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Sindacato Cupla: lettera aperta a tutti i candidati Sindaco nei Comuni della Provincia di Reggio Emilia

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Riceviamo e pubblichiamo
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Il CUPLA Coordinamento Unitario Pensionati Lavoro Autonomo con questo documento vuole dare il proprio contributo ad un momento molto importante della vita democratica del nostro Paese; quello della partecipazione popolare alla scelta dellaclasse dirigente che amministrerà i nostri Comuni per i prossimi cinque anni.
Ricordiamo che sono 31 i comuni della provincia interessati, compreso il comune capoluogo.
Le problematiche inerenti la terza e ancora di più la quarta età sono sotto gli occhi di tutti e, anche se non vengono affrontate sufficientemente a livello di comunicazione, incidono pesantemente sulla vita di almeno un quarto della popolazione e su moltissimi familiari impegnati nella loro assistenza, direttamente come caregiver (coniuge, figli, nipoti) o indirettamente per il loro accompagnamento alle visite ed al disbrigo delle più varie pratiche burocratiche.
Ma è anche vero che molto spesso i nonni costituiscono uno strumento di welfare diretto di tante famiglie giovani, in particolare per l’assistenza e la cura dei nipoti, ma a volte anche per aiutarli quando sono disoccupati. Tuttavia quello che vorremmo ricordare è che gli anziani non sono solamente persone ormai obsolete da sopportare con spirito caritatevole, ma sono anche una risorsa preziosa sia di conoscenza ed esperienza e, non dimentichiamolo, di contributo al PIL nazionale.
Ci limitiamo a suggerire ai futuri amministratori di ricordarsi di coinvolgere costantemente i cittadini (anche i pensionati !) sulle scelte e sulla verifica dei progetti messi in campo per contrastare quella che riteniamo una tendenza negativa attualmente presente: quella delle decisioni prese solo dagli “addetti ai lavori”. Comprendiamo benissimo che oggi la gestione dei servizi alla cittadinanza e le sfide legate alla transizione ecologica e tecnologica abbiano bisogno di conoscenze approfondite, ma siamo convinti che i risultati migliori si ottengono solamente con il coinvolgimento e il convincimento dell’intera società e non soltanto con l’intuizione di qualche “genio”.
Da ultimo vorremmo ricordare, come ci ha suggerito Mons. Paglia con la sua prolusione del 22 febbraio scorso, che è la prima volta nella storia che si presenta l’invecchiamento strutturale della società e che siamo tutti chiamati a capirlo e possibilmente a trarne il massimo di opportunità senza viverlo come iattura!