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Munarini (CSI): “Lo sport educa ancora? “

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Munarini (CSI): "Lo sport educa ancora? "

In questi giorni si sono riscontrati alcuni spiacevoli episodi che hanno visto coinvolte società sportive, atleti (bambini, ragazzi e adulti) e genitori sui vari campi sportivi. Episodi violenti che il Presidente del CSI di Reggio Emilia, Alessandro Munarini (nella foto), condanna fortemente.

"Questi fatti violenti mi portano a condividere un ragionamento su un aspetto più generale che riguarda lo sport come fattore di educazione alla vita e a chiedermi se lo sport educa ancora. Attraverso di esso si impara a rispettare se stessi, i compagni, gli avversari e l'arbitro"

"I primi, assieme all’allenatore, condividono un percorso di fatiche, gioie e delusioni in un concetto di gruppo/squadra dove l’aiuto reciproco è alla base del conseguimento di risultati. Gli avversari sono importantissimi, in quanto rendono testimonianza del reale valore sportivo contro i quali si deve cercare di essere “più   forti” portando loro il massimo rispetto. L’arbitro è colui che verifica e accerta che le regole vengano rispettate e bisogna accettare il suo responso. Lo sport inoltre ci insegna a vincere ma anche a saper perdere. Questa cosa tradotta nella vita di tutti i giorni, ci fa capire come comportarci nelle varie situazioni che essa ci riserva”.

“Detto tutto ciò - continua Munarini - rimane la grande domanda: perché nello sport e, in modo particolare, nel mondo del calcio avvengono questi episodi? Viviamo in un momento storico caratterizzato da guerre, violenze fisiche e verbali di ogni genere, ingiustizie e soprusi. Forse, facciamo esplodere le nostre frustrazioni nelle competizioni sportive, dando loro un valore di competitività assoluto e cercando uno sfogo di fronte all’impotenza nei confronti delle avversità quotidiane?”

“Come CSI non possiamo accettare tutto questo, non dobbiamo accontentarci e tantomeno fermarci. Dobbiamo continuare a credere nei nostri valori e divulgare il nostro credo, iniziando dalle piccole cose di tutti i giorni. Abbiamo il dovere di dare segnali di serenità e gioia di compiere gesti e azioni concrete che rendano testimonianza di quanto sia importante il rispetto di tutto ciò che facciamo e, prima di tutto, quello verso l’uomo, la persona, l’individuo”

“Il CSI – conclude Munarini - continuerà sempre di più a fare formazione e a cercare di divulgare i nostri valori. Tutto questo perché ritengo che solo attraverso un lavoro di formazione, di incontri, di ragionamenti possiamo dare risposte concrete a chi crede nei valori dello sport e soffre quando essi vengono minati da episodi che non hanno nulla a che fare con quest’ultimo. Dobbiamo farlo tutti assieme, lavorare come gruppo, come una squadra: solamente in questo modo possiamo andare lontano, verso la realizzazione dei nostri valori”.