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A Villa Minozzo mostra di libri d’artista e reading di poesie

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A Villa Minozzo mostra di libri d’artista e reading di poesie

Negli ultimi anni la Scuola Primaria di Villa Minozzo ha contato con la collaborazione di professionisti esterni per affiancare alle attività didattiche percorsi sulle arti e incontri con specialisti da diverse discipline.

Una scelta fortemente sostenuta non solo dalla dirigenza scolastica ma anche dai maestri che affiancano le lezioni “speciali” proposte con cadenza settimanale ai bambini e alle bambine delle diverse classi della scuola.

Tra queste, un laboratorio che si è snodato in un itinerario ripreso quest’autunno e che di anno in anno ha avvicinato i piccoli al libro come forma creativa di narrazione e, al contempo, di pratica con diverse sperimentazioni legate al “fare”, dalle più semplici operazioni di piegatura, ritaglio, incollatura fino a quelle meno consuete, soprattutto oggigiorno, di pittura e disegno libero, di incisione e stampa artigianale, di rilegatura e di composizione dell’immagine.

L’idea di questi laboratori nasce dalla collaborazione della scuola con il Parco Nazionale Appennino Tosco-Emiliano Mab per un ragionamento di matrice creativa sulla natura e sull’ambiente circostante e dall’esperienza in campo editoriale e sul libro d’arte di Elisa Pellacani, convinta sostenitrice dell’utilità del “pensare in forma di libro” come esercizio per lo sviluppo non solo delle tecniche necessarie alla pratica artistica ma anche all’espressione di mondi interiori molto personali: “Se l’esercizio dell’arte può produrre effetti fantastici sulla persona, fare un libro vi aggiunge alcuni parametri costruttivi che possono essere un’ottima palestra per lavorare anche su contenuti e idee a cui può essere difficile dar forma perché vengano comunicati. Si tratta di una metodologia che affianca all’osservazione del mondo circostante - e alla sua rielaborazione attraverso sperimentazioni coi materiali – la libertà di interpretarne aspetti che dalla narrazione arrivino a un approccio più intimistico, direi poetico, cioè che consideri come il soggetto vive, vede e immagina qualcosa che invece lo accomuna a tutti gli altri. Soprattutto per i bambini di quest’età è un’esperienza molto importante poter passare dalla parte ideativa a quella realizzativa con strumenti anche semplici, facilmente ripetibili quando da soli, ma con un approccio assolutamente fisico con i mezzi e i materiali a disposizione. Lo sforzo di eseguire qualcosa secondo alcune indicazioni tecniche rafforza lo spazio lasciato alla propria capacità rappresentativa ed esecutiva, fa emergere la consapevolezza dei limiti tra l’immaginare e il fare, sviluppa progettualità creativa e aiuta a relazionarsi con gli altri”.

Condividere l’apporto creativo a un progetto collettivo è quello che si è svolto nei laboratori degli anni precedenti, e due grandi libri, uno di cartone e uno con le pagine ritagliate in legno, dipinti e lavorati insieme, erano lo scenario in cui si interpretavano storie, due enormi leporelli che già nelle sue illustrazioni raccontavano l’idea di luoghi, storie, vicende.

Venerdì 22 marzo dalle 14 e fino alle 16, in Biblioteca a Villa Minozzo, si espongono invece una serie di libri di piccolo formato che i bambini e le bambine delle classi seconda, terza e quinta hanno appena finito di elaborare. Nel laboratorio che da quest’inverno si è appena concluso si sono proposte tre diverse tipologie di struttura di libro, in modo che ogni classe lavorasse su una stessa idea ma sempre svolgendola come ognuno meglio ritenesse. Ci sono una serie di libri stretti e lunghi, in cui le pagine sono un aprirsi di foglie tra cui sono nascoste innumerevoli creature, e bacche, e frutti: dalla grandezza dell’albero, al dettaglio di chi vive ognuna delle parti che la compongono. Poi ci sono dei pieghevoli su carta tinta a mano e stampati con piccoli timbri che gli autori si sono scambiati dopo averli incisi. “Una stanza nel bosco”, “L’albero è un universo” alcuni dei titoli che si sono scelti: il tema che ha accompagnato tutto è il laboratorio è il bosco, o meglio, la relazione tra noi e il bosco, gli alberi, gli esseri che lo vivono. L’avvicinamento al mondo della metafora, del simbolo e all’uso di parole che non raccontino solo di forma narrativa ha reso più facile la scrittura libera con cui ognuno ha scritto un proprio componimento, alcuni inseriti tra le pagine, altri ad accompagnare un libro tutto disegnato.

Le pagine sono invece di stoffa nel libro blu di una delle tre classi in cui un bosco polimaterico conduce a una casa, su una collina, e una luna gialla pure di stoffa unisce le copertine al corpo del libro. Una serie di piccole foglie in carta verde sono state incollate e altre chiome di alberi sono state dipinte ad acrilico cercando di proporre più linguaggi espressivi e rapportarsi con diversi materiali.

Le tre edizioni, una quarantina di libri manufatti simili eppure così diversi tra loro, si espongono nella Biblioteca di Villa Minozzo con un incontro con gli autori e le autrici venerdì, alle ore 14. Sono attesi il Sindaco di Villa Minozzo, la Dirigente scolastica, i maestri e Pellacani.

Verranno lette le poesie che sono state scritte durante il laboratorio, con le quali le parole, così disarmanti, a volte divertenti, accompagnano i disegni e la fisicità dei libri in mostra.

La mostra conta con la collaborazione del Comune di Villa Minozzo e del patrocinio del Club per l’Unesco di Carpineti, nella celebrazione di due giornate importanti quali quella dedicata alla poesia e quella delle foreste, “con gli occhi della fantasia e con quell’imperfetta levità che sanno avere i bambini”, ha spiegato Pellacani. “Coltivarla e vederla sbocciare è un gioco serio ma molto accattivante”.