È sufficiente scegliere una direzione e percorrerla con determinazione. Se ci si affianca a qualcuno lungo il percorso, le opzioni si moltiplicano, aprendo a scenari spesso imprevedibili. Ricordo, ad esempio, la manifestazione contro la violenza sulle donne che abbiamo organizzato qui a Castelnovo. Questo è il tipo di partecipazione che desidero incoraggiare: un impegno che parte dalla base, capace di influenzare la politica e la società in modo costruttivo e inclusivo," condivide con passione Spadaccini.

 

2 COMMENTS

  1. Esercitando il diritto al “pensiero critico”, sull’onda del legittimo e plausibile asserto riportato nel finale di queste righe, ossia l’ultimo capoverso che conclude l’intervista, mi ritaglio una considerazione abbastanza circoscritta, essendo limitata ad un solo aspetto di una tematica molto più ampia e complessa (questa mia annotazione è riferita solamente alle liste elettorali, perlomeno quelle di qualche tempo fa).

    Il mio ricordo di quei trascorsi può essere un po’ sfumato o sbiadito, visti gli anni passati da allora, ma rammento in ogni caso le difficoltà che potevano talora incontrarsi nel garantire la quota di presenza femminile all’interno delle liste che all’epoca si andavano formando in vista delle elezioni comunali (il più delle volte causa l’indisponibilità a candidarsi della componente interessata, con motivazioni varie).

    Io non so se le disposizioni in materia siano nel frattempo cambiate, ma questo mio salto all’indietro mi serve semplicemente per dire che la tentazione di affrontare “per legge” questioni articolate e composite non è sempre il modo ottimale di procedere, col rischio di ottenere risultati deludenti o comunque al di sotto delle aspettative (che possono alla fine compromettere l’obiettivo prefissato).

    P.B. 13.03.2024

    • Firma - P.B.
  2. Torno sull’argomento vistane l’indubbia importanza e portata, e se ci si deve senz’altro complimentare con quante si sono lodevolmente realizzate attraverso l’impegno professionale, politico, anche all’interno delle nostre amministrazioni locali, ecc …, conciliando semmai detto impegno con quello familiare, meriterebbero a mio avviso di essere menzionate anche le non poche che, per loro scelta, hanno ritenuto di dover accudire innanzitutto la famiglia, rinunciando eventualmente alla “carriera”, in uno o altro campo, oppure interrompendo casomai la seconda per anteporvi la prima (ove avessero a trovarsi nella impossibilità di dedicarsi ad entrambe).

    Ben venga l’attivismo femminile, che può altresì simboleggiare legittimamente una spinta verso l’innovazione, ma un similare “punteggio” credo assegnabile a quante, quale capitolo altrettanto positivo, ritenessero di non seguire tale strada, preferendo l’altra che dicevo, con un’ottica diversa circa le “pari opportunità”, nel senso dunque di evitare una graduatoria tra l’uno o altro modello, perché a me sembra che la società debba avere una fisionomia plurale e composita, dove convivono attività e mansioni diversificate, che si affiancano ed integrano vicendevolmente, e con pari dignità (esprimo un concetto banale, e scontato, ma che talora ho visto nondimeno disatteso) .

    P.B. 14.03.2024

    • Firma - P.B.