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Export reggiano, Landi: “Attenzione al rallentamento dell’ultimo trimestre”

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Export reggiano, Landi: “Attenzione al rallentamento dell’ultimo trimestre”

Le esportazioni reggiane hanno fatto segnare un nuovo record nel 2023. In valore, infatti, si sono portate al di sopra dei 14 miliardi di euro. Al di là dei bilanci complessivi, che parlano di una crescita dell’1% delle esportazioni reggiane nel 2023, le analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia su dati Istat evidenziano dinamiche assai diversificate tra i diversi comparti produttivi.

La domanda estera di manifatturiero reggiano, che rappresenta la pressochè totalità dell'export della nostra provincia, nel 2023 ha riguardato soprattutto il comparto dei macchinari, che è giunto ad un valore di 5,4 miliardi di Euro, con un incremento del 6,3% sul 2022.

In decisa crescita (+10,6%) anche il tessile-abbigliamento, con un export arrivato a 2,5 miliardi di euro.

Cifre in calo, invece, per altri settori importanti: quello siderurgico, che è valso 1,4 miliardi di esportazioni, è sceso del 16,4% rispetto al 2022, accompagnato da una analoga flessione (-14,6%) dagli articoli in gomma e materie plastiche, che si è fermato ad un valore delle esportazioni pari a 1,3 miliardi di euro.

In flessione, tra i comparti più rilevanti, anche quello dei prodotti alimentari e bevande, che ha registrato un calo del 3,4%, attestandosi ad un valore di 730 milioni.

Ad attestare l’influenza dei conflitti internazionali sull’export reggiano, giungono i dati relativi ai flussi sui vari continenti, con l’Europa saldamente in crescita (9,8 miliardi e incremento del 2,4%, valore più che doppio rispetto all’incremento complessivo) e, al contrario, in calo pù o meno lieve gli altri continenti: Asia con -3,8% e 1,3 miliardi di valore, America con -0,5% e un valore di 2,2 miliardi e, seppure molto distaccate nei valori, Africa (-4,8%, con 394 milioni) e Oceania (-1% e 256 milioni).

La soddisfazione è indubbia – sottolinea il presidente della Camera di Commercio dell’Emilia, Stefano Landi -, perché è ulteriormente aumentato il valore di quei flussi verso l’estero che rappresentano i due terzi del Pil reggiano. Il rallentamento cui abbiamo assistito nell’ultimo trimestre, però, non è da sottovalutare; nei primi nove mesi dell’anno, infatti, la crescita era attestata a +2,2%, mentre a fine anno l’incremento si è attestato all’1%, coinvolgendo anche i flussi verso l’estero in un rallentamento generale della crescita della nostra economia”.

Le previsioni per il 2024 – prosegue Landisono migliori, e parlano di un +2,3%; per parte nostra abbiamo definito un programma di sostegno alle esportazioni molto rilevante, ma ci auguriamo, e prima di tutto per ragioni umanitarie, che si giunga rapidamente a ripristinare condizioni di pace e di stemperamento di conflitti e tenzioni internazionali che hanno certamente pesato anche sulle nostre esportazioni”.

In ambito Unione Europea, la spinta più vigorosa alla crescita dell’export reggiano è venuta dalla Francia, verso la quale il valore dei flussi si è portato a 1,676 miliardi, con un aumento del 4,9%; l’incidenza; in lieve aumento anche la Germania (+0,3%), che con un valore di 1,853 miliardi incide per il 13,2% sulle esportazioni reggiane (la Francia, seconda, è al 12%).

Buone notizie, nonostante il lieve calo complessivo del continente americano, sono giunte anche da oltre oceano; gli Stati Uniti, infatti, hanno segnato un incremento  del 3,8%, portando a 1,574 il valore delle esportazioni reggiane.

In evidente contrazione, invece, gli scambi con la Cina: il valore delle esportazioni, infatti, è sceso del 13,4%, associato ad una rilevante flessione anche delle importazioni, che da 1,1 miliardi sono scese a 899 milioni.