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Roberto pro Athos: “L’Enza non è più lo stesso!”

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"Credo che l'articolo di Nobili intendesse fare riferimento ad un problema più ampio che riguarda tutto il tratto dell'Enza". Così ci scrive Roberto Pagani, assessore alle attività produttive, agricoltura, sport e politiche giovanili del Comune di Vetto in merito ad un nostro articolo (vedi).

L'amministratore vettese difende la posizione del collega di giunta (vicesindaco) Athos Nobili, che aveva parlato, in un pezzo pubblicato su un quotidiano reggiano del quale è corrispondente, di fenomeni siccitosi particolarmente vistosi in quest'estate 2007 e degli effetti causati sul "mare" di Vetto, cioè il fiume Enza.

"Basta osservare il 'nostro fiume' in questi giorni - afferma Pagani - nei tratti sia precedenti la rocca che nei tratti a valle. E' innegabile: non è più
l'Enza di un tempo!". E ancora: "L'articolo in questione, se non ricordo male, parlava anche di rigagnoli naturali che sgorgano dalla parete rocciosa di fronte alla rocca, ormai inesistenti.... colpa della centrale?".

Allargando il discorso, prosegue nella sua disamina l'assessore vettese: "L'evoluzione del pianeta e l'innalzamento delle temperature sono un dato di fatto, noi possiamo fare tutte le battaglie politiche che vogliamo, possiamo continuare a screditarci l'un l'altro, enfatizzare o minimizzare i problemi a seconda dei rispettivi 'interessi', ma la sostanza non cambia. Non sarà la nevicata abbondante del prossimo febbraio (se mai ci sarà) a risolvere il problema".

Sipario: "Sarebbe bello poter tutelare il 'nostro fiume' e garantirgli sicura vita anche per i prossimi decenni... ".

2 COMMENTS

  1. @RMa le notizie… diamole al completo#R
    @RRingraziamo l’assessore Pagani per il cortese intervento.
    Abbiamo ancora sottomano l’articolo in questione, a firma del vicesindaco giornalista, e, se le parole hanno un senso, aggiungiamo alcune considerazioni.
    Si vuole affrontare il tema del cambiamento climatico? Bene, allora si citi un fiume. Quale? L’Enza. Ottimo. Rilevando che cosa? L’abbassamento delle acque. Perfetto. E dove notare che le acque dell’Enza si sono abbassate? Giustappunto un tratto in cui il livello del torrente è calato. Ineccepibile. Dei 93.000 metri di estensione del fiume, allora, quali chiamare in causa? Esattamente alcuni metri compresi tra i 400 in cui l’acqua, da poche settimane, è per metà deviata per la nuovissima centralina idroelettrica. Ma questo significativo particolare è omesso: volenti o nolenti, è la principale causa dell’abbassamento di quello che è stato definito “il lago della Rocca”. E’ questa la notizia.
    La prova? Si chiuda il canale della centrale idroelettrica e il lago della Rocca tornerà a salire, anche senza i rigagnoli d’acqua che calano dalle parti rocciose, che in quanto tali, possono ben poco.
    Dati alla mano, anche per l’anno in corso, i dati della siccità sono i medesimi del 2003 e del 2005. Anche allora si parlò della scomparsa del lago della Rocca?
    Oltre alla naturale preoccupazione per il cambiamento climatico, condividiamo con l’assessore Pagani il fatto che non è il caso di difendere “interessi” di sorta e che quindi le notizie vadano date al completo.

    (Gabriele Arlotti)#R