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Violenza sulle donne / Tamburini: “Il programma presentato era incompleto, occorre fare prevenzione, educazione”

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Federico Tamburini
Federico Tamburini

Riceviamo e pubblichiamo.

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Io sono un uomo e sono contro tutte le violenze sulle donne. La violenza di genere non è solo l’aggressione fisica di un uomo contro una donna ma comprende vessazioni psicologiche, persecuzioni, ricatti economici, minacce, violenze sessuali. Perpetrate dall’uomo contro la donna in quanto donna che a volte sfocia nel femminicidio.

E’una violenza diffusa in tutto il mondo direttamente e strettamente legata alla strutturale disparità sociale, economica e di potere tra uomini e donne.

Io sono contro e questa decisa consapevolezza deve cancellare ogni idea di complicità tra la minoranza dei violenti e la maggioranza degli uomini. Va combattuta a tutto campo.

Chiarito l’aspetto più importante della questione che attiene al sistema di valori di cui ognuno di noi è portatore vorrei brevemente commentare l’ordine del giorno presentato in Consiglio Comunale dal gruppo “Castelnovo insieme” e motivare non solo l’astensione ma le prese di posizione in relazione al corpo del documento.

Gli ordini del giorno presentati da questa maggioranza quando non hanno riguardato temi e scadenze tecniche sono sempre stati caratterizzati dalla riproposizione meccanica di documenti in  fotocopia che sono sempre pervenuti o dal Partito Democratico o dal gruppo dirigente di Reggio che manda su il testo e bisogna farlo approvare in Consiglio. Anche in questo caso il documento ha fatto o farà  il giro di tutti i comuni guidati dal PD (quasi tutti) per essere approvato possibilmente all’unanimità. Noi non ci stiamo alla subalternità culturale dell’agenda  di questa amministrazione che non brilla ne’ per autonomia decisionale ne’ per propositività ma si adegua alle scelte e prioprità di altri. Pertanto  siamo abituati a criticare il documento nelle parti che non ci convincono.

Abbiamo apprezzato il documento nella fase descrittiva del fenomeno della violenza sulle donne  e nell’assoluta necessità di tutelare i diritti delle donne al pari dei diritti umani universali.

Abbiamo espresso forti perplessità quando la famiglia viene identificata come luogo dove si consuma la violenza ( ed è vero) ma non viene presa in considerazione quando si tratta di attivare meccanismi di educazione e di manutenzione delle relazioni che si pongano come punti saldi nella prevenzione della violenza sulle donne.

L’aver identificato sul tema delle risposte concrete alle donne che subiscono violenza la “ Casa delle Donne” di Reggio che peraltro svolge meritoriamente la propria funzione, è coerente ma prende in esame solo una parte del problema, cioè la situazione in cui la violenza si è già manifestata per cui occorrono giustamente luoghi accoglienti e soggetti esperti e preparati. Ma abbiamo segnalato che non si può prescindere da un profondo ed innovativo progetto di prevenzione  poiché per la donna può essere o essere stata oggetto di violenza, ma noi dobbiamo pensare di lavorare perché mai più  possa essere ancora  vittima di questo crimine. E allora abbiamo criticato la carenza di proposta nel campo della prevenzione che per noi assume la stessa rilevanza dell’accoglienza.

I soliti tavoli proposti finiscono spesso in grandi discussioni che non portano benefici concreti e invece occorre rimettere sotto i riflettori il rapporto uomo-donna e far si che gli uomini partecipino con le donne ad un percorso innovativo dove attraverso la conoscenza ed il confronto nasca un nuovo tipo di relazione tra uomini e donne. Perché se è vero che è con la relazione tra donne che si esce dalla violenza attraverso una forma di “ accoglienza che è sentimento” è altrettanto probabile che attraverso una nuova relazione tra uomo e donna che si può cercare di eradicare il punto d’origine della violenza maschile. Non sono soltanto le donne a potere e dovere parlare della violenza maschile.

E’ altrettanto vero che affrontare la violenza maschile con la repressione, che è pur irrinunciabile,  non è sufficiente ed occorre inventare  nuove forme di prevenzione che partendo dal basso ed in modo trasversale possano progettare una soluzione definitiva nel tempo.

In questo ambito le istituzioni devono sviluppare nuove sensibilità e innovare l’azione di sostegno a queste nuove forme di relazioni indispensabili all’emancipazione del rapporto   tra uomo e donna. La violenza per essere combattuta e fermata va in primo luogo riconosciuta e, ancor più fondamentale, detta.

Di tutto questo non c’era traccia nell’ordine del giorno che abbiamo considerato insufficiente ed insoddisfacente nella parte delle proposte concrete per aggredire il tema della violenza maschile sulle donne: da qui la scelta dell’astensione. Ricordo che astenersi non significa essere contro, ma ritenere insufficiente il contenuto dell’ordine del giorno per gli obiettivi che si propone.

Sulla Fondazione Don Zanni segnaliamo  di aver caldeggiato e sostenuto da sempre questo speciale “progetto montanaro” che ci auguriamo possa portare presto a compimento  la realizzazione del la struttura per l’accoglienza delle donne in difficoltà. Lo sosterremo sempre con determinazione.

Ho già commentato a sufficienza  la nota  critica di “ Castelnovo insieme” ricordando che ci sono i verbali della seduta del consiglio a testimonianza delle mie precisazioni  a disposizione dei cittadini. Ma forse Alice, Francesca, Nuccia, Mirca, Lucia hanno partecipato ad un altro consiglio o erano distratte.

(Federico Tamburini, "Persone e montagna")

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6 COMMENTS

  1. “Ordine del giorno che abbiamo considerato insufficiente ed insoddisfacente nella parte delle proposte concrete per aggredire il tema della violenza maschile sulle donne”. Mentre si resta in attesa di aggredire il tema della violenza maschile sulle donne, le donne aggredite si arrangiano? Belle parole ma le donne bisognose subito di un aiuto materiale sa di cosa se ne fanno? Non è probabile, come lei scrive, che attraverso una nuova relazione tra uomo e donna si possa eradicare il punto d’origine della violenza maschile. E’ certo. Ma in attesa del futuro paradiso terrestre attualmente c’è il purgatorio e, troppo spesso, l’inferno.

    (Anna Maria Gualandri)

    • Firma - Anna Maria Gualandri
  2. Trovo che sia l’ennesimo atto di violenza contro donne inermi, con l’unica colpa di essersi innamorate dell uomo sbagliato. Credo che sia giunto il momento di smetterla e ricominciare a fare politica, questi sono mezzi squallidi per farsi la guerra tra politicanti e, come sta succedendo in tutta Italia, la cittadinanza soffre. Basta farsi la guerra, questo era un atto politico che andava fatto insieme senza nessuna recriminazione, avete dimostrato per l’ennesima volta che non siete in grado di confrontarvi e di aprirvi a un dialogo e chi ci rimette è la cittadinanza.

    (Katia Palladini)

    • Firma - KatiaPalladini