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“Sul Don Cavalletti Carpineti Civica dice delle inesattezze”

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"Sul Don Cavalletti Carpineti Civica dice delle inesattezze".

La casa protetta di Poiago Don Cavalletti torna al centro delle polemiche dopo l'intervento nei giorni scorsi dei consiglieri della lista Carpineti Civica che accusano "Asc Appennino non solo di non aver pagato gli stipendi ai dipendenti, ma anche di non aver pagato i contributi relativi ai mesi di novembre 2023, dicembre 2023 e gennaio 2024 ”.

A rincarare la dose è intervenuto il candidato sindaco della lista civica di Castelnovo ne’ Monti, Ermanno Briglia, sostenuto dal candidato vice sindaco Mattia Casotti, che chiedono al sindaco Bini di fare chiarezza sulla questione.

Non tarda ad arrivare la risposta dei sindaci di Carpineti e di Castelnovo ne' Monti (Tiziano Borghi e Enrico Bini) e il Presidente dell’Unione Comuni dell’Appennino, sindaco di Villa Minozzo e delegato alla Montagna della Provincia, Elio Ivo Sassi.

Il Presidente dell’Unione Sassi e il sindaco Bini rispondono agli interventi sull’Asp Don Cavalletti.

Il presidente Elio Ivo Sassi

“La nota diramata dal gruppo Carpineti civica – affermano – contiene alcune inesattezze e riporta situazioni che oggi risultano superate. Tranquillizziamo anche chi probabilmente non conosce approfonditamente lo sviluppo e la storia di Asp Don Cavalletti. Vorremmo rimarcare che l’Unione dei Comuni dell’Appennino, attraverso l’ASC Appennino Reggiano, ha compiuto la scelta importante di intervenire e prendersi in carico una situazione che derivava da un lungo periodo di difficoltà gestionali, che comprendevano anche gli aspetti economici della struttura carpinetana".

"Lo abbiamo fatto con grande serietà e attenzione - aggiungono - attraverso un dialogo costante con i dipendenti del servizio e con la massima considerazione anche per il benessere degli ospiti che per noi è una priorità. Ma situazioni complesse richiedono soluzioni complesse, non “cervellotiche” come qualcuno le ha definite ma sicuramente articolate e che devono guardare al futuro. Stiamo lavorando in questo senso e il personale della Don Cavalletti ne è perfettamente consapevole. A breve arriveremo ad un nuovo assetto che rappresenterà il superamento di problemi che si trascinavano da molti anni, sul quale forniremo tutti i ragguagli non appena definito”.

La risposta del sindaco Tiziano Borghi.

"Le notizie apparse sulla stampa in questi giorni inerenti il Don Cavalletti necessitano di rettifiche", dichiara Borghi e precisa: "Intanto non è vero che l’ASP ha il conto corrente in rosso, nonostante abbia provveduto a versare i contributi di novembre dei dipendenti in comando ad ASC Appennino Reggiano. L’ASP don Cavalletti è in dismissione e da oltre 15 mesi la Casa Residenza Anziani di Poiago è gestita dell’ASC Appennino Reggiano con personale proprio e personale in comando".

Il sindaco Borghi sottolinea "non appena Appennino Reggiano verserà all’ASP don Cavalletti quanto dovuto (si hanno assicurazioni che questa operazione sarà compiuta nella settimana corrente), quest’ultima provvederà a saldare i contributi dovuti e a liquidare gli ultimi fornitori per poi chiudere definitivamente il conto corrente bancario. Dopodiché sarà presentata formale domanda alla Regione di chiusura dell’ASP, società universalmente riconosciuta inadatta per la gestione Case di Riposo singole".

"L’ASC Appennino Reggiano - spiega - è una società pubblica di diritto privato, costituta dall’Unione e dal Comune di Castelnovo. Dal primo di gennaio del 2023 gestisce, oltre alle attività che aveva già in essere, il Don Cavalletti, spostando così la propria attività prettamente nel settore sociale. Ricordo che il Don Cavalletti è una CRA distrettuale, di interesse vasto poiché gli ospiti sono sì circa il venti per cento di Carpineti, ma il restante 80% proviene da tutti gli altri comuni montani. Il modello di gestione dell’ASC Appennino Reggiano, basate praticamente su un Consiglio d’amministrazione e una Direzione di nomina dei soci, è snello e adeguato alle funzioni che la società deve svolgere".

"Per quante riguarda le critiche - aggiunge - ricevute da Carpineti Civica che non avrei fatto abbastanza per tutelare gli interessi dei carpinetani in ASC subendo le decisioni di altri, voglio ricordare che i miei interventi all’interno della società consortile sono stati per l’interesse della intera collettività a cui l’ASC è asservita, come testimoniano i verbali dell’assemblea del patrimonio dedicato".

"Concludo reiterando quanto chiesto all’interno della società consortile: occorre quanto prima rinominare il management dell’ASC Appennino Reggiano nel rispetto dello statuto che indica di scegliere gli Amministratori e la Direzione 'tra coloro che abbiano una specifica e qualificata competenza tecnica settoriale ed amministrativa, per studi compiuti e per funzioni svolte presso aziende od enti'.