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Derubare il futuro di un bambino annientando la busta paga dei genitori

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Esistono molti modi per togliere il futuro dei nostri figli. La bestialità di farli saltare in aria è quanto di più becero abbiamo assistito in queste ore. Ma, tra i modi che ci propone la cronaca di ogni giorno, c'è anche l’assistere alla svuotamento dei potere di acquisto dei loro genitori togliendo loro il lavoro e la dignità. Gli autori del primo crimine avranno, si spera, una “identità” e ne risponderanno alla giustizia dello Stato. Gli “spettatori” del secondo disastro semplicemente allargheranno le braccia e daranno la colpa ad altri, sopra di loro, indicando figure “nebulose” e "impersonalizzate" che nessuno porterà mai davanti ad un Tribunale.

Il secondo scenario è quanto accade in Grecia (e credo che non si fermerà solo a quel Paese). Il destino di quella nazione temo fortemente sia già stato scritto tempo fa e non credo affatto ad un miracoloso colpo di reni, che distolga dal volo nel baratro. Le banche greche non hanno più accesso ai finanziamenti in Bce perchè non rispondono più ai requisiti di capitalizzazione; ora la liquidità viene assicurata solo dalla Banca Centrale Greca, ma non è illimitata. La scelta di tornare alla dracma è per quel paese l’unica via di uscita.

Questi scenari rispondono a disegni non casuali… Vedi ad esempio il fatto che si stanno affacciando in Grecia investitori con molta liquidità a disposizione, pronti ad acquistare gli asset delle imprese pubbliche che potrebbero essere a breve privatizzati e prezzi stracciati. Stesso discorso faranno le imprese private, acquistate per quattro soldi perché portate al default. Non credo che in Italia la prospettiva potrebbe assumere contorni diversi.

La Grecia, dopo due anni di “tentennamenti”, ora è un “boccone” digeribile…. L'Italia è ancora troppo “indigesta”. Ma se lasciamo il tempo sufficiente alla dismissione totale degli investimenti esteri nel nostro paese, ecco che anche noi diventeremo “sacrificabili” nel breve termine.

Alludo al fatto che gli investitori esteri nel 2011 possedevano il 48% del nostro debito pubblico; ad inizio 2012 la percentuale era scesa al 37%. Alludo ancora alla recente comunicazione della fuoriuscita di depositi di stranieri dalle nostre banche; meno 16% su base annua. Miliardi che sono usciti sia dai nostri titoli sovrani che dal nostro sistema finanziario privato. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti. Non c’è stata alcuna inversione di tendenza…. anzi il rischio contagio della fuoriuscita Grecia da Eurozona varrà ad accelerare il processo di dismissione di asset italiani. Per non parlare poi degli effetti catastrofici che sono direttamente collegati al downgrade dei nostri istituti bancari.

Non voglio tediare ulteriormente con questi dati, invito solo ad una riflessione. Se in Europa non viene presa una forte decisione nei prossimi giorni, che valga ad invertire la rotta di questi ultimi anni, il ritorno alla lira sarà l’unica via percorribile. E la richiesta del nostro Governo di creare una rete di garanzia europea sui depositi bancari non deve essere ulteriormente commentata; ognuno la valuti come meglio crede. Gli effetti del ritorno alla lira saranno catastrofici, in termini di svalutazione del potere di acquisto della nuova moneta sovrana ed in termini di dipendenza da importazioni di materie prime, energia e prodotti agroalimentari. Non è certo auspicabile, ma quali altre vie ci saranno lasciate? E quante famiglie italiane dovranno vedere annientato il futuro dei loro figli perché non potranno assicurargli una preparazione qualificata? Per assicurare ai loro figli l'autentica forza che davvero fa paura ai potenti: la conoscenza.

 

7 COMMENTS

  1. L’ennesimo articolo catastrofico, basta solo leggere il titolo che ti fa venire depressione. Ma a cosa servono questi articoli???

    (DC)

    —–

    Ad essere letti. Non è obbligatorio che Lei lo faccia. Ma permettere che la redazione possa proporli e che altri possano consultarli si chiama democrazia.

    (red)

  2. Non ho capito bene se i primi due commenti vogliono essere soltanto provocatori o se pensano che bisogna nascondere certe verità o certe previsioni per stare meglio. Ma forse chi li ha scritti vede la situazione attuale con molto entusiasmo per la loro personale situazione, beati loro. Però guardatevi attorno per favore.

    (Elio Bellocchi)

  3. La signora Rossella ha centrato l’obiettivo. Ed io personalmente la ringrazio per aver dato, assieme alla redazione, un grosso contributo alla società. Oggi, essere troppo ottimisti vuol dire non vedere la realtà e quindi cadere nel baratro senza aver minimamente provato a reagire. L’uscita dall’euro potrebbe essere la strada giusta ma chi garantisce che non ci saranno penali pesanti? Con la lira si ripresenterebbe la necessità di un’economia “chiusa”, tutta concentrata sull’agricoltura, perchè l’Italia scarseggia di materie prime… e per l’industria necessitano proprio queste… Quale prospettiva avrebbero le aziende metalmeccaniche e siderurgiche? Spostarsi all’estero sulla scia di molte che già se ne sono andate? Anche l’agricoltura sarebbe in difficoltà perchè molte zone agricole sono state cementate e i parchi sono avanzati… Il terziario, poi, dovrebbe ridursi, perchè è quello che fa corona agli altri 2 settori. Cosa faranno i nostri figli per sopravvivere? E dire che fino a pochi anni fa avevamo tanto bisogno di manodopera straniera! O era tutto un artificio per fare crollare il sistema?

    (L.D.)

  4. Quando già stanco, “con omnia mea me cumporto” come tutti addosso, attraversi consapevole le insidie di un campo minato, sotto un bombardamento che ormai dura da anni, sentire “warnings” che dicono che la meta è il baratro se non ti metti a correre, se ci credi, io non ci credo, puoi solo affidarti alla scaramanzia. Per favore…. non facciamo sforzi inutili a capire l’evidente.

    (mv)