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“Turismo, faccenda non semplice”

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In questi giorni è ripreso sulla stampa locale il dibattito sull'affluenza dei turisti nel nostro territorio, tema di sicuro interesse per una zona come la nostra che vede impegnati sia i singoli operatori sia le amministrazioni.

Siamo ormai consapevoli che per essere sempre appetibili lo sforzo deve essere massimo e bisogna saper individuare con anticipo come si trasforma il fare vacanze, cosa assai difficile poiché i fattori variabili sono di anno in anno diversi tra di loro.

Anche se sul nostro territorio questi cambiamenti avvengono con velocità meno frenetica, il rischio di perdere potenzialità è comunque elevato, quindi non possiamo avventurarci in facili giudizi o in proposte che appaiono più come semplici palliativi che non serie proposte (come illuminare la Pietra di Bismantova o sperare che il caldo faccia aumentare le prenotazioni) o riversare sempre le responsabilità sugli operatori del settore che credo stiano facendo il meglio per essere competitivi sia sui prezzi (anche se qualcosa si può migliorare), sia garantendo prodotti a livello dei grandi centri commerciali o delle città capoluogo.

Penso che nessuno abbia la ricetta magica, ma mi permetto ugualmente di fare alcune considerazioni in merito. Ad ogni presentazione del bilancio preventivo continuiamo a sottolineare che proporre sempre le stesse iniziative (Pasqua ne' Monti, Sotto il segno del leone, Frescaspesa) quasi con gli stessi artisti e con lo stesso canovaccio non significa innovare la proposta, ma rimanere fermi rispetto all’offerta turistica. Dobbiamo avere più fantasia e forse anche più coraggio nella proposta e partire a fare programmazione a settembre per essere pronti con un programma annuale già a Natale (occasione nella quale si potrebbe fare cose mai realizzate come i mercatini).

Certamente scontiamo anche carenze strutturali, come la mancanza di un campeggio, sicura attrattiva per famiglie che non vogliono o non possono usufruire degli alberghi, o di quel famoso albergo al centro Coni che da quasi sette anni stiamo aspettando e che, oltre a essere utilizzato come ostello della gioventù, poteva e doveva essere il centro di attrazione per il turismo sportivo.

Tutto questo non avrebbe risolto tutti i problemi delle vacanze nel nostro Comune, ma rappresenta potenzialità inespresse, come l’assenza di una pro–loco o il pratico fallimento del Cento commerciale naturale.

Anche la disponibilità finanziaria è necessaria per poter effettuare eventi o garantire condizioni migliori per andare incontro alle esigenze sia del turista che degli operatori, e purtroppo (forse per esigenze di bilancio) la nostra Amministrazione stanzia troppo poco sul capitolo ”Promozione e sviluppo del territorio”.

Sono convinto che questa scelta vada modificata e sostenuta e che, se pure il tema è serio e difficile, non possiamo continuare questo dibattito ogni anno per poi constatare che abbiamo perso altro terreno.

Auspico che da settembre si inizi a progettare del nuovo, partendo dal definire in quale modo Castelnovo ne' Monti possa svolgere il ruolo di paese turistico, di centro commerciale e di servizi senza penalizzare né l’una, né l’altra vocazione.

(Robertino Ugolotti, consigliere comunale Lista civica)

9 COMMENTS

  1. Serve un piano di rilancio di tutto il turismo montano
    Robertino Ugolotti ha ragione quando afferma che il vecchio modo di far turismo a Castelnovo ne’ Monti non serve nè alla montagna nè al capoluogo della montagna.
    Si dimentica spesso che turismo deve significare non solo un bell’ambiente, magari lontano dalla calura. Turismo significa anche crescita del reddito nel territorio dove si ritiene di dover investire. A questo si aggiunge la stagionalità che complica le cose.
    Va apprezzato l’invito a farne un tema da pianificare con una visione almeno triennale e con l’intento di farne oggetto di approfondita discussione.
    Castelnovo può ancora essere la porta di accesso ai comuni del crinale e alla vocazione turistico-ambientale della nostra montagna? Si se si pianifica con obiettivi ambiziosi e di alto valore.
    E’ vero che tante piccole cose ne fanno una grande, ma è altrettanto vero che tante piccole cose sparse nel territorio montano non lasciano alcun segno, nè positivo nè negativo.

    (Marino Friggeri, consigliere Comunità montana)

  2. Turismo a Castelnovo
    Chi ha la pretesa di intervenire pubblicamente, dopo aver esposto tutte le lagnanze di rito che da anni ci raccontiamo, sarebbe opportuno che facesse qualche proposta concreta, così capiremmo meglio, noi elettori, qual è la differenza tra ciò che fanno gli attuali amministratori e quelli che stanno oggi all’opposizione e che aspirano a diventare maggioranza. Non se ne può più di tirare in ballo la programmazione, che Ugolotti vuole breve e Friggeri lunga e “alta”. Vorremmo discutere di IDEE NUOVE, ma purtroppo anche localmente va di moda il teatrino della politica cioè il NULLA, IL VUOTO!!!

    (Giuseppe Bottazzi)

  3. Proposta
    Gentile Bottazzi, lei mi sembra troppo pessimista sulle possibilità della politica. Sono certo che, magari, l’istituzione di un’apposita commissione o l’apertura di un tavolo di concertazione sul turismo potrebbe essere la definitiva soluzione del problema! (Ovviamente bisogna far seguire la memorabile definizione del @CNew York Times#C su certe istituzioni italiane: “Un gruppo di svogliati selezionato da un gruppo di incapaci destinato al disbrigo di qualcosa di inutile… “). Di mio aggiungo solo: e stipendiati attraverso i denari di tutti i cittadini.

    (Commento firmato)

  4. Confronto di idee e proposte
    Mi spiace, sig. Bottazzi, se per lei costruire un nuovo campeggio o far funzionare un albergo per dei giovani o fare una promozione in grado già a dicembre di invogliare le persone a scegliere di trascorrere le ferie da noi invece di andare in Trentino o nell’Appennino modenese perchè l’offertà turistica è migliore non siano proposte concrete o siano il vuoto. Io sono intervenuto dicendo che la soluzione non può essere illuminare le Pietra o dare la colpa agli operatori commerciali; comunque le sono grato per il suo intervento, credo utile confrontarmi con le sue proposte, nella speranza di costruire le condizioni per un’alternativa migliore di quella che queste amministrazioni ci propongono.
    Cordiali saluti.

    (Robertino Ugolotti, consigliere di opposizione “Lista civica per Castelnovo Monti”)

  5. Turismo a Castelnovo: una risposta al sig. Ugolotti
    Vede, Sig. Ugolotti, quando io le dico che le sue sono proposte “vuote” e lei continua ostinatamente a dire costruiamo un campeggio, un albergo ecc. dovrebbe dire chi lo costruisce. Pensa che lo debba costruire il Comune? E con quali soldi a scapito di quali servizi primari? Non è più il tempo dell’economia statale, siamo entrati anche noi montanari nell’economia di mercato! Quindi prima di lanciare proposte trite e ritrite e vaghe dovremmo cercare di capire qual è il prodotto turistico che meglio si adatta al territorio e può essere fonte di reddito e risposta di occupazione per la gente del posto. Certamente non si possono ripercorrere strade già segnate dal fallimento. Ma la domanda a cui dovremmo rispondere è: quanto rappresenta il turismo a Castelnovo? Forse il reddito di un caseificio equivale a quanto produce tutto il movimento turistico castelnovese.
    PS: Al Sig. che dice che sono pessimista rispondo che sono REALISTA.

    (Giuseppe Bottazzi)

  6. Il deserto
    Negli ultimi anni c’è stato uno spopolamento di giovani, che preferiscono andare altrove “soprattutto d’estate”, per cercare e di sicuro trovare divertimenti e intrattenimenti. Su questo credo che siamo del tutto d’accordo. La politica del turismo per gli anziani che si è cercato di portare avanti in tutti questi anni sta dando i suoi frutti; per l’amor del cielo, va bene che gli anziani abbiano a disposizione strutture e privilegi, ma credo che si siano perse di vista le esigenze dei ragazzi…
    Non vi stupite se il commercio va male, non vi stupite se alla sera, soprattutto durante la settimana, Castelnovo sembra deserta. Non ci vuole tanto a capire che sono i giovani che spendono e fanno girare l’economia e sono loro che dobbiamo cercare di fare restare in montagna. Ci vorrebbero un po’ meno discussioni inutili e un po’ più di inventiva. Si era parlato di organizzare una notte bianca e alla fine è’ stata proposta “la mezza notte bianca… “… Che vergogna.. C’era anche sul giornale la mezza notte bianca”… O si fa o non si fa, perchè la mezza… Allora: o ci si dà una mossa alla veloce o resteremo indietro.

    (Mattia Rontevroli)

  7. Come si chiama?
    Mi togliete una curiosità? Perchè su tutto il materiale promozionale si parla della “Frescaspesa”, mentre su diversi quotidiani locali si continua a leggere “il Frescospesa”? Secondo me la versione “mascolinizzata” del nome è orrenda, e non ha senso. Magari sono off-topic ma vorrei sapere se qualcun’altro lo ha notato.

    (Commento firmato)

    —–

    @CNotato. Per quanto ci consta il nome corretto è “Frescaspesa”. Concordiamo col nostro lettore circa l'”orrendezza” (o come si dice) della versione maschile.

    (red)#C

  8. Su turismo e giovani
    Il tema è importante e se ne dibatte da anni: cosa fare per fare arrivare turisti giovani a Castelnovo? Ovviamente a lamentarsi di più dell’andamento attuale sono proprio i giovani, come dimostra l’intervento di Mattia. Però potremmo anche considerare la cosa sotto prospettive diverse: è chiaro che chi è giovane vorrebbe un turismo di giovani perchè così potrebbe trovare “divertimenti e intrattenimento” senza spostarsi da “casa”. Però non mi sembra che siano i giovani a far girare l’economia di una località: almeno per quanto mi riguarda (e non sono nemmeno più un teen ager) di gran soldi in tasca da far girare non ne ho. Secondo me un qualsiasi 60enne ne ha di più. Allora mi chiedo: se davvero Castelnovo fosse il posto ideale per i vecchi, da un punto di vista puramente economico non varrebbe la pena specializzarsi davvero in un turismo che offra loro tutti i servizi che necessitano? Dopotutto, se guardiamo gli indici di crescita della popolazione, gli anziani non mancheranno mai: sarebbe insomma un investimento sicuro. Quello che voglio dire in definitiva è: se ci sono anziani non vediamolo come una dannazione. Bisogna però lavorare perchè almeno ci sia un ricambio tra i frequentatori dell’Appennino dai capelli grigi, perchè l’anziano, per definizione, non è eterno. Un’ultimissima considerazione: non ci si può lamentare che ormai il turismo sia principalmente “mordi e fuggi”: non è una tendenza solo dell’Appennino ma globale: si fanno soprattutto giretti di tre-quattro giorni, magari spostandosi.

    (B.Side)

  9. Turismo vero…
    Sono veramente convinto che il nostro Appennino abbia tantissime potenziali risorse per lo sviluppo turitico, che però, purtroppo, risultano essere nascoste o poco usufruibili. Nelle nostre montagne ci sono siti bellissimi e consiglio a chi non l’ha mai fatto di visitarli approfonditamente (montanari compresi… ).
    Da qualche anno, per motivi di lavoro, abito in città e mi trovo a parlare delle bellezze dei miei posti con amici “pianzani”: purtroppo emerge spesso la solita problematica della VIABILITA’! Se un cittadino qualsiasi di Modena, Reggio o Parma desiderasse andare in montagna troverebbe sicuramente più appetibile visitare il Trentino… Non solo per i servizi offerti ma anche per la “variante strada”. Infatti, se ci pensate bene, per esempio da Reggio ci vuole lo stesso tempo ad andare a Civago che andare sulle Alpi… Sviluppato il settore viario, inoltre, andrebbero investiti soldini da parte dei Comuni e della Comunità Montana (agevolazioni per i privati e interventi strutturali). Questa ritengo sia l’unica strada percorribile. Per creare lavoro, prima bisogna INVESTIRE e poi tirarsi su le manichine… C’è poco da fare, è una regola fissa… anche nel settore turistico!
    Speriamo che qualche santo in paradiso ci ascolti…

    (Commento firmato)