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Messa in sicurezza del territorio: gli interventi in Appennino reggiano

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Messa in sicurezza del territorio: gli interventi in Appennino reggiano

La Regione ha fatto il punto su undici mesi di lavoro per la per la messa in sicurezza del territorio, a poche settimane dal primo anniversario dai drammatici fatti del maggio 2023. Entro questo mese partiranno 7 importanti cantieri da oltre 5 milioni di euro, dei quali 6 finanziati dal Pnrr per 4 milioni e 600 mila euro.

In Appennino, gli interventi di consolidamento e messa in sicurezza delle frane coinvolgono gli abitati di Camporella, nel comune di Ventasso (330mila euro); l’abitato di Roncovetro, nel comune di Canossa (400mila); la frazione di Predolo, nel comune di Toano (secondo stralcio da 300mila euro); la località Cà del Merlo, nel comune di Carpineti (2° Stralcio da 380mila euro).

Un intervento di consolidamento riguarda anche il dissesto che coinvolge il Rio della Costa, nel territorio di Villa Minozzo (290mila euro).

Ancora lungo il Tresinaro e i suoi affluenti prenderanno il via interventi di sistemazione di alcune sezioni dell’alveo e di consolidamento spondale (420mila euro). Infine, le opere da 2,9 milioni per la riduzione del rischio idraulico del Torrente Tresinaro a protezione degli abitati di Scandiano, Casalgrande e Rubiera.

Dai primi interventi urgentissimi sugli argini dei fiumi ai lavori di consolidamento dei versanti in dissesto a ridosso degli abitati, fino al miglioramento delle condizioni di deflusso dei corsi d’acqua. Si continua a lavorare senza sosta nei territori colpiti dall’alluvione dello scorso maggio: nel complesso. Sono 402 i cantieri in capo all’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile che interessano le province colpite di Ravenna, Forlì -Cesena, Rimini, Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia. Di questi, 130 sono già stati completati, 158 quelli in corso e 114 in progettazione. Il tutto per un investimento totale di circa 343 milioni di euro, tra somme urgenze, urgenze, programmazione regionale anticipata e programmazione da altre fonti.

A Reggio Emilia

Gli interventi di somma urgenza

L’Ufficio territoriale di Reggio Emilia dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile ha concluso 2 interventi per cui era soggetto attuatore sia all’interno dei Piani dell’Ocdpc (ordinanza del capo Dipartimento di Protezione civile) 992/23, sia all’interno dell’ordinanza n. 6 del 25/08/2023 del Commissario straordinario alla ricostruzione nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche (importo di 3 milioni e 55mila euro). L’intervento più grosso (per 3 milioni) si è svolto a Baiso, e ha riguardato la frana di Cà Lita, riattivatasi in seguito agli eventi meteo dello scorso maggio.

Gli interventi urgenti: frane e torrenti

Ci sono poi 14 interventi urgenti – su movimenti franosi che coinvolgono abitazioni e viabilità, e su torrenti e rii – per i quali l’Ufficio territoriale è soggetto attuatore all’interno dell’ordinanza n. 8 del 28/09/2023 del Commissario; l’importo complessivo è di 6 milioni e 650mila euro. Tutti sono in progettazione, si presume l’avvio per giugno 2024.

Questi interventi hanno come obiettivo il consolidamento dei versanti, la messa in sicurezza di abitati e versanti, il ripristino di opere idrauliche danneggiate.

Programmazione anticipata

Inoltre, con la programmazione anticipata (FSC, ministero Ambiente-Difesa del suolo RER, ordinanze capo Dipartimento di Protezione Civile, Piano triennale dell’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile) in provincia di Reggio Emilia sono presenti 34 interventi (tra consegnati, in corso e ultimati) per quasi 34 milioni di euro. In totale, parliamo di 50 interventi per 9 milioni e 739mila euro