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Emanuel Ferrari (Csx): “Sorpreso del comunicato di Nadia Vassallo”

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Emanuel Ferrari (Csx): "Sorpreso del comunicato di Nadia Vassallo". 

"Sinceramente resto un poco sorpreso del comunicato di Nadia Vassallo. Mi capita spesso in questi giorni di telefonare alle persone che hanno dato una disponibilità a entrare in lista. A livello personale, e anche nel caso specifico, è sempre un dispiacere dire dei no".

Emanuele FErrariCosì il candidato sindaco al Comune di Castelnovo per il centro sinistra, Emanuel Ferrari, risponde a Nadia Vassallo, consigliera comunale di Castelnovo ne’ Monti - gruppo Castelnovo ne’Cuori, che ha dichiarato di aver ricevuto il no a concorrere con la lista di centro sinistra.

“Ma un candidato sindaco – spiega Ferrari - non fa scelte su base esclusivamente personale. Sono valutazioni ampie, con numerose persone e incontri, decisioni che nascono per ragioni di equilibrio e coesione del gruppo che si sta formando e cercano di immaginare non solo il presente del lavoro da fare, ma anche il futuro, il dopo elezioni".

"Mi sorprende questo proporsi di Nadia - conclude Ferrari - a tutti gli schieramenti in nome di un civismo che non fa distinzioni tra programmi, idee, valori e prospettive di sviluppo del territorio. Il nostro manifesto politico è a disposizione da dicembre e sarà approfondito e arricchito in questi mesi. Non credo sia lo stesso del centro destra. Ma allo stesso modo auguro a Nadia di trovare la strada per esprimere la sua passione civile e politica, continuando nel dialogo che anche in questi ultimi cinque anni ha mantenuto, seppure da punti di vista a volte divergenti, nel lavoro del consiglio comunale".

2 COMMENTS

  1. Queste righe mi riportano alla mente la stagione o periodo in cui, nella formazione delle liste, si sentiva non infrequentemente parlare di “indipendenti di sinistra”, quali candidati che gravitavano in quell’area politica, pur non essendo presumibilmente iscritti ad alcuno dei suoi partiti, il che conferiva a mio modesto vedere un significato abbastanza improbabile, o comunque poco comprensibile, al termine “ indipendenza”.

    Mi chiedevo in buona sostanza che senso avesse il definire come indipendenti figure chiamate semmai ad “allinearsi”, ossia condividere “programmi, idee, valori e prospettive di sviluppo del territorio” (mutuando il concetto qui riportato), e dunque chiamate di fatto ad uniformarsi alle decisioni prese dai partiti della sinistra, tanto da domandarsi come potesse trovare spazio e materializzarsi tale loro “indipendenza”.

    Sarebbe stato forse più conforme, e rispondente, anche nei confronti degli elettori, identificare detti candidati come espressione della sinistra, alla pari degli iscritti, ancorché tali non lo fossero (andando sempre indietro con la memoria, a quei tempi, che io ricordi, il termine “civismo” era poco o nulla in uso, e penso sia poi subentrato per attenuare in qualche modo i contraccolpi della sopraggiunta antipolitica).

    Io non so se gli attuali “civici” siano assimilabili o riconducibili agli “indipendenti” di allora, ma qualcosa è verosimilmente cambiato, perché all’epoca la politica era piuttosto forte e poteva dunque “imporsi” sugli indipendenti delle proprie fila, mentre oggi quella forza si è indebolita e se una personalità civica non segue sempre la linea del partito di riferimento, possiamo sentirci dire che all’interno della squadra coesistono sensibilità diverse.

    Una volta, probabilmente, il pluralismo di intuizioni e punti di vista, all’interno dello stesso schieramento, non era visto con gran favore, ma ora si ha l’impressione che trovino “accoglienza” anche figure non sempre “allineate”, se qualificano ulteriormente la lista, che verrebbe anzi arricchita dalle diverse “sensibilità” (per dire come la nostra bella lingua consenta di adeguare lessico e linguaggio all’evolversi delle situazioni).

    P.B. 12.04.2024

    • Firma - P.B.