Riceviamo e pubblichiamo.
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Il regime delle quote latte, istituito dall’Unione europea nel 1984 e previsto fino al termine della campagna lattiera 2014/2015, tendeva ad equilibrare la produzione europea di latte bovino assegnando a ciascuno stato membro un quantitativo nazionale garantito. Il quantitativo nazionale garantito (con una stima iniziale sbagliata) viene ripartito fra tutti gli allevatori, che possono, pertanto, produrre la quantità di latte loro assegnata senza incorrere nel "prelievo supplementare" (chiamato erroneamente “multa”) per la quantità prodotta in esubero.
Al fine di evitare possibili sovrapproduzioni, passibili di multa, i produttori possono cautelarsi affittando quote non utilizzate da altri produttori. Al termine della campagna lattiera (che va dall'1 aprile al 31 marzo successivo) l’Agenzia per le erogazioni in agricoltura (Agea) effettua la compensazione nazionale tra il latte prodotto in esubero e quello non prodotto rispetto alla quota posseduta. A seguito di questi calcoli, l’importo corrispondente all’esubero totale nazionale viene versato nelle casse dell’Unione europea mentre le somme versate in eccesso vengono restituite totalmente o parzialmente ad alcuni produttori, sulla base di criteri di priorità stabiliti dalla legge.
Nella campagna produttiva 2012-2013 l’Italia non ha superato il plafond produttivo assegnatole dall’Ue. Agea, a differenza di quanto accaduto negli anni precedenti, non ha richiesto i versamenti in denaro ai produttori per procedere successivamente ai rimborsi ma ha fermato il prelievo.
Per quanto riguarda la provincia di Reggio Emilia, la decisione di Agea comporta che circa 2 milioni di euro rimarranno nelle casse dei caseifici, chiamati ad anticipare, per conto dei loro produttori, il prelievo dovuto in caso di sforamento del plafond produttivo individuale.
Ho pertanto presentato un’interrogazione alla giunta regionale per sapere a quanto ammonta la somma trattenuta dai caseifici in tutta l’Emilia-Romagna e per conoscere le modalità e i tempi in cui tale somma verrà restituita ai produttori di latte, a partire da quelli reggiani. La Regione dovrà prevedere rimborsi per quelle aziende agricole costrette a ricorrere all’affitto di quote latte non utilizzate da altri produttori del territorio.
(Fabio Filippi, Pdl)
Insomma, io non so se tutti se ne rendano conto ma questa Europa è un danno continuo: cosa ci dà e cosa ci ha preso? Provino tutti a rispondere a questa domanda, senza farsi suggerire le risposte dall’apparato politico.
(Marco)