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Endorsement di Iva Zanicchi per Stefano Bonaccini

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Aldo Cazzullo sul Corriere fa una lunga intervista all'Aquila di Ligonchio Iva Zanicchi in occasione dei suoi ottant'anni che si compiono il 18 gennaio.

Fra i tanti ricordi familiari della sua Vaglie e della sua carriera, tra i quali i rifiuti agli approcci sessuali di Alberto Sordi e Walter Chiari, alla domanda su chi voterà alle prossime elezioni regionali risponde: "Io di sinistra non sono, ma guardo le persone. Ho visto in tv la Borgonzoni e non mi è piaciuta. Questo Bonaccini ha governato bene. Perchè non riconfermarlo?"

E' un bell'endorsement per il candidato del centro sinistra che la Iva nazionale, con la sua solita schiettezza, non ha voluto tacere.

Del resto molti personaggi dello sport e dello spettacolo hanno espresso la stessa preferenza, andandosi a sommare ai molti amministratori di centro destra della Regione che hanno fatto la stessa cosa.

27 COMMENTS

  1. Evidentemente la Sig.a Zanicchi da molto tempo manca da Ligonchio oppure da vario tempo non percorre alla guida le strade di questo nostro territorio montano. Analogamente (vista l’età) non conosce o non si è posta il problema della realtà “ostetrica” presente nei nostri territori (chiusura del Punto Nascite e di altri servizi), altrimenti non si sarebbe mostrata così entusiasta dell’operato del Presidente uscente. Dice che la Bergonzoni non le è piaciuta (giudizio fondato su che basi? lo sa solo Lei), mentre invece il Presidente uscente ha governato bene (torno a ribadire che la Sig.a Zanicchi evidentemente trascorre la maggior parte del suo tempo in altri luoghi dell’Emilia, non certo in montagna). Mi stupisce che il giornalista che l’ha intervistata non si sia astenuto da farle certe domande. Di solito le interviste si preparano prima e (maliziosamente) mi verrebbe da pensare che se la Sig.a Zanicchi avesse manifestato simpatia per la Lega, magari non le chiedeva le sue intenzioni di voto, ma la squadra di calcio che secondo Lei vincerà il campionato. Infatti cosa c’entrino le intenzioni di voto durante un intervista per gli 80 anni lo sa solo il giornalista che ha condotto l’intervista.
    E’ proprio vero che …”Tutto fa brodo!”
    Tanti auguri alla Sig.a Zanicchi e Buon lavoro al giornalista

    Dott.Cavana

    • Firma - Dott.Cavana
    • E’ significativo che il Dott.Cavana, il quale dal suo intervento sembrerebbe criticare la scelta della Sig.ra Zanicchi, non conosca neppure l’esatto cognome della candidata della Lega in Emilia Romagna. Il cognome della Signora in questione è BORGONZONI ma (giustamente) nessuno l’ha mai vista nè sentita: gira per l’Impero e fa sentire il suo verbo il solo Re (nudo) Salvini.
      …e per fortuna che scegliamo le persone e non i partiti.
      Viva l’Italia, viva l’Emilia Romagna e viva il Punto Nascita.

      Fred

      • Firma - Fred
  2. La persona Iva Zanicchi ha il grande dono della onestà culturale, della schiettezza e sa riconoscere la capacità delle persone senza farsi condizionare dal l’ambiente . Irruento, focosa ma saggia ed amabile.

    CONSULENTE

    • Firma - CONSULENTE
  3. Mi ha deluso questo exploit della signora Zanicchi e personalmente ritengo che non sia con la superficialità di un ragionamento come questo che si possono trarre indicazioni di voto attendibili, salvo essere già predisposti. Proprio qui in montagna parlare di buon governo regionale è quantomeno fuori luogo ma per chi ci viene ogni tanto e non ha problemi economici certe sfumature possono sfuggire. Lo spopolamento dei nostri territori deriva da politiche poco attente ai mondi poco popolati come il nostro ed ha radici profonde, nutrite da un interesse direttamente proporzionale alla quantità di voti ottenibili. Il male è nazionale ma non si può dire che la nostra rossa regione si sia distinta o prodigata per cercare di risolvere il problema. I risultati sono evidenti e anche in funzione di questo contesto lo sbandierato buon governo non lo vedo. Al fatto che la Borgonzoni non sia piaciuta alla Zanicchi dopo averla vista in Tv posso contrapporre che chi ha avuto rapporti diretti con l’attuale presidente, e parlo di Cicogne e Comitato contro contro la discarica di Poiatica, non ne ha certo il ricordo di persona attenta, disponibile e comprensiva, piuttosto lo ha di una persona indisponente e boriosa. Siccome c’ero, posso confermarlo. Ognuno comunque ha il diritto di esprimere il proprio parere, poi saranno i lettori a valutarne liberamente la qualità.

    Antonio D. Manini

    • Firma - Antonio D. Manini
  4. Questa volta è andata tutto sommato bene al leader della Lega, che si è preso del “pifferaio magico” ma gli è stata almeno risparmiata la qualifica di “fascista” – tanto usata dai suoi più acerrimi nemici – forse perché Cecco non lo ritiene tale, o forse perché, più in generale, i suoi oppositori si sono accorti che quell’epiteto, a lui incessantemente rivolto da parecchio tempo, non sta affatto in piedi, né fa più tanta presa nel sentire comune, e anzi in non pochi sono ormai stanchi di sentirselo dire, al punto da pensare che “i pifferai magici” stiano invece sull’altro ed opposto versante politico, rispetto a quello di Salvini, e non me ne voglia poi “CONSULENTE”, ma riguardo a quanto egli scrive penso che il voto, atto molto importante della vita democratica, vada espresso con meditata ponderatezza, piuttosto che con irruenza e focosità.

    P.B. 20.01.2020

    P.B.

    • Firma - P.B.
    • Difatti, caro P.B., il Salvini sceso in piazza a Milano il 14 Ottobre 2014 assieme a Forza Nuova nel corteo contro gli immigrati, con i cartelli “Ebola No Grazie”, forse era un ologramma. E anche quello che si allea e prende come riferimento politico Marine Le Pen, dichiaratamente fascista, forse è un ologramma. Magari anche il Salvini che non ha mai preso le distanze dal suo compagno di partito Borghezio, dichiaratamente nazifascista, è un ologramma. Insomma, sarà anche come scrive lei che il Salvini fascista “non fa più tanta presa nel sentire comune”, ma direi che qualche indizio forse c’è…

      Andrea

      • Firma - Andrea
  5. Caro Fred, poco hai capito del mio commento. Innanzi tutto non ho criticato la scelta della Sig.a Zanicchi; ho solo detto che evidentemente da molto tempo non viene in montagna perchè altrimenti si sarebbe accorta di quale cambiamento hanno fatto i nostri territori rispetto a solo 20 anni fa. Ho ritenuto sottolineare l’inopportunità della domanda “elettorale” in occasione dell’80° compleanno della cantante (non c’azzecca nulla, penso). Inoltre poco mi preoccupa se si scrive Borgonzoni o Bergonzoni, come non mi preoccupa sapere con quante C si scrive Bonaccini, perchè sulla mia scheda elettorale di C non ce ne sarà nessuna!
    Sereno….un saluto. Fred? Buscaglione?
    Bello non sapere con chi si sta argomentando!! Buon lavoro
    Dott..Cavana

    • Firma - Dott.Cavana
    • Il Dott. Covanna è come sempre molto modesto: “poco hai capito del mio commento”, senza neanche prendere in considerazione di essere stato lui ad esprimersi male. Tant’è che anche io ho interpretato il suo commento nello stesso modo di Fred…

      Andrea

      • Firma - Andrea
  6. Andrea (l’avvocato di Fred) (basta il nome, il cognome non esiste) legge ed interpreta tanto bene i commenti che sbaglia anche il suo interlocutore (non so se esista il Dott.Covanna; non sono io, comunque!). e dire che mi sembrava di aver spiegato in termini bassi bassi le mie perplessità circa l’opportunità di certe domande alla Sig.a Zanicchi. Ma evidentemente il basso e l’alo sono termini relativi.
    Colgo l’occasione per chiedere a R.S.(altro fantasma, che scrive senza avere il coraggio di mettere nome e cognome,) per favore mi manda documenti o altro in cui si attesti che la Lega vuole privatizzare la sanità emiliano-romagnola, perchè questa notizia mi giunge nuova. Io ho lavorato in Lombardia e Veneto ed esistono realtà sanitarie eccellenti sia pubbliche che private convenzionate. Forse ho perso qualche pezzo per cui esorto R.S. ad aggiornarmi sui deeisderi dela Lega in merito alla sanità emiliano-romagnola. Ringrazio anticipatamente.
    Dott.Cavana (non Covanna!)

    • Firma - Dott.Cavana
  7. Stamattina, sulle pagine di un quotidiano locale, la riconferma del Governatore uscente veniva anche motivata, da parte di chi auspica e pronostica un tale esito del voto regionale, con la fede incrollabile degli emiliani nella sinistra, al punto che gradirebbero parecchio l’eventuale ritorno sulla scena politica del Partito Comunista Italiano (il che sarà anche vero, ma un qualche dubbio potrebbe venire riguardo a quest’ultima previsione, visto che la storia sembra aver dato inequivocabilmente torto alla suddetta ideologia).

    E’ in ogni caso possibile che succeda quanto sopra pronosticato dai simpatizzanti della sinistra, ma io non conterei troppo sulla immutabilità delle cose – ossia, nella fattispecie, l’ineluttabile permanenza della sinistra alla guida della nostra Regione – perché anche la “questione Craxi” pareva destinata a rimanere perennemente nel dimenticatoio, cioè nell’oblio in cui ha cercato di confinarla in tutti questi anni quella sinistra da sempre ostile ai socialisti, e a quel loro leader, salvo che poi, quasi all’improvviso, è arrivata una “svolta”.

    Una svolta che ha per così dire “cambiato le carte in tavola”, dal momento che l’anzidetta ostilità verso i socialisti è stato di fatto bocciata dai tantissimi apprezzamenti cui stiamo assistendo in questi giorni nei confronti di Craxi, al quale vengono riconosciute da più parti incontestabili doti di Statista, mentre i suoi acerrimi “accusatori” di allora sembrano “ammutoliti”, e forse “masticano amaro” per essere stati sonoramente sconfessati, o per essere stati colti di sorpresa, nel senso che non si aspettavano che il “vento cambiasse”.

    P.B.

    • Firma - P.B.
  8. Andrea potrebbe anche allungare il suo elenco di presunti “fascisti”, perché almeno una volta, nel corso di questi anni, sono stati definiti tali, oltre a prendersi dei razzisti, xenofobi, ecc…, quanti hanno espresso e difeso idee come patriottismo, identità, famiglia, ecc…., ossia un insieme di valori considerati di destra, e per questo disconosciuti ed avversati da quella sinistra che non ammette opinioni diverse dalle proprie “verità”, e che ci avrebbe verosimilmente portato ad una sorta di pensiero unico dopo che Tangentopoli aveva segnato la fine dei partiti “concorrenti”, salvo che poi entrò inaspettatamente e fortunatamente in campo il Cavaliere, a sparigliare le carte e a “riaprire i giochi” (con grande disappunto ed irritazione dei “politicamente corretti” che semmai pensavano di aver definitivamente rimosso ogni rivale ed antagonista politico).

    P.B. 22.01.2020

    • Firma - P.B.
    • Pur rispettando le idee di chiunque, noto che, come spesso accade, P.B. risponde fischi per fiaschi. Io non ho fatto nessun elenco, ma mi sono riferito ad un solo esponente politico (peraltro tirato in ballo in primis da P.B.), argomentando le mie ragioni con fatti certi e verificabili, avvalorati peraltro in tempo reale dalla patetica pagliacciata del citofono.
      Altrettante argomentazioni non noto (forse perché sono difficili da trovare?) nella risposta di P.B., che si rifugia di contro nel consueto refrain vittimistico Salvinian Berlusconiano, alimentando ancora una volta il solito sterile dualismo divisivo destra/sinistra, così pieno di luoghi comuni. A ognun, le proprie conclusioni, per quanto mi riguarda passo e chiudo.

      Andrea

      • Firma - Andrea
  9. A proposito del “refrai vittimistico” di cui scrive Andrea, dopo i “clamorosi” errori della sinistra nei confronti di Craxi, e la ingiusta “demonizzazione” di Berlusconi, si vorrebbe probabilmente stendere un velo di silenzio su quel passato piuttosto scomodo per la sinistra, frutto “avvelenato” di una stagione “forcaiola” che non fa certamente onore alle normali regole del garantismo (mentre io credo che quanto accaduto allora vada ricordato per un po’ di tempo ancora, posto che il presente non può essere reciso dal passato).

    Anche perché proprio quel passato dovrebbe aver insegnato qualcosa alla sinistra, e farlo tuttora per quanti semmai allora non avevano ancora l’età – e l’esperienza, in ragione dell’anagrafe – per comprendere bene gli eventi politici, ma pare invece che non sia così, e valga invece il proverbio del “non c’è il due senza il tre”, visto che un vento “forcaiolo” sembra essersi alzato anche nei confronti del leader leghista (che insieme ad altri due nomi fa parte dell’elenco citato da Andrea nel suo precedente commento).

    P.B. 24.01.2020

    P.B.

    • Firma - P.B.
  10. Bettino Craxi, fiero socialista antifascista europeista segretario dello PSI partito fratello del SPD maggiore partito della sinistra tedesca, sta agli antipodi politici del destrorso nazional- sovranista antieuropeista sollevatore di bambini e suonatore di campanelli Matteo Salvini culo e pataglia con la fascistoide Le Pen con la quale si è apparentato in Europa.
    Cecco

    Cecco

    • Firma - Cecco
  11. Egregio Sig. Cecco, io non ho fatto alcun accostamento politico fra le tre personalità da me richiamate, ma ho semplicemente evidenziato il vento “forcaiolo” che periodicamente si alza in seno alla sinistra, contro gli avversari politici di turno, alla faccia del garantismo che dovrebbe invece albergare, ed abbondare, nelle fila di chi ad ogni piè sospinto si dichiara e proclama alfiere della democrazia.

    Ha poi fatto bene il Sig. Cecco a ricordare il PSI di allora, ossia della segreteria Craxi, quale “partito fratello del SPD maggiore partito della sinistra tedesca”, ma ha dimenticato di dire una cosa alquanto importante, e cioè che quella di Oltralpe era socialdemocrazia, cioè qualcosa di diverso da quella sinistra italiana che si dimostrò piuttosto ostile nei confronti di Craxi (volendo usare un eufemismo),.

    Quella sinistra italiana che cercò di mettere fuori gioco il “fiero” Segretario socialista in modo abbastanza improprio – per usare anche qui un eufemismo – privando così il nostro Paese di un grande Statista, come anche i più riluttanti si vedono ormai costretti a dover ammettere, seppure a “denti stretti (e cercò di metterlo fuori gioco nonostante egli guidasse un partito fratello del SPD, come scrive Cecco)

    P.B. 24.01.2020

    P.B.

    • Firma - P.B.
  12. Forse la musica del piffero di quel vecchio arnese Comunista Padano di Salvini (che ora svolge il ruolo del PCI nel compito di destabilizzare l’Europa e l’occidente democratico a favore della Russia del suo amico Putin già capo del KGB sovietico), può condizionare le persone anche in perfetta buonafede. Ma le cronache del tempo parlano chiaro: Il vento forcaiolo e giustizialista è un prodotto Doc della Lega su cui ha costruito le proprie fortune, e si e alzato per la prima volta in Parlamento nel marzo del ’93 in piena Tangentopoli, quando un deputato leghista ha sventolato un cappio all’indirizzo dell’allora Presidente del Consiglio socialista Giuliano Amato. E per chi avesse qualche dubbio sulla storia, le cronache di Bibbiano ci dicono coma la Lega sia forcaiola ora come allora.
    Cecco

    Cecco

    • Firma - Cecco
  13. Egregio Sig. Cecco, c’è chi da allora ha rivisto i propri giudizi nei confronti di Craxi, riconoscendone la statura politica, e chi invece persiste nella propria “ostilità”, specie in casa di quella sinistra che mal digeriva ed avversava il Riformismo craxiano, e alla quale non dispiaceva affatto di vederlo raffigurato con gli stivali stile Ventennio.

    E’ peraltro quella sinistra cui la Storia ha dato torto, a detta dei più, ma che tuttavia non vuole ammettere il proprio errore nei confronti del Leader socialista – il quale aveva invece visto giusto, come oggi gli viene ampiamente riconosciuto – al punto da non inviare una propria delegazione ad Hammamet nel ventennale della sua morte.

    P.B. 25.01.2020

    P.B.

    • Firma - P.B.
  14. I conti da regolare fra social-comunisti PSI-PCI, storici alleati di sinistra prima nel Fronte Nazionale poi nelle Amministrazioni Locali ecc. comprese quelle montane (salvo eccezioni) come tutti ben ricordano, sono affar di lor signori e Cecco non ci mette il becco. Amen
    Cecco.

    Cecco

    • Firma - Cecco
  15. Egregio Sig. Cecco, i socialisti sono stati notoriamente parte della tribolata storia del nostro Paese, sin da fine Ottocento, e dunque per un tempo lunghissimo, durante il quale non sono stati certamente esenti da limiti ed errori – e sono arrivati a dividersi non una sola volta, quando al proprio interno le correnti di pensiero sulla linea politica divenivano tra loro differenti e reciprocamente incompatibili – ma sono rimasti sempre e perennemente garantisti, ossia mai “forcaioli.

    Se non sbaglio, Sig. Cecco, mi sembrava che il tema su cui abbiamo confrontato i nostri punti di vista, fosse per l’appunto il garantismo, e non i rapporti PSI-PCI sul piano locale, che andrebbero semmai trattati considerando pure quelli che riguardarono allora il livello nazionale, né può essere dimenticato che proprio Tangentopoli, con la “questione Craxi”, ha scavato un solco abbastanza profondo tra le due culture politiche, e aperto una nuova pagina nei loro rapporti.

    P.B.

    • Firma - P.B.