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La sfida dei talenti: dal Cattaneo alle Olimpiadi Siemens – Foto e Video

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Sfida avvincente e altamente tecnologica per gli studenti delle classi quinte (5F e 5F1) dell'indirizzo Articolazione Automazione del Cattaneo-dall’Aglio che, avvalendosi della collaborazione della 5G dell'indirizzo Informatica e Telecomunicazione e della classe 4D dell'Istituto Nelson Mandela, stanno costruendo un ponte tra uomini e macchine, ma anche tra diverse capacità umane, rendendo il mondo del gioco, e forse quello più grande esterno ad esso, un po' più raggiungibile per tutti. Partecipano, infatti, alle “Olimpiadi dell’Automazione” di Siemens, un contest nazionale che pone le basi per interrogarsi sul futuro dell'automazione e della robotica nel campo ludico ed educativo.

Olimpiadi dell’Automazione: un palcoscenico per il futuro

Organizzate da una delle più grandi multinazionali del settore, le Olimpiadi dell’Automazione sono riconosciute dal Ministero dell’Istruzione e del Merito nel ‘Programma nazionale della valorizzazione delle eccellenze’ e come attività valida per i ‘Percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento’ (PCTO). Il concorso non solo è una competizione, ma un vero e proprio teatro di sperimentazione per le menti più brillanti del nostro paese. L’obiettivo principale è quello di offrire agli studenti e docenti delle scuole tecniche e professionali l'opportunità di confrontarsi con il mondo dell’automazione e dell’Industria 4.0. Questo non solo arricchisce il loro percorso formativo, ma consente anche un’immersione profonda nelle tecnologie che definiscono il concetto di Industria 4.0, promuovendo una comprensione avanzata e un’applicazione pratica delle stesse. È qui che gli studenti sono chiamati a misurarsi con la realtà del mondo tecnologico, mettendo alla prova le loro capacità di innovazione e problem solving in un contesto altamente competitivo e stimolante.

Scacchi e robotica: quando il gioco incontra l’ingegneria

Quest'anno, i ragazzi si sono spinti oltre, creando un robot in grado di giocare a scacchi. Il progetto include una scacchiera equipaggiata con fotocamere e sensori, e un braccio robotico programmato per rispondere alle mosse degli avversari umani. Nel descrivere il progetto, il professor Nicola Carpanoni, supportato dai colleghi Mirco Casini e Andrea Gaetani, ha sottolineato come il progetto ha anche risvolti inclusivi: "Partecipiamo regolarmente a queste competizioni. Due anni fa, ci siamo concentrati su un sistema di controllo degli accessi con mascherina e Green Pass. Quest’anno, abbiamo deciso di combinare il nostro interesse per gli scacchi con la robotica, sviluppando un'interfaccia che permettesse anche a chi ha limitazioni fisiche di giocare, facilitando l'uso attraverso comandi semplici su dispositivi touch o addirittura vocali."

Sfide e collaborazioni: un progetto ambizioso

Il professore Andrea Gaetani, referente d'indirizzo e responsabile del laboratorio automazione, insieme al professore Mirco Casini, aggiunge dettagli, illustrando l'evoluzione del progetto: "Abbiamo una storia di successi alle spalle, con piazzamenti eccellenti negli scorsi anni. Quest'anno, il nostro obiettivo è stato particolarmente ambizioso, mirando a integrare robot collaborativi che possono interagire in tutta sicurezza con gli esseri umani in un contesto di gioco." Questi robot sono programmati con sofisticate barriere software che prevengono qualsiasi rischio durante l'interazione.

"Una novità appena messa a punto è l'introduzione di un sistema di visione artificiale che permette al robot di 'vedere' e reagire alle mosse degli scacchi senza la necessità di un comando umano," prosegue Gaetani. "Questo non è solo un esercizio tecnico, ma una vera sfida di programmazione e integrazione di sistemi che i nostri studenti hanno affrontato con entusiasmo, lavorando anche da casa."

"I due istituti, così come gli studenti da casa propria, hanno potuto lavorare insieme al progetto ed accedere alle apparecchiature fisicamente situate nel Laboratorio Automazione (ad esempio al braccio robotico che si vede in foto) grazie all'infrastruttura basata sulla rete SINEMA" aggiunge il professor Casini.

Oltre la tecnologia: un impegno educativo e comunitario

Per il lato professionale meccanico del Mandela, il referente del progetto è il prof. Fabio Vasirani, mentre per la classe dell'indirizzo telecomunicazioni, il referente è il prof. Fabrizio Silvetti. Gaetani sottolinea con orgoglio l'interazione tra gli istituti, un punto di forza del progetto. "Abbiamo instaurato una sinergia con l'Istituto Mandela, che ha contribuito con componenti realizzati tramite stampa 3D, dimostrando così che, anche se la competizione è importante, lavorando insieme possiamo raggiungere risultati superiori rispetto a quelli che ogni singolo individuo potrebbe ottenere da solo."

"Siamo estremamente orgogliosi dei nostri ragazzi. Non si tratta solo di studiare per ottenere un diploma, ma di imparare per arricchire e valorizzare se stessi. Questo ha portato a una soddisfazione personale che va oltre i risultati accademici, toccando un livello di realizzazione personale che raramente si raggiunge attraverso il solo percorso scolastico" conclude il professor Gaetani.

Il termine ultimo per la presentazione dei progetti è fissato per il 10 maggio, con i risultati che verranno annunciati a fine mese. A loro va il nostro più grande in bocca al lupo.