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Sulla sede ex consorzio agrario a Castelnovo ne’ Monti il pensiero di Simona Sentieri, consigliere M5S

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Simona Sentieri, consigliere comunale a Castelnovo ne' Monti per il M5S, ci scrive sul tema del futuro della ex sede del Consorzio Agrario in piazzale Matteotti.

simona

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Io credo che la cultura si faccia “facendo” cultura... sembra un gioco di parole ma in realtà è semplicemente un fatto certo. Io credo che sia indispensabile che un Comune incentivi e appoggi eventi culturali e trovi i finanziamenti non solo per incentivare lo sport e il turismo. La cultura porta turismo e crescita, bisogna saperla vendere... ma dove…??

In questo mio Comune di cui sono consigliera all'opposizione nel Movimento 5 stelle, posso dire in verità che la cultura è benevolmente osservata e l'assessore alla cultura è presente e disponibile. Io sono un'artista e so che gli artisti ci sono e sono presi più in considerazione rispetto la precedente amministrazione. Ma non ci sono gli spazi sufficienti per fare arte... e pochi soldi per la semplice manutenzione straordinaria in un Comune...

Per questo noi del M5S abbiamo appoggiato la vendita del vecchio immobile del consorzio agrario perchè troppo fatiscente e senza valore storico concreto che avrebbe comportato per il Comune stesso un tale sforzo economico che si poteva ripercuotere sui cittadini. Se l'immobile sarà venduto i soldi potranno servire a ristrutturare il fondo stradale, risanare strade periferiche come quelle verso Costa de' Grassi e il Casale-la Noce che sono tenute un po' come ultimi interventi. Oppure quei soldi potrebbero essere usati per ristrutturare in parte lo storico Palazzo ducale adatto ad accogliere eventi culturali e mostre che oggi così come si trova è un vero e proprio punto a nostro demerito. Abbiamo anche votato contro il progetto della  copertura del cortile interno della Biblioteca Crovi proposto dalla maggioranza perchè riteniamo che oggi ci siano interventi più urgenti e abbiamo votato contro la proposta di Ugolotti di trasformare il vecchio palazzo del consorzio in un centro multiculturale semplicemente per la stessa ragione, perchè ci sono interventi più urgenti. In secondo luogo credo che aprire un centro multiculturale nuovo quando abbiamo gli spazi in Palazzo ducale vuoti e chiusi su cui potremmo concentrarci, credo che sia un controsenso e poi crediamo che aprire un centro multiculturale in questa piazzetta del consorzio comporterebbe ulteriori problemi di carenza di parcheggio. La cultura va tenuta alta ma deve produrre proposte di lavoro come gestori, concorsi d'arte, e manutenere spazi multimediali destinati a corsi per impieghi e aggiornamenti, corsi e mostre di pittura, scultura e fotografia, incontri e relazioni di storia dell'arte. Noi crediamo che si debba sostenere una ristrutturazione del Palazzo ducale anziché quella del palazzo del consorzio agrario, perchè più adatto ad un futuro come centro multiculturale.

In caso non si vendesse il vecchio consorzio, come già proposto dalla maggioranza e da noi appoggiato ,credo che si potrebbe utilizzare l'area per una parte a parcheggio e per una parte integrando un piccolo parco con panchine con un sufficiente spazio per piccoli concerti all'aperto.

Con questo crediamo che la cultura vada spronata e mantenuta alta e oggi come oggi è già un successo resistere, cercando di tenere viva la scuola di musica, il teatro, la biblioteca.

Concordo con Ugolotti nel sogno di avere un nuovo centro multiculturale ma devo tornare coi piedi sulla terra e considerare che il mio Comune dovrebbe prima di tutto abbassare Imu e Tares per non impoverire sempre di più i propri cittadini e mantenere per ora a disposizione gli spazi già esistenti per gli artisti.

12 COMMENTS

  1. Le parole della consigliera di opposizione la dice lunga sul livello di interesse che suscita la conservazione dei beni e dei manufatti che danno identità e riconoscibilità ai luoghi e nei quali a nostra volta ci riconosciamo. Certo il consorzio non è il Colosseo ma lo stesso un edificio interessante che al pari degli alberi di via Bagnoli si è guadagnato un posto nel panorama di Castelnuovo Monti, capitale di una montagna un tempo dedita alla agricoltura.

    (Nardini A.)

    • Firma - Nardini a.
  2. Mettendo insieme questo articolo, col relativo commento, e i commenti che hanno accompagnato quello uscito il 4 aprile, sempre sulle pagine di Redacon, dal titolo “Trasformare l’ex-consorzio agrario in un laboratorio artistico-culturale”, mi sono fatto l’idea che siano tante e diverse le opinioni su quale destino assegnare all’immobile in questione, opinioni delle quali detti commenti rappresentano un eloquente spaccato… Si va da chi sembra volerlo conservare in mani pubbliche, aderendo quindi alla proposta della associazione “Vivere in montagna–Appennino 2.0”, perché riconosce la funzione che in tal modo potrebbe svolgere, ma individua nel contempo altre priorità da soddisfare, così che al momento non si dovrebbe investirvi risorse, a chi vorrebbe cederlo fin da subito per impiegare il ricavato in altri interventi, a chi ritiene più opportuno ricavarvi una piazza ed un parcheggio (con relativa demolizione dell’immobile, dobbiamo immaginare). Di fronte a questa molteplicità di pareri e di ipotesi, e pur esprimendomi senza conoscere il bilancio comunale, mi chiedo se non andrebbe valutata pure l’eventualità di “congelare” ogni decisione in merito, per una consultazione più ampia, che permetta di comprendere meglio quale possa essere il miglior destino della struttura, anche considerando il ruolo svolto da Castelnovo Monti nel contesto montano, e prefigurandone semmai anche quello futuro (onde evitare di privarsi di una struttura che potrebbe tornare utile alla intera comunità).

    (P.B., 12.4.2016)

    • Firma - P.B.
  3. Al sig. Nardini A. rispondo che la rimozione degli alberi di viale Enzo Bagnoli hanno comportato una spesa per ridurre un viale in maniera per me peggiorativa anche gravando sul bilancio del Comune. Per me era patrimonio del mio paese che abbelliva un viale che non possiede niente di urbanisticamente interessante e per di più gli alberi sono esseri viventi e non sono cose e noi crediamo che si potevano almeno conservare un certo numero di platani. Ma è un altro argomento. Il palazzo del consorzio agrario è una costruzione degli anni del fascio e come sapete allora fu costruito in periferia e non in centro urbano in una realtà in cui l’agricoltura era assai diversa. Non ha strutture interessanti e richiederebbe uno sforzo molto alto che si ripercuoterebbe sui cittadini, ma soprattutto crediamo che creare un polo culturale dispendioso poi da gestire sarebbe controproducente, ma crediamo che proporre uno spazio di relax e spazi di incontro e potenziare parcheggi sia più adatto al centro urbano. Se invece si venderà il ricavato potrebbe essere impiegato anche a ristrutturare il Palazzo ducale più adatto a diventare un centro policulturale e di valore storico molto più interessante. Al momento occorre assolutamente mettere in sicurezza il palazzo del consorzio perchè pericoloso e fatiscente e antigienico per presenza di ratti e credo che gli abitanti intorno non convivano con una bella presenza architettonica. In più oggi non ci sono soldi per poterlo recuperare pertanto o lo si vende o lo si demolisce. Accettiamo ogni tipo di proposta e soprattutto saremmo contenti se il cittadino volesse assistere alle riunioni di Consiglio che sono pubbliche nelle quali si discute pure di bilancio del Comune. Grazie.

    (Simona Sentieri artista)

    • Firma - simonasentieriartista
  4. Vivo a Castelnovo da 13 anni e appena arrivata notai la stonatura di quell’edificio e poi ne scoprii l’inutilitá, da cittadina profana sulle questioni economiche, pensando solo a cosa starebbe bene lì, propongo un piccolo spazio verde organizzato con panchine e giochi per anziani e bambini!

    (Simona)

    • Firma - Simona
  5. Vorrei fare alcune precisazioni su quanto discusso sino ad ora in Comune riguardo alle sorti dell’ex-consorzio. Per la prima volta si è parlato di alienazione dell’edificio durante il consiglio comunale del 19.6.2015 dove la giunta presentava il piano triennale di bilancio. La nostra posizione era stata di contrarietà e ben motivata anche su questa testata (http://www.redacon.it/2015/06/20/castelnovo-no-al-bilancio/), ma la giunta compatta votò il piano triennale la conseguente alienazione. Visionato il progetto di ricostruzione notammo due cose in particolare: per prima che sarebbe stata ridotta la cubatura totale edificabile nella nuova licenza di costruzione rispetto alla attuale in essere (cosa positiva vista la nostra propensione alla cementificazione zero) e poi che nel nuovo progetto venivano a ridursi i parcheggi pubblici esistenti (cosa che abbiamo considerato un disagio per la comunità). Considerando anche altri fattori quali lo stato di degrado dell’edificio, l’impossibilità per le casse comunali di metterlo in sicurezza o adibirlo ad altra funzione, la logica di costruzione dell’eventuale nuovo edificio con un basso impatto ambientale abbiamo chiesto alla giunta di approvare un nostro emendamento che obbligasse il nuovo proprietario a disponibilizzare i parcheggi interni alla struttura su richiesta del comune ogni qual volta lo si ritenesse necessario. Con questo emendamento abbiamo votato l’alienazione (che già era stata decisa) ottenendo quindi un servizio per la collettività. La prima gara è andata deserta ed ora la giunta prepara una ulteriore gara per la vendita. Nell’ultimo consiglio abbiamo votato la proposta della lista di minoranza “Progetto per Castelnovo” che impegnava il sindaco, nel caso che anche questa gara andasse deserta, a convocare una assemblea per aprire un dibattito pubblico con la cittadinanza per discutere un possibile utilizzo dell’edificio. Siamo ovviamente sempre favorevoli all’apertura verso i cittadini dato che noi stessi siamo entrati nelle istituzioni in qualità di portavoce dei cittadini e se necessario ci faremo promotori di una consultazione popolare, ma al tempo stesso dobbiamo essere realisti e capire che le finanze del Comune come ci è stato più volte detto non permettono un recupero della struttura. Le tasse sono già al livello massimo e sulla cultura ci sono già ingenti somme che vengono destinate al teatro ed altri eventi, quindi come chiaramente espresso dalla consigliera Simona Sentieri siamo ad un bivio ed uno spazio verde fruibile da tutti con annesso parcheggio potrebbe essere una valida risposta. Infine vorrei ricordare le parole del nostro sindaco durante l’ultimo consiglio che chiarivano al consigliere Ugolotti il perché non sia percorribile quanto da lui proposto: tutte le associazioni da lui messe insieme per il suo progetto avevano una disponibilità economica di 5.000 euro: cosa ci possiamo fare con questa cifra?

    (Genitoni Massimiliano, portavoce M5S Castelnovo ne’ Monti)

    • Firma - GenitoniMassimiliano-PortavoceM5SC.Monti
  6. Può essere che l’edificio dell’ex consorzio agrario sia “una costruzione degli anni del fascio e come sapete allora fu costruito in periferia e non in centro urbano in una realtà in cui l’agricoltura era assai diversa”, ma ciò non toglie che nei suoi quasi cent’anni di vita sia divenuto parte centrale dell’agglomerato urbano e abbia altresì “guadagnato un posto nel panorama di Castelnovo Monti”, tanto da rientrare tra quei “manufatti che danno identità e riconoscibilità ai luoghi”, per usare le parole del primo commento, e neppure vedo male il fatto che possa ricordarci il passato rurale di questi nostri posti. Quanto al non possedere “strutture interessanti” – considerazione che è probabilmente riferita all’interno dell’edificio – trattasi di aspetto sul quale non sono in grado di esprimermi, ma mi viene nondimeno da pensare che molti degli edifici di quell’epoca hanno ben resistito al trascorrere del tempo, come capita sovente di vedere in giro, il che fa supporre che siano di solida costruzione, tali cioè da essere ben recuperabili anche quando necessitano di un qualche ripristino. Cosa diversa sono invece i costi dell’eventuale sistemazione, che vanno ovviamente commisurati alla disponibilità economica, così come va prefigurato il “dispendio”, cioè l’onerosità, che comporterebbe il crearvi un polo culturale, ma anche il commento del “Portavoce M5S C.Monti” non mi sembra contrario ad approfondire ulteriormente la destinazione dell’immobile posto che, salvo un mio fraintendimento, condivide l’idea di “convocare una assemblea per aprire un dibattito pubblico con la cittadinanza per discutere un possibile utilizzo dell’edificio”, nel caso che anche la prossima gara andasse deserta (aderendo in tal modo ad una proposta della lista di minoranza “Progetto per Castelnovo”).

    (P.B., 14.04.2016)

    • Firma - P.B.
  7. Una cosa è  certa,  il degrado urbano dell’ex Consorzio, della casetta gialla a fianco e dell’ex Edelweiss sono insostenibili per un paese civile e invece si trovano in queste condizioni da decine di anni. Ora, non si pretendono gli investimenti fatti per il centro storico (dimostratisi poi commercialmente fallimentari) ma nemmeno l’abbandono totale è concepibile. L’area Piazzale Matteotti è bistrattata, considerata periferia da nascondere invece che da risanare, meriterebbe un po’ più di rispetto, di riconoscenza. Da anni sono attive 4 attività commerciali, il parcheggio libero e gratuito (almeno per ora) è  utilizzato per gli spostamenti in tutto il paese, ospedale compreso, quando via Dante non dispone di parcheggi disponibili. Andrà di nuovo all’asta, e se verrà venduto i soldi si utilizzeranno per soddisfare altre aree del Paese ma almeno si spera che il degrado si tramuti in miglioramento urbano. Se così non fosse però, se l’asta andasse di nuovo deserta è inaccettabile sopportare ancora questa ghettizzazione e si dovrà quindi alienare definitivamente questo ecomostro sostituendolo con verde pubblico parcheggi attività ricreative all’aria aperta degne di un paese che tutti vogliono turistico solo quando risulta catalizzatore per interessi economici di pochi.

    (Alberto Zanni)

    • Firma - Alberto Zanni
  8. Sarà anche del periodo fascista ma fa comunque parte della storia del paese. Sarebbe un vero peccato demolirlo anche perchè nonostante l’età, l’incuria e i terremoti che ci sono stati negli ultimi decenni lui è sempre lì. Evidentemente fu costruito con criterio. Almeno il magazzino dai grossi muri perimetrali e dai bellissimi travoni merita di essere ristrutturato ed adibito ad attività pubbliche. Se ben progettato potrebbe avere svariati utilizzi da mercato coperto a spazio ricettivo da affittare a privati a non per matrimoni, compleanni, capodanni, feste di carnevale, ecc. Poi c’è il cortile sul retro che può essere trasformato in giardino pubblico.

    (Pierangela Melli)

    • Firma - PIERANGELAMELLI
  9. Castelnovo ha un disperato bisogno di verde, di respiro di piante in mezzo a tanto cemento, tutto cemento ovunque… Ogni angolo libero in zone centrali è stato progressivamente occupato da edifici e asfalto. Possibile che nessuno se ne renda conto? E poi vogliamo parlare di paese turistico? Ma dove, ma chi?

    (Rory Vicini)

    • Firma - Rory
  10. rispondo a Lollo…certo che si…una struttura leggera è da tener in considerazione per il mercato coperto degli agricoltori da integrarsi a qualche parcheggio in più e da utilizzare anche per intrattenimenti culturali all’aperto. Sono d’accordo con te… lo avevamo preso in considerazione…grazie…..Rory Vicini…noi ce ne rendiamo conto infatti…per questo abbiamo osteggiato il taglio del platani in Viale Enzo Bagnoli e per questo riteniamo che si possa rivalutare la piazzetta Matteotti in maniera più “verde” e sfruttabile da coloro che non riescono a salire in pineta. Noi crediamo che se lo stabile non sarà venduto, la soluzione sia rimuovere l’edificio magari lasciando una parte di tettoia coi vecchi coppi a testimonianza di una passata presenza del vecchio fabbricato come si fa quando si recuperano le vecchie mura di una città. grazie a tutti per i suggerimenti sempre preziosi.

    (simonasentieriartista)

    • Firma - simonasentieriartista
  11. Condivido molti commenti, in particolare quelli del signor “PB” e in parte anche quello si Simona Sentieri. Gli alberi hanno e danno vita, detto questo se a proposito del consorzio non ci sono idee convincenti rispetto al suo uso meglio congelare qualsiasi decisione, mettendolo in sicurezza e in condizioni igieniche accettabili, visto che la sua collocazione è al centro del paese; la spesa necessaria ad un intervento minimo non credo sarebbe insostenibile per il Comune, basta volerlo. Si sono trovati soldi per opere più cervellotiche, questo impedirebbe di privarci di un edificio a mio avviso interessante e in prospettiva assai utile. Detto questo vorrei sottolineare che sul piano dello stile architettonico i lavori espressi nel periodo fascista sono oggi ampiamente riabilitati, infine si noti che tutti i monumenti, i palazzi le chiese, le piazze, ecc. sono celebrativi di chi detiene il potere politico o religioso, qui si recupererebbe invece la memoria del lavoro, vero valore fondante, accanto alla riconquistata libertà, della nostra Repubblica.

    (Attilio Nardini)

    • Firma - nardini attilio